Maurizio Carriero - "Into my arms" - 2010 - olio su lino - 140x181 cm - Courtesy dell'artista
Una volta conobbi un giovane che per diletto fotografava la monumentistica cimiteriale. All'epoca non mi ero ancora del tutto convinto all'idea che, in fondo in fondo, a me garberebbe vivere nei pressi di un camposanto, pertanto quest'attitudine ad immortalare - mai termine fu più consono all'occasione - le vestigia ornamentali dei cimiteri mi parve di primo acchito un po' balzana. Benedetta ignoranza. Ora so per certo che detta estetica décadent sovente rasenta l'eccellenza. L'avrei ritrovata poi, in alcune fotografie appese al muro dello studio milanese di Maurizio Carriero (Piedimonte Matese, Caserta, 1980; vive e lavora a Milano). I soggetti pittorici di Maurizio Carriero non sono figure-di-qualcuno-o-qualcosa, bensì Figura plasticamente incline all'accoglimento dello sguardo esterno che in essa si ficca. I soggetti di Maurizio Carriero sussistono nel loro stesso congelamento, ma un caloroso gesto pittorico tempera la suggestione di codesta limpida freddezza attraverso sporcature che fanno vibrare il quadro: campiture su cui si sviluppano geometrie, scena - e non semplice sfondo - della Figura. E ciascuna di queste figure cela dentro sè l'arcano mitopoietico della Bellezza. Oltre che del saper dipingere, naturalmente. Merce assai rara e di gran pregio.