Il Museo De Lakenhal di Leiden presenta: Gerrit Dou. The Leiden Collection from New York
Il Museo De Lakenhal di Leiden celebra Gerrit Dou (1613-1674), maestro del Secolo d’Oro olandese, esponendo la più grande collezione al mondo dei suoi dipinti. Dal 9 marzo al 31 agosto 2014 la collezione privata The Leiden Collection di New York sarà presentata per la prima volta al Museo De Lakenhal di Leiden.
La più grande collezione al mondo
La formidabile collezione privata The Leiden Collection si compone di opere realizzate dai “Fijnschilders” di Leiden, ovvero quei “raffinati pittori” che, durante il Secolo d’Oro, rappresentavano minuziosamente la realtà. Di essa fanno parte 13 dipinti realizzati da Gerrit Dou in ogni fase della sua carriera, andando a costituire la collezione più grande al mondo dedicata all’artista. Le opere appartenenti alla The Leiden Collection giungono ora per la prima volta in Olanda, e vengono esposte in una mostra unica con la quale il Museo De Lakenhal vuole omaggiare il primo allievo di Rembrandt van Rijn.
Gerrit Dou
Il pittore di Leiden Gerrit Dou, conosciuto anche col nome di Gerard Dou, fu uno dei principali artisti del suo tempo. Dopo un periodo di apprendistato presso Rembrandt, divenne uno dei pittori più famosi dell’allora Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi. Già nel corso della sua vita, i suoi dipinti venivano gelosamente conservati da importanti collezionisti quali la Regina Cristina di Svezia e il granduca Cosimo III di Toscana, che riceveva personalmente l’artista. Oggi questi splendidi lavori si possono ammirare nei più grandi musei del mondo.
Nuova luce su Gerrit Dou
La Leiden Collection presenta le opere di Dou realizzate in diversi periodi. Le recenti ricerche condotte su materiali e tecnica, ben osservabili nella mostra, hanno gettato nuova luce sul lavoro del famoso maestro del Secolo d’Oro olandese. I risultati del progetto di ricerca saranno pubblicati su un nuovo sito internet il prossimo maggio, e visibili anche al pubblico online.
Il ritorno in Olanda
La presentazione della mostra Gerrit Dou. The Leiden Collection from New York al Museo De Lakenhal, rappresenta il ritorno in Olanda delle opere che Dou realizzò nella sua città durante il Secolo d’Oro. La mostra si integra inoltre perfettamente con la collezione del De Lakenhal, che vanta capolavori di contemporanei quali Rembrandt van Rijn, Jan Lievens, Jan Steen, Jan van Goyen en Gabriel Metsu.
Maggiori informazioni per la stampa: Mrs Milou van Oene, m.van.oene@lakenhal.nl, www.lakenhal.nl , tel. 0031-71-5165373
A Den Bosch, il Noordbrabants Museum dedica una stanza a Van Gogh
Dopo un’importante ristrutturazione, il Noordbrabants Museum di Den Bosch inaugura il 18 gennaio 2014 una presentazione permanente dedicata a Van Gogh nella sala più grande del museo di 850 metri quadrati. Grazie al prestito prolungato di nove dipinti, il museo propone la presentazione più completa che la provincia del Brabant, terra d’origine di Van Gogh , abbia mai dedicato all’artista.
L’esposizione permanente che il Noordbrabants Museum dedica a Van Gogh, rientra nel progetto “Il Racconto del Brabant” (Het Verhaal van Brabant”), volto a far conoscere la ricca storia artistico-culturale della provincia meridionale del Brabant degli ultimi sei secoli. Dopo più di due anni di ristrutturazioni del museo, Van Gogh torna finalmente nella sua terra d’origine.
Ad affiancare il dipinto Contadina che zappa del 1885, già facente parte della collezione del museo, troviamo prestigiosi prestiti provenienti dal Museo Van Gogh, dal Rijksmuseum e da una collezione privata. I dipinti esposti, ad eccezione di Autoritratto con pipa del 1886 dal Museo Van Gogh, sono stati realizzati dall’artista durante il suo periodo nel Brabant, e raffigurano casolari, scene di vita rurale, ritratti di contadini, una natura morta, e il presbiterio di Nuenen. A concludere la presentazione, il dipinto dell’abitazione dei genitori – dove Van Gogh si trasferì nel dicembre del 1883 – e l’edificio annesso che fu atelier del grande artista fino a maggio 1884. Grazie a una presentazione audiovisiva infine, sarà possibile osservare similitudini e differenze tra le opere che caratterizzarono il periodo nel Brabant e quello francese.
Oltre a Den Bosch, altri luoghi del Brabant hanno un forte legame con van Gogh. Tracce dell’artista si possono trovare a Zundert, dove nacque, Tilburg, Etten-Leur e Nuenen, come in un museo a cielo aperto. Per maggiori informazioni su luoghi e edifici legati a Van Gogh: www.vangoghbrabant.com
Per informazioni sul Noordbrabants Museum : http://www.hetnoordbrabantsmuseum.nl/english
Mondrian e il Cubismo - Parigi 1912-1914
25 gennaio – 11 maggio 2014, Gemeentemuseum Den Haag – L’Aia
Piet Mondrian (1872-1944) fu un uomo dalle molte ambizioni. Divenne uno dei più grandi maestri dell’arte moderna e aprì indiscutibilmente la strada verso l’astrattismo. Nel gennaio del 1912 si trasferì a Parigi per studiare il Cubismo, per poi tornare in Olanda nel 1914 dove tenne una mostra presso la galleria Walrecht a L’Aia. Subito fu evidente quanto Mondrian si fosse allontanato dall’arte olandese del suo tempo in quel breve periodo di due anni. Divenne immediatamente fonte di ispirazione per gli altri artisti suoi connazionali, come dimostrano le opere di Jan Sluijters, Jacoba van Heemskerck e di innumerevoli altri giovani pittori. A 100 anni esatti dalla mostra alla galleria Walrecht, il Gemeentemuseum di L’Aia presenta una mostra in omaggio a Mondrian, la cui apertura è quasi coincisa con il settantesimo anniversario della morte dell’artista. Oltre alle opere di Mondrian e dei suoi contemporanei olandesi, sarà possibile ammirare anche capolavori di Pablo Picasso, Georges Braque, Le Fauconnier e Fernand Léger, tutti dati in prestito da importanti musei come il MoMA di New York e il Beyeler di Basilea.
Intorno al 1911, il cubismo prese piede anche in Olanda, ma in variante simbolista o in modo puramente decorativo. Mondrian era alla ricerca di una nuova arte non rappresentativa ma pregna di significato al tempo stesso, desideroso di giungere a qualcosa di totalmente fresco e sconosciuto. Pur avendo le proprie basi nella Scuola dell’Aia, mostrò sempre un vivo interesse negli sviluppi artistici internazionali. Nel 1911, una mostra cubista allo Stedelijk fu per lui una rivelazione: si rese conto di doversi recare a Parigi per compiere la svolta artistica che tanto desiderava. Nel 1914 tornò in patria con sedici composizioni realizzate a Parigi durante i due anni precedenti, esponendoli alla galleria Walrecht di L’Aia.
Grazie alla presenza di opere dei più importanti avanguardisti parigini dell’epoca, la mostra del Gemeentemuseum offre l’opportunità unica di confrontare i lavori di Mondrian e di altri artisti olandesi con il Cubismo francese. L’accostamento fa notare quanto l’artista avesse già trovato il proprio stile totalmente individuale. Se per Picasso il Cubismo era un mezzo per giocare sia con il pubblico che con gli altri artisti, per Mondrian si trattava di qualcosa di più serio, di un modo di utilizzare colori e linee per arrivare all’essenza dell’arte e della bellezza.
Hans Janssen, curatore presso il Gemeentemuseum Den Haag e famoso conoscitore di Mondiran, ha recentemente fatto una scoperta rilevante. Secondo l’esperto, l’artista poneva alla base delle composizioni astratte realizzate dopo il 1911 il gioco di linee presente nei paesaggi, nei ritratti o nelle nature morte. In altre parole, Mondrian basava le composizioni astratte su delle opere figurative. Questa nuova scoperta è esposta in dettaglio all’interno dell’esposizione.
La mostra è realizzata in collaborazione con il MoMA di New York.
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa Gemeentemuseum Den Haag, Ms. Emma van Proosdij, evanproosdij@gemeentemuseum.nl, tel 00 31 70 – 338 11 21 .
I capolavori del Guggenheim New York in mostra al Cobra Museum di Amstelveen (nei pressi di Amsterdam)
Il 4 aprile 2014 sarà inaugurata un’importante mostra al museo Cobra di Amstelveen, che avrà come protagoniste importanti opere provenienti direttamente dal Guggenheim di New York.
Una parte considerevole delle opere che dal 1959 sono esposte presso il Guggenheim, si trasferirà per cinque mesi ad Amstelveen. Si potranno ammirare le opere di oltre 50 artisti internazionali del movimento astratto tra i quali spiccano Rothko, Pollock, De Kooning, Bourgeois, Francis, Burri, Chilida, Hofmann, Mathieu, Twombly, gli esponenti del CoBrA Alenchinsky, Appel e Jorn, e molti altri. I pezzi esposti giungono direttamente dal Guggenheim, motivo per cui la mostra può considerarsi un evento davvero esclusivo per un museo come il Cobra. Le opere, raccolte nel museo newyorkese in una collezione dal titolo Art of another kind, non sono mai state esposte prima nei Paesi Bassi.
Maggiori informazioni per la stampa: Mr. Eric Wie, e.wie@cobra-museum.nl, T.: 003120 5475052, www.cobramuseum.nl
Rembrandt – Auerbach
La Cruda Realtà
Fino al 16 marzo 2014 presso il Rijksmuseum di Amsterdam
Sin dalla sua apertura la collezione del Rijksmuseum ha ispirato generazioni di artisti. Perfino Vincent Van Gogh, nel 1885, anno di apertura del museo, rimase per ore ad ammirare “La sposa ebrea” di Rembrandt. Nel corso degli anni il Rijksmuseum ha ispirato artisti celebri in moltissimi modi.
Da alcuni anni il Rijksmuseum dedica grande attenzione agli artisti che si sono ispirati alla sua collezione, e lo dimostra con presentazioni come Mirò & Jan Steen oppure quella con Anselm Kiefer e la “Ronda di notte”. Dal 12 dicembre sarà esposta l’opera di Frank Auerbach, considerato uno dei principali pittori britannici del secondo dopoguerra e appartenente alla generazione di Francis Bacon e Lucian Freud. All’inizio degli anni Sessanta Auerbach fu affascinato dal modo in cui Rembrandt dipingeva la realtà senza filtri, e grazie al quale riusciva ad arrivare fino al cuore dei temi affrontati. Auerbach segue lo stesso principio, anche se con uno stile del tutto personale, nelle sei opere di quel periodo presentate dal Rijksmuseum. Per la prima volta, nella Galleria d’Onore del museo, queste opere instaurano un dialogo con le celeberrime ultime opere di Rembrandt.
Frank Auerbach: “Rembrandt è un disegnatore prodigioso della vita in movimento […] ed è uno dei primi pittori che mi hanno davvero commosso. Non ha mai smesso di essere importante per me”.
BBC Radio 4, 4 ottobre 2013
Con disciplina ferrea Auerbach ha lavorato alle sue opere ogni settimana a scadenze regolari, spesso per interi anni di fila. In una ricerca scrupolosa verso il cuore del tema rielabora ogni volta il risultato della sessione precedente. In questo modo sono nate opere con una struttura della vernice quasi scultorea che fa pensare agli ultimi lavori di Rembrandt. Ma per Auerbach questo processo non è mai fine a se stesso: per lui l’impasto è soltanto un prodotto secondario della ricerca verso la cruda verità.
Frank Auerbach (Berlino, 1931) fu mandato in Inghilterra dai suoi genitori alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Dal 1947 vive a Londra, dove si è guadagnato la fama di stakanovista dell’arte. Nella scelta dei temi si limita a ciò che lo circonda più da vicino: ritratti di alcuni conoscenti, o paesaggi vicini al suo studio a Camden. Raramente rilascia interviste.
La mostra La Cruda Realtà è organizzata in collaborazione con Ordovas, Londra, dove sarà possibile ammirarla in un’altra forma dal 4 ottobre al 1 dicembre. I dipinti di Frank Auerbach di questa mostra provengono da diversi musei e collezioni private.
Nel 2015 la Tate Modern di Londra dedicherà un’ampia rassegna all’artista.
La mostra La Cruda Realtà fa parte della serie del Rijksmuseum sull’influsso dei Maestri Olandesi sugli artisti delle generazioni successive. In precedenza si sono tenute le mostre John Constable versus Jacob van Ruisdael (2007), Jan steen & Mirò (2010), Rembrandt & Degas (2011).
Lista delle opere:
Sala con opere di Frank Auerbach:
- Primrose Hill, Spring Sunshine (1961-62/1961), Scottish National Gallery of Modern Art, Edimburgo
- The Sitting Room (1964-1965), collezione privata
- Head of E.O.W. (1964), collezione privata, Europa
- Head of E.O.W. II (1964), collezione privata, Londra
- Primrose Hill, Summer Sunshine (1964), Arts Council Collection, Southbank Centre, Londra
- Primrose Hill, Winter Sunshine (1962-64), collezione privata, Inghilterra
Sala con opere di Frank Auerbach:
- I sindaci dei drappieri (1662), Rijksmuseum
- Autoritratto come l’apostolo Paolo (1661), Rijksmuseum
- La sposa ebrea (1665-69), Rijksmuseum
- Tito in abito da monaco (1660), Rijksmuseum
Per ulteriori informazioni:
pressoffice@rijksmuseum.nl, Museumstraat 1, Postbus 74888, 1070 DN Amsterdam
Lo Stedelijk Museum di Amsterdam presenta una mostra dedicata a Marcel Wanders
Lo Stedelijk Museum dedica dal 1 febbraio al 15 giugno una mostra a Marcel Wanders, uno dei più importanti designer olandesi, noto al pubblico internazionale per i suoi mobili e interni che si contraddistinguono per l’audacia artistica. Si tratta della prima mostra panoramica sull’artista dal 1999, e della prima grande esposizione in materia di design presentata allo Stedelijk dopo la riapertura nel 2012.
La mostra espone progetti che vanno dagli anni Ottanta a oggi, con più di 400 oggetti tra mobili, lampade, apparecchi, posate, carta da parati, confezioni e gioielli, oltre a foto di interni, disegni di progetti, prototipi e opere sperimentali, tutti esposti nello spazio sotterraneo nella nuova ala del museo.
L’esibizione si divide in tre parti: una zona bianca in cui l’opera di Wanders viene analizzata sulla base di dieci temi (quali artigianato, racconti e dialoghi, superficie, innovazioni, archetipi e altri); una zona nera che presenta, in una cornice teatrale, l’opera più personale e spesso sperimentale dell’artista; una terza sala che focalizza l’attenzione sul ruolo di Wanders come art director di aziende quali la celebre marca d’arredo Moooi.
Si potranno trovare tutte le opere iconiche che hanno caratterizzato la carriera di Wanders quali la lampada Set Up Shades (1989); la Knotted Chair (1995-1996) con la quale l’artista si presentò sulla scena internazionale, il Lace Table (1997) e molti altri. Sarà inoltre esposto per la prima volta in Europa il progetto mobiliare più recente di Wanders, la Carbon Balloon Chair (2013). Molte altre creazioni, alcune delle quali sono state create per l’occasione, sono in mostra per la prima volta, come la special edition del celebre Egg Vase.
Ulteriori informazioni per la stampa: Press Office Stedelijk Museum, Marie-José Raven en Annematt Ruseler, pressoffice@stedelijk.nl , tel.0031-20 – 573 26 56 /020 – 573 26 60, www.stedelijk.nl
S.H.O.E.S.: una mostra dedicata alle scarpe alla Kunsthal di Rotterdam
Dal 1 febbraio all’11 maggio 2014, la Kunsthal di Rotterdam dedica una mostra alla scarpa da donna dal 1900 ad oggi. “S.H.O.E.S. – Sexy Heels or Easy Sandals”, esibisce circa cinquecento calzature tra cui quelle realizzate da famosi produttori internazionali quali André Perugia, Salvatore Ferragamo, Manolo Blahnik e Chrisitan Louboutin. Dagli stivali d’epoca Vittoriana alle attraenti pantofole con tacco, dalle décolleté alle creazioni più futuristiche, l’incredibile varietà e creatività delle innumerevoli calzature sono un piacere da osservare, e fanno della mostra S.H.O.E.S. un must per qualsiasi appassionato di moda e design.
Da accessorio pratico a status symbol
Nel corso degli anni, hanno fatto la loro entrata nel design della scarpa le aperure sul tallone, i laccetti alle caviglie, nastri e altre decorazioni. I produttori hanno continuamente sperimentato diverse forme, nuovi materiali e colori, e l’eleganza della scarpa da donna si è spinta fino ai tacchi alti 15 cm. Nuove tecnologie e materiali come la microfibra, tessuti elasticizzati e sintetici permettono di creare forme bizzarre e curiose fino all’estremo. Con l’affermazione delle calzature anche tra le case di alta moda, la scarpa non è soltanto oggetto di seduzione ma status symbol.
La mostra S.H.O.E.S. presenta veri e propri gioielli del design calzaturiero provenienti da collezioni rinomate, come le surreali “Hommage à Braque”(1931) di André Perugia, direttamente dal Museé Internationale de la Chaussure di Romans, e il primo sandalo con plateau realizzato da Ferragamo per l’attrice Judy Garland (1938). Non mancano le creazioni di Roger Vivier, considerato l’inventore del tacco a spillo nel 1954. Provenienti da collezioni olandesi troviamo invece le décolleté trasparenti di Beth&Herbert Levine (1960) dalla collezione del Modemuseum Hasselt e i coloratissimi tacchi a spillo di Charles Jourdan dal Museo del Cuoio e della Calzatura di Waalwijk. Presenti anche le creazioni di designer olandesi e belgi come Rem D. Koolhaas, Jan Taminiau e le talentuose Katrien Herdewijn e Nienke van Dee (vincitrice del Global Footwear Design Award 2013).
Ulteriori informazioni per la stampa : Mrs. Sabine Parmentier, t. 0031 -10-4400321; Mrs. Mariëtte Maaskant, t. 0031-10-4400323, communicatie@kunsthal.nl , www.kunsthal.nl