Classe 1985. Origini laziali, più precisamente civitavecchiesi, rese possibili grazie all'unione tra madre Maria Scotto e padre Massimo Borgi. Nel corso degli anni profonde turbolenze ormonali e psichiche hanno plasmato in maniera indelebile quell'abominio di cui si stanno narrando le gesta. Furetto, simpatico e pacioso amico di tutti, reso noto tra coetanei e teenagers grazie all'incontrollato sorriso quasi applicato con del tenacissimo mastice sul muso aggraziato. Artista decaduto, forse mai decollato, ha iniziato a gingillarsi con matite e fogli sin dalla tenera età. Sorretto da un formidabile spirito creativo, all'età di 7 anni da vita alla sua prima opera, disegnando su un pezzo di carta igienica, l'occhio stampato sulla confezione degli assorbenti "lines". Il resto vien da se. Finiti gli studi presso l'istituto tecnico industriale "Guglielmo Marconi", scopre (in realtà anche da molto prima) quanto sia redditizio l'ottimo connubio tra denaro e donne (assonanza che al momento può esser mal interpretata dai più vispi e spigliati lettori), realizzando vizi e virtù del momento senza mai strafare tuttavia, ma non per volontà propria bensì per scarsità di entrambe le cose. Sbarazzino, comunista, pacifista, religioso, freak (anche per i brufoli) ed anticonformista, scopre solo ad un quarto di secolo della propria esistenza che i suddetti fontamenti giovanili erano dogmi infondati, e/o sbagliati. Attualmente vive nella città portuale di Civitavecchia, a pochi chilometri da Roma, e si fa strada nella giungla della vita, con machete di convinzioni, forza di disperazione ed un pizzico di buona volontà.