Io, tu, Modigliani, Caparezza e Angelo Froglia.

Io, tu, Modigliani, Caparezza e Angelo Froglia.

Sulle false teste di Modì si è scritto molto, ma non abbastanza, non tutti ancora oggi, hanno presente che  oltre ai tre buontemponi alla "amici miei", in maniera autonoma e sciolta aveva "falsato" Modì un artista di professione, dal nome di Angelo Froglia (nato a Livorno nel 1955 e morto a Roma nel 1997) lo stesso Caparezza nel suo testo le "Teste di Modì" se ne dimentica, non so quanto deliberatamente.

Angelo Froglia era sul serio una testa di Modì in quanto a stile di arte e vita, nel 1977 aveva anche preso parte alla lotta armata, per cui era uno che l'idea di militanza l'aveva nell'anima, questo lo rende oggi il meno presentabile tra gli autori delle finte teste di Modì, insomma nel suo caso non era una bravata situazionista, ma impegno politico e attivistico.

Un abitudinario dal carcere non solo per motivi di militanza politica, ma anche per il consumo di droghe e stupefacenti varie.

Ma il gesto veramente e poeticamente stupefacente dell'artista Scultore Angelo Froglia è degli anni ottanta, nell'ottantuno, uscito dal carcere e tornato a Livorno, torna a dipingere e a drogarsi sulla falsariga di Modì, in un indissolubile connubio tra arte e vita; tra impegno artitstico e politico e stupefacente uso di sostanze stupefacenti; ritrovandosi nel 1984 esposto insieme ai tre buontemponi di cui ancora oggi si parla (mentre di lui sembra essersene dimenticato persino Caparezza) sui giornali di tutto il mondo: le teste di Modigliani ritrovate a Livorno e attribuite a Modì.

Come Caparezza avevo undici anni, e il mio mito diventava lui (avevo già una mentalità deviata?) e non i tre buontemponi (che diventavano il mito di Caparezza).

Il Froglia che a differenza dei tre buontemponi era un artista e uno Scultore professionista, creò anche un video documento sulla sua azione artistica performatica "Peitho e Apate... della persuasione e dell'inganno (Cherchez Modi)", video premiato dalla critica del Torino Film Festival, eppure oggi nessuno si ricorda di lui.

Dopo il 1985 ha lavorato moltissimo e esposto moltissimo, annoiato e drogato più che mai per dovere sopportare il peso di dovere la sua popolarità artistica e internazionale al caso dei falsi Modì e anche per essere accostato ai tre buontemponi, per lui il caso Modì non era una burla situazionista come ci racconta Caparezza, che scrive d'arte come fosse un tg nazionale, forse questo album escursione nel mondo dell'arte contemporanea e nella sua Accademicità museale non è per lui un escursione felicissima.

Per Angelo Froglia, l'operazione Modì era una performance di denuncia dal forte significato estetico, politico e sociale.

Nel Settembre del 2010, una testa di Angelo Froglia, scolpita alla maniera di Modì, è stata battuta non dalle rinomate case d'asta internazionali, ma su E-Bay con un prezzo di partenza da 200 000 euro.

Bettino Craxi, nella sua collezione privata d'arte ad Hammamet, aveva una sua testa falsa di Modì.

Perché questo pezzo?

Perché da un artista come Caparezza, mi aspettavo un punto di vista sull'arte contemporanea più militante e meno da ludico situazionista, ma si sa, territorio dell'arte che bazzichi, linguaggio artistico che trovi.

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Mimmo Di Caterino

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