ALBERT PINYA a Madrid //// con Tácticas de contraataque fino al 7 LUGLIO

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Albert Pinya | Tácticas de contraataque

(Galería Alegría. Plaza de Cascorro, 13 Madrid. http://www.galeriaalegria.es/ )

R.F. | Ciao Albert. Sono ormai tanti anni che io e te ci conosciamo, che seguo, amo e collaboro con il tuo lavoro che è molto vivo e soprattutto ha una caratteristica: non si ferma mai, perché tu non ti fermi e continui a produrre idee e lavori nuovi. Dalla pittura, che è la tua forma di espressione totale e la prima che ho imparato ad apprezzare, al video, alle installazioni di oggetti e feticci che ti circondano – ricordi il Laboratorio Pinya a Maiorca, la tua città, dove non riuscivamo neppure a passare perché c’era troppa gente ? – fino alla poesia. Insomma hai sempre lavorato sulla contaminazione di mezzi, di idee e di persone. L’arte per l’arte. E l’arte totale. A Madrid hai deciso di girare intorno a un tema preciso, quello dell’eroe. L’eroe per te è importante, anche come presa in giro di sicurezze e valori falsi che oggi ci circondano. Mi vengono in mente tutti i tuoi “antieroi” con cui prendi in giro appunto te stesso e la società. In questa mostra chi prendi in giro ?

A.P. | Ciao Rossellini, prima di tutto, voglio ringraziare l’ attenzione e la disponibilità che hai sempre per i progetti che faccio.

Sei una delle poche persone che, veramente, mi capisce un po’ e credo che stai facendo un lavoro importantissimo, per la cultura italiana. Soprattutto per l’unione con la nuova generazione di giovani artisti italiani. Complimenti.

Allora, il progetto che ho presentato a Madrid “Tácticas de contraataque. Fin del juego. El ultimátum del Héroe Contemporáneo”  é un progetto di compromesso  e con una notevole dimensione sociale. In questa mostra la coscienza delle opere é diversa: più collegata alla situazione storico-sociale che si vive in Spagna (e in tante altre parti del mondo).

Il mio ruolo è stato come quello di un cronista, con un’ intenzione più descrittiva, piuttosto che soggettiva.

In “Tácticas de Contraataque” non parlo di “antieroi”. Parlo di “Héroes Contemporáneos” y “Villanos”.

Questo ultimo concetto, quello di “Villano”, é uno dei nuovi personaggi che ho voluto rappresentare, con la testa da demone e vestito con l’abito e la cravatta. É un elemento molto presente nella nostra società. Possiamo trovare questo diavolo con la voglia di conquistare il mondo e di manipolare ilvalori umani ogni giorno, sul giornale, la tv, la radio, internet…

“Mr. Devil for President.”

R.F. |  L’eroe dunque Albert per te esiste ? Ci può salvare attraverso l’arte ?

A.P. | Ovviamente si,  l’idea di “Héroe Contemporáneo” esiste e vive tra noi.

L’eroe, nel mio universo, é una categoria che si trova in alcuni elementi ancestrali, con un’ identità unica e propria, che sopravvive a quella influenza che ci è data dalle nuove tendenze. L’ “Héroe Contemporáneo” rappresenta anche una posizione (attitude) delle persone, come risposta necessaria alla situazione attuale, veramente apocalittica.

Tutte le persone ‘hanno la capacità di essere “Héroe Contemporáneo”.

L’arte è sempre stata utile per l’evoluzione della società. In atti, l’arte é una delle poche manifestazioni che possono salvare e trasformare la nostra coscienza. Il problema é che solamente una minoranza delle persone è a conoscenza di questa verità .

R.F. | Sei un enfant terrible dell’arte contemporanea perché esprimi,  in una maniera molto ironica, falsamente naif, e forte (attraverso il colore e i soggetti che proponi) dei temi in realtà piuttosto crudeli: la vita, la morte, l’emarginazione, il consumismo, la perdita dei valori, i falsi miti – o i miti veri che ora non abbiamo quasi più (mi vengono in mente le tombe dei personaggi famosi che tu ami, dal progetto che avevi sviluppato dal tuo gallerista storico Ferran Cano, e che poi hai riproposto a Milano da Allegra Ravizza). E’ chiaro che il tuo messaggio sembra positivo, ma nasconde una profonda malinconia. E’ vero ?

A.P. | Le storie delle mie opere sono sempre in cerca di un equilibrio, fedele alla realtà.

Non nascondono niente.

Luce e dolore.

R.F. | Forse da un critico – che oltretutto ti conosce – questa domanda te l’aspettavi, e so già (forse) la risposta, perché ti ho studiato nel profondo – ma questo aspetto tuo personale – non solo nei lavori – è una maschera dunque ? E i tuoi eroi sono delle piccole maschere dietro alle quali nascondi la vera malinconia che provi per le cose ?

A.P. | Non so che cosa sono le maschere.

Il mio lavoro é la conseguenza della sincerità e della trasparenza.

Il risultato del dramma e dalla commedia: la vita.

R.F. | E’ la prima volta che esponi a Madrid, o mi sbaglio ?

A.P. | Si, questa è stata la prima mostra personale che ho fatto a Madrid.

La risposta del pubblico è stata molto positiva e ho già un altro progetto qui, per l’inizio del 2014. 

Vediamo come continua questa avventura.

R.F. |Senti, esistono differenze rispetto a quella che è più vicina a casa, cioè Barcellona, e ancora di più la tua casa reale, Maiorca ?

A. P | Esistono tantissime differenze! Barcellona é molto più noiosa di Madrid. Madrid é una città molto vitale e energica. Con una grandissima predisposizione e persone con una mentalità molto diversa. Barcellona é come Milano, “too much fashion & design”…

R.F. | La collaborazione con il curatore Fernando Gomez de la cuesta sta procedendo, e mi pare bene. Non è facile trovare una persona con cui condividere idee, progetti, sensazioni. Con lui sei riuscito, almeno sembra cosi dal risultato della mostra. E’ corretto definirvi una piccola squadra ?

A.P. | Si. Fernando Gómez de la Cuesta é un giovane critico e curatore  maiorchino, un po’ più grande di me, con cui lavoro da tanto tempo, con frequenza regolare. Lui è stata la prima persona a scrivermi un testo, 8 anni fa. Parliamo un linguaggio molto simile. Per il momento Fernando interpreta e comprende il mio discorso e le mie intenzioni, meglio di chiunque. 

La stessa emozione mi era accaduta con il curatore italiano Gianluca Ranzi. 

R.F. | E con me naturalmente :-)

Ultima domanda Albert, promesso. Ci sono delle novità, delle sorprese nelle opere in Tacticas de contraataque ?

A.P. | Il progetto “Tácticas de contrataque” rappresenta l’inizio di una trilogia che continuerà con altre due mostre, a settembre, a Palma di Maiorca, e, a novembre, a Londra.

Ti aspetto  ! ! !

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Vernissage

Exorcismo

Galerista y Artista

Equipo Aaahhh!!!

(Equipo Aaahh!)

Informazioni su 'Rossella Farinotti'