Abstract Tao
Tra un principio di energie e uno di ordine
Di Cecilia Freschini
“L’astrazione occidentale sicuramente nasce dall’influenza dell’oriente sull’occidente.”
“L’astrazione cinese è l’incontro tra la filosofia e la visione, è un pensiero visivo.”
(Achille Bonito Oliva )
L’arte, in fondo, è il frutto di una necessità, così dopo l’esordio del “political pop”, emerge in Cina l’esigenza di una maggior introspezione, di una tendenza più intima. Si chiude con la celebrazione euforica, ma anche cinica e ironica, del consumismo urbano e si apre una danza equilibrata fra razionale e sensazionale, nella quale molti artisti contemporanei cinesi tentano la riconquista di un territorio.
Al materialismo pop risponde la spiritualità dell’astrazione e si procede verso una maturazione dell’autonomia culturale cinese.
(liang_quan)
Si lavora sull’espressione di un’emozionalità che è, al tempo stesso, sia sentimentale che mentale, nell’intento di restituire armonia nella propria condizione interiore. Attraverso questa sorta di spiritualità laica, prende il via un’investigazione consapevole sulla propria identità e sui conflitti interni, rimasti ancora irrisolti, tra tradizionale e moderno, tra est e ovest, tra individuo e stato…. L’immagine quando è astratta porta a riflettere, costringendoci a uno stato di attività, di scoperta e di ricerca. L’astrazione è sintomo di libertà in quanto non esiste un iconografia o una chiave di lettura obbligata, ma ognuno può vedere quello che vuole e l’artista può dipingere quello che sente, per questo è anche un indice importante di maturazione e autonomia della cultura rispetto al contesto politico.
(li_huasheng) |
( meng_luding) |
Priva di prospettiva, la pittura tradizionale cinese si è da sempre sviluppata su basi astratte, senza quindi una geometria basata su un punto centrale all’interno di uno spazio statico. Come nell’astrazione, l’idea dello spazio è mobile e il tempo è circolare, in grado di contenere sia il concetto d’inizio che di fine.
L’idea dello spazio e del tempo sono tuttora concetti assolutamente autonomi, più vicini alle antiche culture sudamericane piuttosto che a quelle occidentali, dove lo scorrere delle stagioni è cronologico.
(tan_ping)
La forza dell’artista cinese si basa su questa trasgressione e indipendenza. Egli non intende misurarsi con i canoni occidentali di armonia, proporzione e simmetria, ma creare un mondo autonomo: una forma totale in un tempo totale.
Nell’arte cinese c’è ancora un uso del tempo e dello spazio che corrisponde a un’antica filosofia, il Tao.
Il Tao, tra le varie interpretazioni, può essere anche visto come la "risonanza" che risiede nello spazio vuoto lasciato dagli oggetti solidi. Si tratta di un vuoto fecondo in cui si trovano tutte le possibilità di esistenza: è grazie al bianco del foglio che l'inchiostro può, infatti, ricreare delle forme. Questo problema del “vuoto” è affrontato dal taoismo non solo in termini di spazio, ma anche in termini di tempo. Esaminando i pieni e i vuoti di questo mondo, la misura degli esseri risulta infinita; il loro principio e la loro fine non hanno durata, ma anzi coincidono.
(liang_quan)
“La pittura tradizionale orientale mi ha sempre affascinato; la città ne è permeata… un pittore di strada… piuttosto che le insegne dei prezzi sui cartelloni del fruttivendolo…tu capisci che hanno un’idea di percepire lo spazio, i pieni e i vuoti completamente diverso da quello occidentale. Essendo sul luogo ho compreso più profondamente due aspetti importanti di questa cultura, che sono il non finito , cioè lasciare il “vuoto” in alcune parti dello spazio e l’idea del gesto e dell’economia del gesto. Poche ma sapienti pennellate, dove la figura risulta più per sottrazione che per addizione di segni. La calligrafia e poi di conseguenza anche la pittura cinese sono delle espressioni molto vicine a forme meditative astratte, che necessitano uno stato mentale ben preciso, come se si riuscisse a percepire profondamente il meccanismo della natura e del microcosmo, entrando in una dimensione che è una via di conoscenza forte… “.
(Francesco de Grandi – In occasione della prima personale asiatica frutto di un periodo di residenza a Shanghai in collaborazione con la Galleria dell’Arco)
(zhang_hao)
[ ASIA CALLIN’ - Rubrica di Cecilia Freschini – Voci da Oriente - N° 2 : Abstract Tao ]