Leon Golub: Bite Your Tongue è la prima personale britannica dell'artista; in mostra dal 4 Marzo al 17 Maggio 2015 alla Serpentine Gallery di Londra.
L'esibizione, che ripercorre la carriera dell'artista dalle prime sperimentazioni alle ultime opere della maturità, è divisa in sale secondo blocchi tematico-stilistici corrispondenti ad archi cronologici - più o meno brevi - della vita di Golub.
La sala centrale che apre la mostra fa un po' storia a sè, vi troviamo alcune tra le opere più celebri dell'artista, sicuramente quelle che esemplificano il suo stile maturo: grosse deformazioni della figura umana stese con colore decisamente materico, picchettato di luce bianca che contrasta con l'opacità dei colori scusi predominanti e del magenta.
Da qui si accede ai locali attigui, il primo che incotro raccoglie alcune opere che gravitano intorno al 1975, raffiguranti dei mercenari, figure monumentali che racchiudono un po' più ti attingenza alla realtà materiale di quelle che le hanno precedute ai miei occhi.
Ma il colpo allo stomaco mi arriva solo all'ingresso della sala che affronta l'arco temporale precedente, dal 1966 al '72 circa, periodo che non a caso coincide con il vaggio di Golub a New York, in cui entra a far parte del movimento contro la guerra in Vietnam artist and writers protest group. Questa sala raccoglie alcune delle operre più belle e intense della sua produzione: ci troviamo in mezzo a monumentali stralci di guerra in cui veniamo sormontati da giganteschi uomini definiti quasi unicamente dal loro tessuto muscolare, di un rosso sanguigno venato di bianco, i cui unici orpelli sono mitra e berretti, che rimanda all'eterno mito dello scorticato. Quello che non di dovrebbe mai vedere - almeno per l'estetica classica - è lì che quasi ci cola in faccia dal telone sul quale è stato dipinto.
Scena di guerra senza spazio e senza tempo che ci ricordano cosa c'è sotto la nostra pelle.