lisaborgiani
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- biografia:
Nata a Verona nel 1979, a vent’anni si trasferisce in Irlanda ed inizia ad approfondire la sua passione per la fotografia paesaggistica. Dopo due anni rientra in Italia e si specializza nella fotografia in bianco e nero, sviluppo e stampa. Si appassiona al reportage e lavora su due progetti in Bosnia e Sud America. Entra in contatto con associazioni culturali, gallerie d’arte e curatori a cui presenta i primi progetti : Sarajevo (2003), Il tempo qui non ha tempo (Memoriale di Berlino 2004), new Punk generation (Colonia 2005-2009), Red in the cage (Verona 2006). Nel 2005 inizia la collaborazione con il pittore Massimo Nidini; insieme realizzano opere fotopittoriche a quattro mani ed espongono in gallerie, Istituti Italiani di Cultura e fiere d’arte internazionali. Il loro ultimo progetto “Dreaming Crystals on Duisburg”, creato in collaborazione con il Prof. Carlo Pelanda, è stato selezionato dalla Commissione “The Third Eye” ed esposto dal 12 novembre al 13 dicembre 2010 presso l’Unesco Zollverein Heritage Site ad Esssen, Capitale della Cultura Europea 2010 per la Ruhr. Collaborano anche con università specializzate in animazioni 3D, University of Georgia, USA, Clarkson University, New York. Nel 2009 l’incontro e la collaborazione con il Prof. Carlo Pelanda segna l’inizio di un nuovo percorso artistico. “Italia verticale”, opera creata per la copertina del suo ultimo libro “Formula Italia” e simbolo della mostra “Dynamic Cities”, ospitata presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra a marzo 2010, crea un nuovo modo di vedere, fotografare e “costruire” le sue città: sovrapposizioni di architetture in movimento, sfuocate fusioni di costruzioni antiche e moderne, città che si fondono alla ricerca di nuove identità. Velocità e verticalità sono le due caratteristiche principali delle sue nuove creazioni, sono il simbolo della forza del progresso, di un equilibrio armonico veloce che guarda con fiducia il futuro; la sfida contro la staticità, una trasformazione, l’interpretazione di verticalità come elevazione architettonica e concettuale. La morte di Massimo Nidini, 20 maggio 2011, segna la fine di un suo percorso e l'inizio di uno nuovo. La sua ricerca artistica su Giovanni Battista Piranesi, incisore del XVIII°, è fondata sull’interpretazione delle vedute di antiche rovine romane, elaborazioni digitali stampate su carta e poi dipinte a mano. Contemporaneamente Lisa sta lavorando sull'autoritratto, come ricerca dell'anima e della sua estetica, e sull'interazione tra pensiero e linguaggio corporeo.
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