Mauro A. Tancovich
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- biografia:
Mauro Antonio Tancovich
Allievo del prof. Walter Falzari (disegno dal vero, figura , paesaggio ad olio e ritratto)
Esperto nell'esecuzione di svariate opere murali di grandi dimensioni come trompe l'oeil
e falsi affreschi, specializzato nell'imitazione del legno e nella riproduzione del finto marmo.
Mostre ed esposizioni
7 / 28 Luglio 1996
XXXIV Mostra del paesaggio della regione FVG ( Trieste, Castello di San Giusto ) 1° premio giovani artisti
16 / 23 Dicembre 1996
Collettiva ( Trieste, La Tavolozza )
Luglio / Agosto 1997
XXXV Mostra del paesaggio della regione FVG ( Trieste, Palazzo Costanzi )
Luglio / Agosto 1999
XXXVII Mostra del paesaggio della regione FVG ( Trieste, Palazzo della Presidenza della Giunta regionale)
11 / 26 Agosto 1999
3° Concorso Internazionale di pittura Waldes Cohen ( Duino, APT Sistiana ) premio della critica
17 / 19 Settembre 1999
New Age Festival ( Trieste, Castello di San Giusto )
Dicembre 2000 / Gennaio 2001
Night Bar Juice Trieste, Via Madonnina 10 - Serial Art Killer (mostra personale di ritratti)
1 / 14 Febbraio 2002
Minipersonale - Art Gallery 2 ( Trieste, Via San Servolo 6 )
Giugno 2002
6° Concorso Internazionale di pittura Waldes Cohen ( Duino, APT Sistiana ) premio Trofeo Art Gallery
10 / 30 Settembre 2002
Svet brez meja / Un mondo senza confini ( Ljubljana, Galerija Commerce )
3 / 17 Ottobre 2002
Minipersonale - Art Gallery 2 (Trieste, Via San Servolo 6 )
Settembre / Ottobre 2002
Personale ( Trieste, Ristorante La Stalletta )
15 Ottobre / 15 Novembre 2002
Un mondo senza confini ( Trieste, Palazzo della RAS )
Mauro A. Tancovich ha una concezione lirica della natura. la sua pittura ne è la tangibile prova: pittura realista nella sua attuazione ma fondamentalmente creativa nella concezione con accenti di autentica poesia.
Il magistero tecnico gli consente di esprimere con facilità e naturalezza i temi prediletti.
E' una pittura "intensa", filtrata attentamente attraverso un processo cerebrale per cui si potrebbe affermare che i quadri di Tancovich siano dei pensieri dipinti.
Il tema preferito dall'artista è quello del paesaggio. Un paesaggio inteso come veduta e del quale la linea dell'orizzonte appare quasi sempre molto bassa, permettendo così al cielo sovrastante l'estensione maggiore e di costituire la porzione più importante del quadro.
Un cielo vario, sempre diverso, come in fondo lo è in natura, nei suoi mutevoli aspetti e tale da costituire il tema dominante delle composizioni.
Indubbiamente il mito del cielo corrisponde per Tancovich alla sensazione dello spazio infinito.
Sono immagini che ci appaiono come sospese, bloccate nel tempo, di concezione metafisica e surreale.
La grande cura dei particolari e la sensibilità cromatica, che asseconda la stesura delle immagini, creano seduzioni visive coinvolgenti.Silvano Clavora
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