Pensando alle piccole province del Sud Italia, non di rado s’immaginano paeselli un po’ antiquati, quasi refrattari alla modernità, dove il tempo si muove lento ed il progresso avanza flemmatico. La Sicilia ha tuttavia dimostrato innumerevoli volte, di volersi sganciare da questa visione superata e ammuffiticcia e con realtà come Farm Cultural Park (Favara), Periferica (Mazara del Vallo) e l’ormai storica Fondazione Orestiadi (Gibellina), ha da tempo esibito un volto contemporaneo, estremamente attento alla cultura di qualità ed al rapporto tra fruitori e territorio attivo.
Tra i non pochi eccellenti modelli di sviluppo culturale va necessariamente citato il Comune di Castelbuono (PA) che della cultura di qualità ha fatto la propria bandiera.
Non solo storia, architettura e loro salvaguardia rendono Castelbuono un piccolo gioiello italiano, con le numerose chiese (tra le quali spicca la Matrice Vecchia con la notissima Cripta affrescata) e lo splendido Castello, ma anche l’ampissima programmazione culturale che anima il paese per tutto l’anno. A partire dalle feste tradizionali come il Veglione di carnevale e la Festa di Sant’Anna, patrona di Castelbuono, alla quale partecipano obbligatoriamente tutti gli uomini del paese riuniti in confraternite, passando per i tre musei: il Museo Civico, il Museo naturalistico “Francesco Minà Palumbo” ed il MUVI, Museo virtuale della memoria collettiva.
Il Museo Civico all’interno del Castello dei Ventimiglia (acquistato nel 1920 per 20.000 lire, grazie ad una raccolta fondi dei cittadini castelbuonesi; quando si dice…finanziamento dal basso!), con le sue quattro sezioni d’indagine, è una vera chicca dell’arte. La proposta attuale del museo comprende la sezione d’Arte sacra (all’interno della quale sono presenti arredi, ex voto, dipinti, paramenti sacri ed oggetti legati al culto di Sant’Anna); la Pinacoteca (composta da un nucleo principale di opere donate dal Dott. Luigi Di Piazza, tra le quali spiccano Bardi, Cagli, Ortega e Schifano ed un nucleo successivo di nuove acquisizioni contemporanee); l’area Archeologica (con l’esposizione di oggetti, epigrafi e pannelli didattici); ed infine il settore Urbanistica (nel quale è ricostruito lo sviluppo della città tramite pannelli esplicativi e plastici). Alle quattro sezioni, perfettamente curate nell’esposizione come negli allestimenti, degne dei migliori musei europei, si aggiunge la Cappella Palatina, opera di Giuseppe Serpotta, all’interno della quale sono custodite le sacre reliquie di Sant’Anna.
Il Museo Naturalistico “Francesco Minà Palumbo” (www.museominapalumbo.it) sorto dalla primigenia collezione privata del medico ed agronomo castelbuonese, ospita ampie raccolte di minerali, fossili, documenti, utensili storici e preistorici, uccelli, mammiferi, rettili ed insetti, oltre ad un incredibile erbario, ad una biblioteca di libri rari e manoscritti ed oltre cinquecento tavole raffiguranti piante ed uccelli della zona delle Madonie. A questo già immenso patrimonio, si aggiunge la collezione ornitologica di Antonio Venchierutti. Il museo verrà prossimamente trasferito presso la nuova sede del Convento di San Francesco.
Il Museo civico, come il Museo naturalistico, oltre ad ospitare enormi ricchezze culturali, promuovono laboratori didattici e numerose mostre temporanee, come la recentissima “Prova ed Errore”, collettiva dedicata proprio a Minà Palumbo, che ha visto otto giovani talenti (Vera Carollo, Stefania Cordone, Rita Costanza, Michele Di Donato, Ambra Mediati, Gaetana Milazzo, Valentina Minutella ed Angela Sottile) esporre grafiche, istallazioni e fotografie di altissima qualità tecnico-artistica, rara da riscontrare soprattutto nelle piccole mostre.
Piccola parentesi poi, per il MUVI, Museo Virtuale della Memoria collettiva (www.centropoliscastelbuono.com), eccezionale esempio di museo partecipato che nasce nel 2011 e ad oggi ha raccolto più di 1400 fotografie, grazie al coinvolgimento dei cittadini da parte dell’istituzione culturale comunale Centropolis.
Il MUVI intende diventare un vero e proprio museo della memoria, con quaranta “stanze” tematiche e dodici sezioni, comprendenti fotografie, documenti, filmati e musica.
Le attività culturali di Castelbuono proseguono con appuntamenti ormai imperdibili per tutto il territorio siciliano (e non solo), come il DiVino Festival (www.divinofestival.it), che riunisce le eccellenze siciliane, italiane ed internazionali del settore enogastronomico e l’Ypsigrock Festival (www.ypsigrock.com), ormai punto di riferimento ufficiale per gli appassionati di musica indie ed alternative rock - oggi alla diciassettesima edizione - che quest’anno annovera in programma anche l’attesissima performance dei Belle and Sebastian. Senza dimenticare il Castelbuono Jazz Festival; l’ormai storico Fotoconcorso “Enzo La Grua” (www.fotoconcorsolagrua.it) e le rassegne teatrali Castelbuono Teatro Festival e Castelbuono è una favola (rassegna teatrale per bambini e ragazzi, oggi alla diciassettesima edicione).
Castelbuono vanta inoltre, una memorabile tradizione sportiva, che dal Giro podistico internazionale (www.girodicastelbuono.com), ovvero la corsa su strada più antica d’Europa (la prima edizione di svolse nel 1912), inserita nel 2011 nell’IAAF Road Race Label Events, arriva sino alla vittoria del titolo di Capitale Europea della Sport per l’anno 2014 e regala momenti di svago anche ai più piccoli con la divertente Cursa dei Carruzzuna, quest’anno alla seconda edizione.
Definito da Best in Sicily miglior comune siciliano per la gastronomia, Castelbuono ha dato i natali a Fiasconaro (www.fiasconaro.com), azienda ormai notissima in tutto il mondo per la sua produzione pasticciera artigianale d’altissima qualità; ma è anche terra di raccolta della manna, linfa zuccherina estratta dal frassino esclusivamente a Castelbuono e Pollina ed è la patria della Testa di Turco, dolce tipico castelbuonese a base di pasta fritta e crema di latte aromatizzata con cannella e limone, che la leggenda vuole essere stato creato in occasione della sconfitta degli Arabi da parte dei Normanni.
Per concudere, dal 2007 a Castelbuono spetta un altro primato: l’essere stato il primo paese ad utilizzare i cosiddetti scecchi (asini) per la raccolta dei rifiuti porta a porta, con un evidente risparmio per il Comune, che oltre ad eliminare gli alti costi di manutenzione, assicurazione e rifornimento dei mezzi a motore, ha sviluppato un sistema ecosostenibile della gestione dei rifiuti, perfettamente in linea con il programma europeo FACTOR20 per la riduzione dei consumi energetici e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili (www.factor20.it), del quale fa parte.
Questo è il Sud che vogliamo! Queste le eccellenze italiane dove la cultura non è autoreferenziale, ma è quotidiana scoperta, crescita e sviluppo territoriale e dove l’unico vezzo è puntare solo alla qualità.
Ad maiora, Castelbuono!