"Focus on artist": il connubio tra arte figurativa, poesia e letteratura nella sperimentazione di Paolo Ferrante

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Questa settimana la rubrica “Focus on artist” si occupa di Paolo Ferrante, alias Evertrip, giovane artista tra i più originali del panorama pugliese contemporaneo, che fa della sperimentazione la prerogativa essenziale della suo percorso artistico. La ricerca di Ferrante spazia tra diversi linguaggi espressivi, con una particolare predilezione per il campo del libro d’artista e del romanzo grafico, in cui, ispirandosi ad autori quali Austin Osman Spare, William Blake e Marx Ernst, coniuga sapientemente poesia, letteratura e arte figurativa. Tra le sue ultime opere pubblicate, il libro d’artista “Tegumenta – Dizionario emozionale”, edito da Esperidi. Paolo Ferrante ha inoltre recentemente partecipato alla residenza “Arte, natura e territorio” coordinata dalla Fondazione Museo Pascali di Polignano a Mare. La parola all'artista.

Nel tuo universo creativo spazi tra pittura, disegno e installazione. Quale linguaggio espressivo tra questi ti rappresenta maggiormente?

Non c'è un linguaggio preferito, dipende dal periodo e dal luogo in cui opero. Ultimamente sto combinando i linguaggi tra loro in quanto ritengo insufficiente il media puro per esprimere ciò che ho in mente. In ogni caso, la mia creatività ragiona sempre per immagini e disegni, quindi direi che la base è sempre quella, e si sviluppa in altro.

Ci racconti la tua ultima esperienza alla residenza “Arte, natura e territorio” coordinata dalla Fondazione Museo Pascali di Polignano a Mare nell’ambito del progetto SAC “Mari tra le mura: nel blu dipinto di Puglia”?

Entusiasmante, ero alla mia prima esperienza. Ho avuto modo di realizzare dei progetti che per mancanza di budget non sarei riuscito a fare. Edoardo Trisciuzzi e Nicola Zito sono stati degli ottimi organizzatori, così come i ragazzi del Pino Pascali. Mi sono confrontato con tanti artisti italiani e stranieri, è stato un nutrimento spirituale eccellente. Mi auguro in futuro di ripetere esperienze simili.

Da dove deriva la scelta dello pseudonimo “Evertrip”?

Dall'artista bolognese Gianluca Lerici, in arte Bad Trip, a cui sono molto legato emotivamente seppure avesse tecnica e poetica molto diverse dalle mie. Evertrip è un progetto che nasce nel 2006, anno in cui muore Lerici, e si sviluppa in vari campi compresa l'arte digitale, fino al libro d'artista. Ma in futuro ho in mente di mutarlo da pseudonimo individuale a progetto collettivo e partecipato.

Da “Tegumenta – Dizionario emozionale” a “Dell’occulto splendore”. Come nasce questo tuo interesse per il mondo del libro d’artista e del romanzo grafico?

Ho sempre avuto attrazione verso questo medium, ma ha cominciato interessarmi e spingermi all'approfondimento quando conobbi alcune opere di autori molto speciali. Nel 2008 pubblicai la silloge illustrata “Le Commedie del Buio” per Kipple Officina Libraria, ispirandomi alla lontana al Libro del Piacere di Austin Osman Spare e ai Sonetti dell'Innocenza di William Blake (artista famoso per essere grande poeta e grande artista figurativo). Nel 2010 scoprii “Una Settimana di Bontà”, libro d'artista di Max Ernst, e ci feci la tesi di laurea all'Accademia di Belle Arti. Quell'opera mi ispirò al punto tale da spingermi a creare qualcosa di simile nell'atmosfera, per cui unii fotomontaggi, poesie e dipinti in un unico concept dall'aspetto di dizionario, “Tegumenta”. In questo mio libro d'artista ebbi carta bianca dall'editore Claudio Martino di Esperidi, e decisi ogni aspetto: dal tipo di carta alle dimensioni, perfino il carattere tipografico. L'ultimo lavoro “Dell'occulto splendore” invece si ispira al misterioso Manoscritto Voynich ed è stato una sorta di “commissione” da parte degli editori messinesi Experiences, che ne hanno stabilito il formato e il numero di pagine.

Qual è la tua opinione sul panorama dell’arte contemporanea pugliese?

In forte crescita. Quando tornai da Milano nel 2012 mi sentii piuttosto scoraggiato, non riuscendo a trovare inizialmente persone con cui confrontarmi. C'era e c'è ancora oggi molto narcisismo e scarsa voglia di approfondire la realtà contemporanea, almeno per quanto riguarda gli artisti (o presunti tali) della vecchia guardia. Il panorama giovanile invece mi ha ritemprato, c'è molta voglia di fare, spesso con attenzione verso la qualità. Ora ti sto descrivendo il Salento più che la Puglia, perché, fatta eccezione per una manciata di realtà tra Bari e Taranto, non sono molto esperto della nostra regione. Certo è che sto vedendo nascere come funghi numerosi progetti e spazi espositivi. In questo momento, ad esempio, si sta inaugurando un nuovo spazio a Lecce dedicato alla fotografia contemporanea: LO.FT.

Quali sono gli artisti o le correnti artistiche che hanno influenzato il tuo percorso?

Le avanguardie hanno lasciato un solco profondo nella storia del Novecento, e  tuttora anche inconsapevolmente vi attingiamo tutti. Esperienze come Dada, Durrealismo, Fluxus, Situazionismo, Azionismo, Neoespressionismo, non sono affatto una deviazione di percorso come dicono molti, ma delle munizioni nel caricatore della Tradizione. Per questo sono loro grato.

 Progetti futuri?

Lavorare con i musei. Forse crearne uno mio.

 

   http://www.evertrip.it/

 

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