Per la prima volta a Forte dei Marmi la curatrice Emanuela Orsini per Arte in Movimento presenta l’artista americano di origini russe Phil Doughty Barshesky con una mostra itinerante con esposizioni delle opere fotografiche in due significative location di Forte dei Marmi per poi aprirsi con il vernissage di sabato il 12 luglio alle ore 21 presso il noto Bagno e Ristorante Gilda.
La curatrice presenta con il progetto curatoriale “ Tanto felice sono io” un artista consolidato per le sue mostre di spessore tra le quali basta citare le diverse esposizioni al museo Guggenheim di New York, quale Philip Doughty Barshevsky un fotografo anticonformista, fedele e onesto che non lascia la sua galleria di riferimento e la sua curatrice Emanuela Orsini, per nessun motivo, Doughty non si fa lusingare da altre realtà artistiche o curatori con alettanti proposte di progetti ed esposizioni, la sua consapevolezza di fedeltà lo rende unico, un vero amico di Arte In Movimento, un sodalizio professionale basato su una reciproca stima.
Dougthy un fotografo dal cuore irrequieto, a volte carica i suoi scatti con senso ironico, altre con un velo di nostalgia, un buon osservatore dell’animo umano, definisce la commedia della vita con disinvoltura senza artefici o scenografie forzate, è capace di creare immagini con la forza della luce e del movimento, si presenta come un eterno viaggiatore, il suo essere cosmopolita, che dimostra, quanto è possibile essere felici e poi improvvisamente sentirsi strappare la felicità dalla pelle, dalla propria esistenza come in una brutta scommessa.
«Tanto felice sono io» un progetto che nasce da un’idea della curatrice Emanuela Orsini e dell’artista Phil Barshesky, per dare un senso alla felicità, una parola “difficile” ognuno la cerca è quasi un diritto come la vita e la libertà, nasce come una dedica speciale alla madre dell’artista Pavla Barsheskya che lasciò la Russia con la sua famiglia prima della caduta dello Zar e andò a vivere a New York nella grande mela, proprio per l’infelicità di una donna che aveva dovuto affrontare una scelta combattuta e dolorosa.
Non ci può ricordare in chiave moderna e con un senso più ottimista l’incontro di Anna Karenina e l’ufficiale nel romanzo di Tolstoj? Anche in questo contesto affiora il valore della felicità in quanto parliamo di una donna resa infelice per una scelta combattuta e dolorosa.
Si presenta in Italia a Forte dei Marmi, dove sembra facile trovare la felicità proprio per la territorialità e per la fama che rappresenta Forte, ma in realtà questo progetto è una esplicita scommessa, dell’artista e della curatrice di Arte in Movimento quella di provare ad alimentare la nostra felicità, tante sono le scuole di pensiero che si sono interrogate sul vero senso, ma resta comunque una capacità individuale quella più ardua e paradossalmente quella più naturale come respirare.
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