Moltitudine ronzante, chiacchiericcio e curiosità. Una fiumana in tacchi a spillo e cravatte, stringe tra le braccia pochettes e man bags. Si avvicina, si stringe, si accalca, si lamenta. Nell'aria brusìo e qualche commento stizzito. Poi un applauso e finalmente la luce.
Questa l'inaugurazione di ieri, 30 novembre, di MUSTinTIME, mostra su Arte del fare e Design a cura del Museo Storico di Lecce e dell'Associazione Id&a.
Un vernissage dell'immaginario, quindi, poiché l'interessante ed apprezzabilissimo atto performativo che avrebbe dovuto aprire l'esposizione, è stato fruibile - a causa dell'angusto spazio trasformato in altare maggiore - solo a pochi fortunati, arrivati giusto in tempo per raggiungere il proprio posto al sole e godere del matrimonio tra artigianato e design. Forse il titolo della mostra era un invito implicito ad arrivare “in time”?
I presenti incapsulati nel fiume incappottato, si sono dovuti accontentare della fantasia per dare il benvenuto al giovane evento cittadino, che è apparso fortemente mondano, quasi quanto l'inaugurazione del Museo Storico, lo scorso aprile.
Dopo la lunga attesa, il pubblico ha potuto accedere ai locali della mostra, dove una Madonna implorante di cartapesta vestita, si stagliava tra bombette colorate, farfalle d'alluminio e divini amori laccati a festa; mentre al piano superiore, una sposa in gabbia troneggiava al centro di un violaceo dj-set e di grandi fotografie un po' immagine, un po' oggetto.
In fila davanti alle famose sedute antropomorfe di Fabio Novembre e costeggiando una graziosa veduta di Bruno Maggio, ci si chiedeva se la coppia Artigianato-Design, non fosse un po' troppo mal assortita (forse non è un caso se per il finissage della mostra, sia previsto che il prete pronunci la fatidica frase manzoniana: “Questo matrimonio non s'ha da fare”).
Già, perchè forti nessi tra le fotografie di Barillari, la Madonna estatica di Malecore ed i dolcetti di Titti Pece, non se ne sono visti.
Probabilmente non è stato colto a fondo il senso del “matrimonio”, che a mio avviso doveva tendere ad unire le tecniche artigiane con le visioni del design contemporaneo (splendido esempio ne sarebbero stati i pannelli in cartapesta lavorata di Francesca Carallo e le chaise-longue in pietra leccese di Renzo Buttazzo). Ciò che saltava all'occhio, invece, erano pezzi d'artigianato e pezzi di design che poco avevano in comune e pochissimo da colloquiare.
Tra artigianato, artigianato artistico, design e arte, esistono notevoli differenze; differenze che potenzialmente possono assottigliarsi, ma solo con una ricerca precisa, uno scopo di genere; non basta impiattare la cartapesta col plexy e condire con musica house per rendere l'idea di un possibile incontro tra artigianato e design.
Quella di ieri è stata una festa, una serata mondana gentilmente offerta dal Comune di Lecce, ma decisamente non un'esposizione in cui artigianato e design erano in dialogo.
Alcuni pezzi erano apprezzabili, altri già visti, altri forse avrebbero dovuto restare nelle botteghe del proprio creatore.
Sicuramente MUSTinTIME ha rappresentato un evento, un momento di confronto e di incontro ed apprezzabile è stata la scelta di eliminare il Guestbook, per un più esplicito “Cosa ne pensi?” da imbucare stanti sotto le luminarie di Erry De Cagna, tuttavia il matrimonio non c'è stato (da quanto ci dicono!) ed il motivo è chiaro: due sposi incompatibili, non in grado di venirsi incontro. E si sa che le relazioni migliori, quelle che durano nel tempo, necessitano di compromessi.
MUSTinTIME
30 novembre 2012 - 19 marzo 2013
Museo Storico della città di Lecce
Via degli Ammirati, 11
Info:
380.1780693