Principia
Stanze e sostanze delle arti prossime
Il Salone del Mobile è sempre stato fin dalle sue origini portavoce di innovazione. Ed è proprio all’innovazione che è dedicato il grande evento collaterale che accompagna i 50 anni della manifestazione che ha sempre guardato al futuro, in questa specifica occasione quello dei prossimi 50 anni. Una mostra che non si accontenta delle opere d’arte in sé, ma le precede guardandoci dentro, andando all’origine dei loro principi generatori.
Dal 12 aprile al 1 maggio nella suggestiva cornice di Piazza Duomo.
Anche per questa edizione importante dei Saloni – la 50ª – prosegue la tradizione di affiancare alla manifestazione prettamente commerciale degli eventi collaterali che abbiano una precisa valenza culturale di forte impatto e di alto valore. La storia degli eventi collaterali del Salone del Mobile inizia molto presto, nel 1965 soli quattro anni dopo il suo avvio, quando – per sottolineare la presenza di un nuovo padiglione completamente dedicato alle aziende più attente al design, che sarà tra le carte vincenti della mostra merceologica stessa – venne organizzata la “Mostra retrospettiva per una documentazione sul design del mobile in Italia dal 1945 a oggi”.
L’ambizioso progetto 2011 intitolato “Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime” ideata e curata da Denis Santachiara in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti prevede la realizzazione in Piazza Duomo di un padiglione “molecolare” suddiviso in 8 stanze – ognuna delle quali esprime un principium originato dalla scienza, come motore per realizzare opere sonore, visive, architettoniche e di arti industriali.
La volontà è trasmettere come i principia nel contemporaneo si siano moltiplicati e attraversino i sensi della percezione umana.
Alle 8 stanze di “Principia” si accede attraverso uno spazio introduttivo che evidenzia i rapporti della produzione delle arti storiche con i principi matematici, geometrici, ottici, magnetici, elettrici ed elettronici che hanno caratterizzato la storia dell’arte.
Se in passato Giotto è entrato in rapporto con il principio del punto luce che dona tridimensionalità alle figure, Brunelleschi e Leonardo con il principio del punto di fuga e la prospettiva, Canaletto e Guardi con il principio della camera oscura reso poi nelle loro straordinarie vedute, o se si pensa al caleotipo e dagherrotipo e alla fotografia di Nadar e all’Impressionismo, al principio della sequenza di figure, alle animazioni ottiche, al Futurismo e Dadaismo che hanno portato al cinema, o al Rotorilievo di Duchamp e Man Ray da cui il principio della visione e l’Optical Art o, ancora, a Tinguely con il principio del caos meccanico… sarà interessante vedere cosa sta accadendo nella nostra contemporaneità e come gli artisti possono utilizzare i nuovi principia per esprimere la propria arte. Giovani e importanti artisti e scienziati esporranno infatti nelle 8 stanze opere d'arte che utilizzano
un principium riconducibile essenzialmente alle ultime e più avanzate tecnologie. Fra i nomi, Marina Abramovic, Carlo Bernardini, Ludovico Einaudi, Marta de Menezes, Luca Pozzi, Karin Sander, Pablo Valbuena.
La storia dell’arte ha una sua storia. E questa storia si è affermata ed evoluta attraverso i suoi principia. Non foto dunque, ma fotoni; non video ma frequenze elettromagnetiche; non effetti 3D ma algoritmi; non motori elettrici, ma piuttosto flussi elettronici, non peso, ma assenza di gravità, non il visibile tecnico ma l’invisibile sensoriale.
Pertanto le stanze spazieranno dalle nano tecnologie – un grande scultore che propone grandi sculture si confronta con opere infinitamente piccole, visibili solo al microscopio - ad artisti che lavorano con il neon creando opere attraverso i principi delle alte frequenze per trasmettere elettricità senza fili; e ancora l’algoritmo come principio per creare nuovi scenari urbani oppure i principi che sfidano la gravità, per arrivare ad artisti che sfruttano per le loro installazioni il principio del suono spazializzato 3D, solo per citare alcuni esempi.
PRINCIPIA non è una mostra incentrata sul rapporto arte/scienza, ma l’accento viene messo sui potenziali creativi attraverso i principi della scienza come sorgente del fare artistico. Fine ultimo è l’innovazione del linguaggio come stupore estetico, il riemozionarsi come davanti a una delle vedute di Canaletto senza necessariamente comprenderne tutti i principi generatori della prospettiva.
PRINCIPIA è l’arte, il design, l’architettura, la musica, la moda che potrebbero essere, non è un punto d’arrivo della creazione ma il suo punto di partenza.
Piazza Duomo
12 aprile – 1 maggio
orari di apertura:
12 – 17 aprile
ore 10.00 – 23.00
18 aprile – 1 maggio
ore 10.00 – 20.00, giovedì fino alle 23.00