Un nuovo progetto sull'Amore in tutte le sue forme per la nuova performance dell'autrice e regista Kyrahm. Attivismo LGBT, diritto all'affettività per tutti i corpi, fragilità, fierezza e dignità nella malattia i temi affrontati. Tra le protagoniste Lilli Quitadamo, attivista per i diritti LGBTQI e l’attrice Imma Mercadante, mamma di una famiglia arcobaleno.
"Ecce (H)omo, Guerrieri" è la nuova performance dell'artista autrice e regista KYRAHM , che si è svolta a Roma presso la splendida cornice barocca di Palazzo Falletti . Una performance sulla fragilità dell'essere umano e le varie forme dell'Amore. L'opera ha commosso critica e pubblico e si appresta a prendere parte ad importanti iniziative in tutto il mondo. Dalla performance nascerà un progetto di videoarte e docufilm destinato ai Festival Cinematografici ed alle rassegne d'arte contemporanea.
Kyrahm è creatrice con il videomaker Julius Kaiser del progetto itinerante Human Installations: una ricerca che va dall’arte contemporanea al teatro d’avanguardia e al cinema, con la realizzazione di performance artistiche dal forte impatto emotivo, presentate tra Europa e Stati Uniti.
“Con umiltà ho riunito queste persone che hanno accettato di prendere parte ai tableaux vivant dove avrebbero messo a nudo corpo e anima, mostrando volontariamente se stessi ed il loro vissuto senza pelle” ha dichiarato Kyrahm.
I protagonisti, guerrieri in lotta, hanno portato in scena le proprie storie e le proprie vite: Lilli Quitadamo è un’attivista per il riconoscimento dei diritti LGBTQI; Pepijoy è un artista della ceramica che sta combattendo contro la malattia; Nicola Fornoni è un performer che ha fatto della body art la sua vita; Fulvia Patrizia Olivieri, venere dai capelli d'argento, rappresenta la caducità del corpo per il tempo che passa. Nella performance anche un abbraccio tra un donatore di sangue e un potenziale ricevente talassemico: stesso sangue e nessuna parentela. In scena anche una famiglia arcobaleno: una maternità con una neonata e una delle sue mamme, l’attrice Imma Mercadante.
Incontriamo Lilli Quitadamo
“La mia forza sta nella consapevolezza di essere uguale” ci dice Lilli, attivista lesbica, chedopo 23 anni d'amore, perde la sua compagna Teresa in seguito ad uno shock anafilattico causato dal liquido di contrasto di una risonanza magnetica.
Lilli e Teresa si sono amate “finchè morte non le han separate”, spose di fatto in un'Italia che ha recentemente approvato una legge sulle unioni civili mutilata.
“Anni fa, dopo aver conosciuto Teresa vicino Manfredonia, emigrai in Germania per lavoro, ma le telefonate interurbane costavano molto. Teresa ed io allora decidemmo di inviarci per posta delle cassette con registrati dei veri e propri monologhi d'amore.” confida Lilli.
Durante la performance di Kyrahm, Lilli ha riascoltato le cassette, condividendo sogni e ricordi con il commosso pubblico presente.
“L’ascolto delle cassette della mia amata Teresa è stato un dono voluto, sofferto, ma necessario. Penso che ciò che si offre con umiltà, non può che chiarire ogni dubbio. Tra Back stage e performance, non c’é stato un solo momento privo di emozioni. Penso che non sia stata solo Kyrahm a scegliermi, ci siamo, semplicemente, inconsapevolmente, cercate e ritrovate nel desiderio comune di lanciare un messaggio d’incoraggiamento, per reagire con forza alla sofferenza, chiarire dubbi e paure sulle sofferenze, differenze, contro ogni pregiudizio, contro l’omofobia anche interiorizzata.”
La militanza di Lilli parte da lontano…
Nel 1977 durante il collettivo femminista di Manfredonia si lottava per l’emancipazione ed i diritti delle donne. Il lesbismo non era un argomento gradito. Ma in quell'anno da un numero di “Noi Donne”, giornale femminista, nato nel 1944,(con sede nella Casa delle Donne, casa occupata da collettivi femministi nel 1976 a Roma) in una pagina, un trafiletto parlava di lesbismo. Fu nel 1979, con il trasferimento a Roma che maturo la consapevolezza di non essere la sola lesbica e attraverso il CLI, Collegamento Lesbiche Italiane, sfilo con le lesbiche che con dignità partecipano alle manifestazioni dell’8 marzo. Nel 1989 anche in Germania continuo a far parte dell’attivismo lesbico, notevolmente più avanti di quello italiano.
Attualmente sono membro del Coordinamento Puglia Pride e socia di Arcigay Foggia “Le bigotte”. Ho partecipato ai presidi al Senato ed a Montecitorio, con compagn* attivist* per circa un mese e mezzo.
Pur accogliendo con soddisfazione il sudato traguardo delle unioni civili, durato 35 anni, profondo è il rammarico per lo stralcio dell’articolo 5 (adozione del figlio del partner). Questa é una legge, che purtroppo mi lascia cittadina di serie B. Il matrimonio egualitario é il mio obiettivo.
Con lo stralcio dell’articolo 5 della legge sulle unioni civili, Imma Mercadante è una madre senza diritti. Nella performance di Kyrahm porta in scena se stessa e la sua piccola, nata in una famiglia composta da due mamme.
Afferma Imma:
“La legge sulle unioni civili è scandalosa, è già vecchia e con lo stralcio dell'articolo 5 che creava un legame giuridico tra figlio e genitore non biologico, la politica ancora una volta ha perso un occasione per fare il suo dovere, per noi di Famiglie Arcobaleno così com'era stata presentata all'inizio era già il minimo sindacale, abbiamo sempre sostenuto che matrimonio egualitario e riconoscimento all'anagrafe dei nostri figli siano i diritti imprescindibili, perché siamo tutti cittadini con uguali doveri ma non uguali diritti e continuiamo ancora ad essere discriminati.
E' passata la legge si ma la politica ha scelto di non tenere conto di centinaia di bambini rimasti senza diritti, proprio loro che sono la parte più debole e importante.
Per fortuna i tribunali sono più avanti e ci danno ragione ma non dovremmo essere costretti a seguire iter lunghi, faticosi e costosi a causa di una classe politica arretrata che non vuole ammettere che la società si è evoluta.
Io voglio poter riconoscere mia figlia all'anagrafe così come può farlo un padre non biologico, voglio poter accedere alle tecniche di procreazione assistita in Italia senza dover andare all'estero e voglio sposarmi e avere gli stessi diritti di tutti gli altri.Le unioni civili garantiscono diritti importanti alle coppie dello stesso sesso, diritti che fino ad oggi non avevamo ma purtroppo non basta e resta una legge discriminatoria che ha tagliato fuori le famiglie con figli.
Consiglio di dare un' occhiata al sito: famigliearcobaleno.org per capire quali sono le attività che l'associazione promuove, di prendere contatti con noi perché solo conoscendosi e condividendo esperienze possiamo crescere insieme come società.
Sono mamma da quasi un anno, lo diranno tutte e quindi sarò banale ma è stato l'anno più bello della mia vita, così come è stata bella la nostra gravidanza, a tratti difficile ma unica. Nina Blu, la nostra bambina, è cresciuta nella pancia della mia compagna e io ho vissuto ogni cosa come se la sentissi dentro di me, dal test al battito del cuore, le ecografie, prendevo io tutti gli appuntamenti per le visite, ancora prima per l'inseminazione, parlavo solo al plurale, mi veniva naturale e ogni tanto i dottori mi guardavano confusi perché non mi vedevano con la pancia e quando mi spiegavo meglio, strappavo loro sempre un sorriso, abbiamo partorito al Cristo Re di Roma e l'ostetrica ha messo al mio polso lo stesso bracciale di Nina, nostra figlia ha visto me per prima perché l'altra mamma era ancora in sala parto e subito dopo il bagnetto siamo andate a trovarla. Mi emoziono sempre quando penso a quei momenti.
Ora Nina si mette in piedi, chiama mamma e le manca poco per i primi passetti.
Ci siamo associate a Famiglie Arcobaleno nel gennaio del 2014 e ci siamo convinte subito ad iniziare questo percorso verso la genitorialità, volevamo allargare la famiglia e vedendo tutti quei bambini felici, con 2 mamme, 2 papà o un solo genitore, abbiamo avuto conferma che cura e amore è quanto basta per crescere figli sereni. Essere attivisti all'interno di un'associazione come Famiglie Arcobaleno significa prima di tutto raccontarsi alle persone, essere visibili, essere se stessi ogni volta che si ha occasione, per esempio quando le scuole ci invitano per delle letture arcobaleno, oppure quando nelle varie strutture ci ospitano per raccontarci come famiglia, la diversità è un valore e le famiglie sono tutte diverse questa è semplicemente la realtà di cui bisogna prendere atto per essere una società più civile, più informata. Spesso accade invece che passa l'informazione scorretta, grazie ad alcune trasmissioni, alcuni politici, alla mancanza di cultura.
Oltre che attivista e mamma sei anche attrice…
Ho iniziato a recitare all'età di 22 anni dopo essermi diplomata in due scuole tra cui una di musical, amavo la danza, in realtà la amo ancora, è il mio primo amore, poi c'è stato il teatro.
Ho amato subito il teatro "contemporaneo", "di denuncia", quello che mi ha permesso di raccontare gioie e dolori dei tempi nostri, storie realmente accadute, problematiche sociali, poi certo, sarebbe bello fare tutto!
Mi piacerebbe vivere del mio mestiere ma non è semplice, "il teatro off" a Roma è faticoso e di tutta la fatica resta poco o niente, la grande passione ed emozione muove tutto e quella ti rimane dentro da quando inizi le prove a quando vai in scena, ma spesso ci si dimentica che il nostro mestiere in quanto tale va retribuito adeguatamente.
Insomma mi ritrovo a fare altro per vivere e per fortuna sono cose belle, laboratori teatrali per bambini ed adulti per esempio.
Però quando recito sto bene, ho la sensazione di stare al posto giusto, è un privilegio fare il mio lavoro.
Parlaci del tuo incontro con Kyrahm e il tuo punto di vista sulla performance “Ecce (H)Omo, Guerrieri…
L'incontro con Kyrahm è stato di empatia, una persona ed un'artista capace di parlare col cuore, sono rare le persone che riescono a parlare ed ascoltare e sentire con il cuore. Lei mi ha parlato della performance ed io come mamma ed attrice ho detto subito si voglio esserci.
Non avevo mai fatto una performance , personalmente è stato come fare incontrare la mia vita con la mia arte, solo che la performance non è il teatro, insomma è stato molto particolare per me, poi ero lì con mia figlia, l'ho portata perché credevo nel messaggio di tutta la performance che Kyrahm ha ideato per i suoi guerrieri.
È stata un emozione continua, come se tutti i presenti fossero legati da un filo invisibile, difficile da esprimere a parole.
La scena era piena di forza, amore e lotta, tre cose che credo venissero fuori in ogni quadro.
Credo che Kyrahm mi abbia scelta perché ha seguito molto il lungo e travagliato percorso sulla legge, credo che volesse raccontare la nostra lotta, la lotta di un genitore che è già tale ma non è legittimato.
Non so se avesse visto è parlato con altri genitori prima di me, poi si è subito innamorata di Nina Blu :)
Inoltre Kyrahm ci ha fatto anche un regalo: l'incontro di anime meravigliose, come Lilli e Fulvia.
Sappiamo che hai realizzato uno spettacolo “Amen”
Amen è il mio primo spettacolo da Autrice e attrice, quando ho iniziato a scriverlo non immaginavo di portarlo in scena nelle scuole, poi con Famiglie Arcobaleno abbiamo aderito al progetto LGBT All RIGHT(S) finanziato dalla regione per contrastare l'omofobia, un progetto dedicato alle scuole superiori, da lì ho cercato di lavorare tenendo sempre conto che avrei parlato a dei giovani, non potevo sperare in nulla se non nella verità. Fare uno spettacolo a scuola, senza scenografie, costumi e parlare per 50 minuti, due attrici e due sedie, beh pensavo che i ragazzi avrebbero resistito poco, invece la magia del teatro si è ricreata anche in quelle aule spoglie , forse perché mettevo in scena la mia vita, forse perché pensavo che tutto sarebbe servito a dei ragazzi che sono il futuro di una società che potrebbe essere migliore, forse perché sentivo di doverlo fare per mia figlia che stava per nascere, che ha due mamme, una delle quali, in Italia non è riconosciuta. Ho raccontato le nostre paure, i nostri viaggi, come è nata la nostra storia, una storia d'amore come tante altre, una coppia di persone innamorate che decide di allargare la famiglia, di quanto possa essere difficile affrontare un percorso del genere in Italia dove la società in realtà è molto più pronta della politica ma resta un vuoto legislativo da colmare, ecco volevo raccontare tutto questo, con quello che so fare, con il teatro.
Poi Amen è andato in scena in altre occasioni importanti e molto significative ma deve ancora fare il suo grande debutto a Teatro, magari da settembre che Nina andrà al Nido riuscirò a dedicare di nuovo tempo ed energie al mio lavoro…
Anna Novelli