Discovery Ex-Voto

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Di sicuro eravamo per strada, la gente guardava e riguardava; aveva riguardo.

 

Semplice come montare un gazebo senza istruzioni, questa volta le istruzioni c'erano, ma sono le imperfezioni a muovere le molecole, e la finestra è sempre aperta per far entrare quello che serve. Ho conosciuto Ex-Voto.

[Sbagliare per non sbagliare, muoversi per non rimanere immobili.]

La mia difficoltà ora è quella di raccontarvi di un pensiero e non di un Artista, vi dovrei dire, dove ha iniziato, che tipo di carta usa, quanto ha lunga la barba, la sua altezza, come scrive il suo nome, se usa i pennelli, le matite, il bisturi, la cintura, le converse (queste ultime si), ma non lo farò, perchè descriverei la carne di un pensiero e non sono in grado di farlo, se lo volete conoscere in quel modo, potete inoltrare una richiesta per visionare la sua cartella clinica. Io lo ho conosciuto con la sua idea.

"Non avevo Santi a cui votarmi, essendo ateo e mi sono fatto i miei"

Ex mi racconta che tutto è iniziato con un rumore, un crack, dove nelle valli ti senti sovrastato dalla roccia, dove il rumore raggiunge lo stato solido, dove quel crack vuole dire tutto.

"Mi hanno detto di essere un "Artista che non produce Arte", avrei dovuto fare i bagagli  e andarmene a casa"

"La Strada è arrivata appena dopo, come un bisogno, uno spazio giusto per quello che facevo"

Sembra sciocco ma mentre la colla si mescolava alla terra e al muro, come un solo uomo, io mi riscrivevo in mente quello che diceva quell'idea così agile sulle scale, pronto a raggiungere tutto quello che c'era bisogno di raggiungere, mi sembrava sciocco ma mentre la colla si mescolava alle scale sentivo che quella carta aveva più spessore del muro stesso.

"Queste sono le cose strane che mi accadono nella vita"

Così l'idea esordisce, ogni volta che finisce di raccontare qualcosa, come se l'inverosimile nella sua vita sia solo un passaggio statico, sempre fermo sopra di lui, questa idea mi sembra sempre più disposta ad essere il centro della sua vita, accettando che la carta non gli dia retta, che il conto sia diverso, che la scala regga, che ce la faccia lo stesso.

[Piedi, mani, scope, scale, fiori, carta, colla, cori, baci, abbracci, fibre, calendari, tempo, panini, focacce, colori, signore, stronzi ed efficaci chiacchiere]

Parlerò anche dell'idea dell'idea.

[Raccolta e mansueta, si riassume in forme e colori un'elaborazione di un'idea. Lo chiamerei Photoshoppare il pensiero]

Questa Madonna ha un potere esemplare. Fa camminare le persone, le fa muovere, le ho viste io stesso, si sono mosse molte volte, verso di lei e poi indietro, chi si è fatto il segno della croce, chi ha riso, chi gli ha baciato il piede, chi sembra raccontare all'amica "che quella non è una vera chiesa", ho visto persino una signora, in più passaggi, attraversare la strada per avvicinarsi, vedere meglio, osservare la Madonna, di chiesa o non. "Ci voleva" "Davvero Bella" "Mo ce verrano a pregà" "Che dio ce la mandi buona"

[Guardando il cielo cupo, volto dopo volto, quei fili quasi interdentali, che legano le persone all'idea, subito, quasi con Violenza]

"Questa non la possono attaccare, lei si copre le spalle, sempre"

In una zona dove ci sono stati molti "attacchi" alla street art, intesa come riqualificazione, l'idea non ha paura, le sue idee si sanno proteggere, sono una grossa trappola che nessuno può affrontare.

In questo caso il mix è uscito molto bene, con il rosso, la scritta Affabulazione, i Writers che in precedenza hanno scritto "salviamo l'arte" e "maledette suore irlandesi", nulla avrebbe accolto meglio questa forte Madre dell'accoglienza, che ama tutti, che odia i confini, anche uno spazio per l'omaggio, per un fiore o pensiero da posare.

Questo a Ex l'ho chiesto, arriva prima l'idea o l'elaborazione?

"All'inizio arrivava prima l'idea per cui cercavo le curve giuste, ora è tutto un processo che si sussegue senza pensiero, vedo un immagine che si accosta precisamente all'idea che avevo già in mente, attualità, una linea che è in continua evoluzione, quando ho iniziato a creare queste madri, ho visto che si adattavano a tutto quello che c'era da dire, arrivavano a tutti, vengono lette e per forza intese"

 

 

Ho conosciuto Ex-Voto, un artista con le mani sporche quando serve,     che non usa acquerelli, ma Pantoni, che non ama l'acrilico ma riesce ad esprimere ogni colore che ha in mente, un amante della carta, della stampa, di tutto ciò che si può chiamare evoluzione, una persona di cui si può parlare di tutto, a cui piace mangiare insieme, ridere, non ha paura di tirarsi litri di colla addosso, una persona che nella borsa ha tutto e tutto riesce a perdersi.

 

[Dopo essere nati da numeri, ci si ritrova in stazioni, spostati, senza piangere troppo, raccontati a poco a poco, legati ad un percorso da correggere.]

 

"Ho deciso che non avevo un pezzo unico ma 10'000"

 

 

 

Si ringrazia

Ex-Voto

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Mirko Pierri e Sonia di Santo di

a.DNA collective per averci reso partecipi al grande progetto

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Urban Area a scena aperta

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Centro Affabulazione di Ostia.  

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