Today's ispirations

Cose che ho scoperto oggi o che conoscevo già e che sono felice di rileggere.

«I greci lo facevano nell'agorà, i romani nel foro, i persiani al bazar; gli arabi nel souk.Oggi noi lo facciamo a casa, in vestaglia, nel duty free all'aereoporto o al telefono: lo shopping continua a far girare il mondo»
Shonquis Moreno, nell'introduzione alla sezione "Retail Design" della rivista americana Dwell di novembre

Questa conturbante seduta multiuso è ispiarata al film erotico Emanuelle degli anni 70, il cui principio è provare il piacere di essere visti senza poter vedere.
La sedia disegnata da Emile Voirin, designer e scrittrice francese di base a Londra, sta a metà strada tra il pezzo di design e lo strumento di scena per un opera teatrale mai scritta (è presentata alla Biennale di Saint Etienne fino al 5 dicembre). Emanuelle invita anche alla discussione: le serie di foto qui sopra mostra donne di diverse nazionalità sedute nella/sulla sedia e racconta il potere uniformante della globalizzazione, l'erosione dell'identità. Una volta accomodati su  Emanuelle si perde la faccia e si diventa corpo senza volto, annullati in una cultura senza identità.

Avete detto addio alle foglie?                                         Stephanie Rausser

«Il suo modo di mangiare mi affascina - la voracità animale, la straordinaria sazietà. Poi scivola in un sopore oppiaceo, a bocca aperta, il latte che le sgocciola dal mento. Vorrei quasi che il cibo avesse lo stesso effetto su di me. Sarebbe bello, no? Dopo cena, crolli sul piatto e ti appisoli, sbavando avanzi di cibo»
Phillip Toledano - il papà riluttante

 

Un tratto incisivo con cui Renè Gruau interpretaava moda e profumi. Che ancora oggi hanno qualcosa da dire
di Paola Gervaso

Pennellate immediate, tratti sinuosi pochi colori forti, a contrastoo, per figure di eterna allure. La firma è quella dell'italiano Renè Gruau (1909-2004), disegnatore di immagini simbolo della moda e della bellezza, prime fra tutte le campagne pubblicitarie realizzate per i profumi di Christian Dior. Un rapporto nato nel 1947 quando il couturier francese gli chiese, dandogli carta bianca, di occuparsi della sua rima frangraza, Miss Dior, che Gruau rappresentò con l'eleganza di un cigno. In omaggio al rapporto di amicizia e di alleanza creativa che naque tra i due, la maison Dior ha in questi giorni inaugurato a Londra la mostra Dior Illustrated: Renè Gruau and the Line of Beauty. Ospitata fino al 9 gennaio presso la Somerset House (vicino  Covent Garden), raccoglie stampe, video, affiche, bozzetti dell'artista che megio di chiunque altro seppe interpretare l'aura del new look di Monsieur dedicata alla nuova figura femminile del dopoguerra, raffinata, esuberante e piena di vita. Per rievocare quegli anni la casa che ha deciso di rieditare alcune delle sue fragraze di culto, riattualizzando i flaconi, ma mantenendo pressochè inalterata la costruzione olfattiva. E se l'anno scorso è stata la volta dell'Eau Fraiche (1953), Diorissimo (1956), Diorella (1972) e Dioressence (1979), quest'anno propone Diorama (1949), eau de toilette dai sentori speziati e ciprè in cui predominano note di rosa turca, cumino e del legno di cedro. A finire sotto i riflettori sono anche altre fragranze vintage delle case essenziere, come la Colonia 4711 la cui ricetta, messa a punto del 1972 in Germania da un monaco che la regalò ai coniugi Muelhens (e che ne avviarono una piccola produzione), ancora oggi è fedele all'originale: con le sue note di bergamotto, lavanda, rosmarino e un fondo floreale di neroli. 

Mia figlia dormirà qui
Culla Nika in legno con decoro in acrilico tagliato al laser e struttura con finitura in ottone. Da Femme et La Maison by Nika Zupanc

  

Con questa
Lolita Lamp - Nika Zupanc

Se non fossero così buoni andrebbero comprati e collezionati: sono i macarons di Ladurèe, la botique di dolci più famosa al mondo.
Ho trovato anche la ricetta!
Ingrendienti:220 gr di zucchero a velo, 120 gr di farina di mandorle, 90 g di albumi invecchiati (almeno da un giorno) a temperatura ambiente, 30 g di zucchero semolato, 1 cucchiaino di succo di limone, un pizzico di sale.
Per colorare e farcire: coloranti alimentari, aromi ed estratti vari (pistacchio, limone, mandorle, nocciole, vaniglia, ecc.) cacao o caffè, scaglie di cioccolato, pistacchi, cioccolato, crema di burro, crema di nocciola, ganache, nocciole tritate, confettini, frutta a seconda del gusto prescelto.
Riscaldate il forno, teglia compresa, a 145°-155°. Passate al mixer, senza far scaldare troppo, lo zucchero a velo e la farina di mandorle e setacciate il tutto. Aggiungere una presa di sale e due gocce di succo di limone agli albumi e montateli a neve soda e lucida. Quando saranno ben compatti aggiungete lo zucchero semolato, sempre sbattendo. A questo punto, volendo, aggiungete il colorante e gli aromi. Addizionate metà del composto mandorle e zucchero agli albumi, e mescolate delicatamente con una spatola, dal basso verso l’alto. Quando il composto sarà omogeneo aggiungere il resto del composto secco e mescolate delicatamente fino a ottenere una crema liscia e bianca, che "scrive". Versare il tutto in un sac à poche, e formate delle gocce su una teglia da pasticceria rivestita di carta forno. I macarons tendono a stendersi durante il periodo di cottura, per cui tenetene conto per le dimensioni. Infornate sulla teglia calda e lasciate cuocere per 13-14 minuti. Sfornate i macarons, spruzzate dell'acqua al di sotto del foglio e dopo alcuni minuti staccare i dolcetti. In alternativa togliete il foglio di carta dalla teglia e adagiatelo sopra una superficie di marmo inumidita con un velo d'acqua. Incollate i macarons a due a due con la crema prescelta. Conservate in frigo in un unico strato coperti da un foglio di pellicola per almeno un giorno. Volendo si possono congelare e poi scongelare mediante un passaggio in frigo.

Da buona influenzata quale sono torno a leggere sul mio lettino...
tanti altri spunti e ispirazioni su la Repubblica delle Donne

a domani con le sfilate di un giovane ed estroso artista..

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