L'isola in Metamorfosi. Quando la cultura incontra la determinazione

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Quando le forze private si alleano sagacemente con l'energia giovane, spesso ciò che viene fuori sono progetti come Circe 2013_L'isola in Metamorfosi, un Festival di cinematografia ed arti visive - nato da un'idea dell'Associazione Culturale siciliana Isole di Circe (formata da giovani professionisti palermitani: Francesco Anzelmo, Angelo Leone, Elisabetta Musso, Marta Pollani e Giorgia Teresi) e supportata dalla Fondazione C.A.S. Onlus, presieduta dall'Avvocato Francesco Menallo - che ha puntato alla riqualificazione ed alla riscoperta delle isole minori della Sicilia, per mezzo di azioni culturali ad ampio spettro.
La prima edizione di Circe, svoltasi nell'isola di Ustica dal 29 agosto all'1 settembre, si è sviluppata in una quattro giorni di eventi legati a cinema documentario, musica, fotografia, teatro ed enogastronomia, inducendo la comunità usticese e non, alla (ri)scoperta dell concetto di “i-sola”: luogo di emarginazione (come per le prostitute bengalesi di Giovanni Giommi, che ha presentato il documentario “Bad Weather”); di racconti al femminile e separazioni (come le donne di Favignana del documentario “Isola Femmina” di Corrado Fortuna e Gaspare Pellegrino); di follia e leggenda (come nelle storie raccontate dagli abitanti di Alicudi, ne “L'isola analogica” di Francesco G. Raganato); ma anche luogo d'incontri, passaggi, suoni, sapori, storie e volti (evocati dai due interventi teatrali “Isolana-mente” di Stefania Orsola Garrello ed Alessandro Librio ed “A_merica” di Francesco Romengo; dalle note dei palermitani    Fabrizio Cammarata, Senhor Mutrio e Matrimia ; dall'incontro  con il paesaggio sonoro di  Pietro La Rocca ; dalle degustazioni del Banchetto di Circe e dalla fotografia, co n i volti usticesi di Giulio Riotta e la mut(a)zione di Eleonora Manca ed il suo progetto “In My Secret Mirror”). 
Circe 2013 ha portato sull'isola di Ustica suggestione, poesia e cultura, con la consapevolezza che la fruizione non dovesse essere a senso unico, ma fosse in grado di coinvolgere gli usticesi come i fruitori esterni, rendendo un luogo solitario e ruvido, epicentro di un patrimonio intellettuale e formativo di altissimo livello, originato dal mare, dal “continente”, dal mondo.
Riscoprire le isole minori tramite attività culturali, significa riqualificare un territorio puntando allo sviluppo, oltre che al diletto; significa dare importanza ad un luogo non solo per le proprie caratteristiche geofisiche, ma anche e soprattutto per la capacità di quel luogo di raccontarsi e cooperare per la propria evoluzione (e ciò è stato ampiamento dimostrato dalla volontà degli usticesi di essere parte attiva e fattiva di un'idea divenuta concreta).
Circe 2013 ha rappresentato non solo un momento di scoperta e maturazione, ma anche un progetto più ampio, dal forte impatto educativo, in un momento storico in cui la cultura sembra aver perso la propria dignità perchè troppo poco competiviva, economicamente.
La determinazione dell'Associazione Isole di Circe – che ha fortemente voluto puntare sulle isole minori -  e la lungimiranza della Fondazione C.A.S. Onlus, hanno dimostrato che la cultura è ancora in grado di “pagare”, poichè è certo che a coclusione di Circe2013, si era tutti molto più ricchi; come si legge nel “manifesto” del Festival, infatti – e non a caso - «Circe si rivolge ai visionari, ai famelici, ai curiosi ed a tutti coloro che cercano nella differenza, una ricchezza».

 

INFO:
www.isoledicirce.com

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