Tiziana Contino (1979, Catania) è attualmente Cultore della materia per ʻInstallazioni multimedialiʼ per il
quinto anno consecutivo presso lʼAccademia di Belle Arti di Catania. Il suo lavoro nel campo delle arti visive
ha inizio nel 1998 con un intenso approccio alla pittura per poi passare alla fotografia, al video, alla
performance ed allʼinstallazione, fra il 1998 ed il 2002 partecipa a diverse esposizioni in Italia e allʼestero, nel
2003 partecipa ad Anteprima - Quadriennale di Roma e a diverse manifestazioni e workshop all'estero.
Nel 2005 prende parte alla BJCEM - XII Biennale dei giovani artisti dʼEuropa e del mediterraneo; nel
2006 ha tre personali a Torino, Roma e Catania, e partecipa a diversi festival video in Italia e allʼestero. Nel
2007 e nel 2008 partecipa al Contemporary Art Festival di Praga con unʼinstallazione multimediale
interattiva, a Videominuto al Pecci di Prato, ad ottobre un workshop con Matthew Barney e a varie
performance interattive in Italia, fra cui una al GCAM di Spoleto ed a Torino col patrocinio di GAI e Regione
Piemonte, nel 2009 è selezionata per Gemine Muse con unʼinstallazione, videoinstallazione e performance
interattiva ed ha differenti esposizioni in Italia e in Grecia. Nel 2010 è selezionata per il programma biennale
di residenze dʼartista per performer che usano la multimedialità e lʼinterattività sponsorizzata da Fondazione
Cariplo, Comune di Milano e GAI, che si terrà presso la Ariella Vidach – AIEP, alla Fabbrica del Vapore,
partecipa inoltre ad un workshop di video arte con Marinella Senatore ed è selezionata per Video.it
presso la Fondazione Merz ed il Care of ed il Premio Celeste presso la Fondazione Brodbeck Il suo
studio si focalizza sul Transgenderismo, un'articolata corrente di pensiero che abbraccia i più disparati campi
del vivere: politica, arte cultura e religione, il Transgenderismo è una visione del continuum comportamentale
che esiste tra le 2 polarità: quella dello spettro infinito di possibilità che si presentano “transitando” da un
punto allʼaltro. Il transgenderismo legittima quindi lʼesistenza dellʼinfinità possibile di momenti di “identità”.
(cit. Helena Velena) Le sue opere sono progetti multimediali sviluppati tramite lʼutilizzo di foto, video,
installazioni multimediali e performance interattive, dove lo spettatore è chiamato ad unʼinterazione
sinestetica ed emotiva. . Gli ultimi progetti mirano ad azzerare le distanza e la diffidenza che ritroviamo
quotidianamente nella nostra vita e nei rapporti con gli altri.