valeria franchi
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Biografia
Valeria nasce a Cagliari nel 1966. Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Europeo di Design (IED) di Cagliari, il suo carattere eclettico la porta intraprendere due settori creativi, il design e la pittura su stoffa. La sua attività di ricerca e di realizzazione di complementi d’arredo si focalizza sul disegno di sedie in ferro battuto che acquisiscono leggerezza e modernità attraverso vari inserti di plexiglas, tessuti e simil-pelle dai colori sgargianti.
Esposte in varie occasioni a Cagliari e premiate con la partecipazione alla 57ma Mostra dell’artigianato a Firenze Fortezza da Basso, le sedie lasciano il passo nel 1991 alla sua iniziale passione, ovvero la pittura su stoffa.
Da allora e fino al 2000 attraverso le sue creazioni Valeria Franchi lavora nel settore della moda, sperimentando le varie tecniche pittoriche, dal batik all’acquarello, su tutti tipi di tessuto, e giocando con le sete di Como e i filati realizzati in Sardegna; in seguito ad una ricerca sul modo di vestire delle donne indiane, Valeria realizza una collezione di abiti dipinti a mano ispirandosi al sari (tipico indumento femminile), che presenterà al defilè "Tendenze e Moda Primavera" dell’Associazione Sarda Sartorie, e varie collezioni Primavera-Estate presentate in Costa Smeralda e all’Accademia Italiana a Londra.
Nel 2001 decide di fermarsi e dedicare la sua arte ai portatori di handicap utilizzando e insegnando delle tecniche specifiche per il raggiungimento dell’autonomia. Dopo diversi anni di intenso lavoro in diversi paesi della Sardegna (in totale oltre 1800 allievi), la sua passione per la moda riaffiora.
A Bruxelles nel 2005 partecipa ad una sfilata in cui modelle non professioniste indossano la sua prima collezione di collant dipinti a mano nello stile dell’espressionismo astratto.
Ed ecco la sua intuizione: la ricerca continua fra moda e impegno sociale la porta a dare vita al suo movimento artistico, la "Neo Body Art".
Non un corpo dipinto, ma un corpo che accoglie e trasforma il dipinto.
Fino ad oggi Valeria Franchi ha dipinto più di mille collant. A indossarli sono state donne che con la stessa semplicità e spontaneità hanno partecipato a performance artistiche o sono andate al lavoro. Fiere e consapevoli di contribuire alla creazione artistica in ambedue i contesti.
Da allora, ispirata dal lavoro di Michelangelo Pistoletto e Marina Abramovich, Valeria ha scelto come forma d’arte principale il video e la performance, senza trascurare il suo interesse per la pittura astratta su tela. Attualmente in questo specifico settore è seguita dalla Secolo Gallery . Sharja . Emirati Arabi Uniti.
Dal 2006 vive tra l’Italia e l’Egitto ed è proprio qui, durante uno dei suoi soggiorni al Cairo, che ha preso vita il progetto “S.E. Rifletti”. Quando? Nel preciso momento in cui le donne del suo paese d’adozione Tanta Gharbya si sono rifiutate di indossare i collant da lei dipinti. "Questo atto mi ha fatto capire l’importanza della conoscenza ai fini di una buona interazione e di una possibile integrazione tra popoli. E mi ha offerto anche l’input per per realizzare un video che è stato selezionato e presentato al Film Festival Internazionale del Cinema Documentario Palestinese e Arabo. Al Ard 2013".
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