SUBCULTURE FANZINE //// il Progetto dei piccoli libri d’artista

Autore Lun, 18/03/2013 - 01:01 | Rossella Farinotti

“Il termine inglese fanzine nasce dalla contrazione delle parole fan (da fanatic, appassionato) e magazine (rivista), e può essere tradotto in italiano come rivista amatoriale. Indica le riviste non professionali e/o non ufficiali, realizzate da appassionati di qualche particolare genere o fenomeno culturale (quali possono essere letteratura, musica, fumettistica, ecc.) e rivolte a un pubblico specifico “

Subculture Fanzine | E’ un progetto nato dall’idea di Thomas Berra di legare diversi artisti che oggi lavorano nel panorama del contemporaneo. Subculture Fanzine, iniziato quasi come gioco sperimentale, nasce un anno fa, quando Berra spedisce via posta una busta completa di un quadernino di fogli bianchi non legati tra loro e un kit a una selezione di 24 artisti nel mondo. Lo scopo: l’artista, una volta ricevuta la busta, crea il suo piccolo libro d’artista, la fanzina, e la rispedisce al mittente. Oggi Subculture Fanzine include più di 50 artisti, un sito internet, una pagina facebook quotidianamente aggiornata e una presentazione nel prossimo maggio presso la Galleria Room di Charly Lioce.

Il progetto, nato con lo scopo di creare connessioni e relazioni tra artisti di discipline e generazioni diverse (pittori, fotografi, illustratori, scultori, artisti concettuali, architetti …) è tra i pochi in Italia ad annoverare una collezione inedita di piccole opere uniche d’autore su carta che verranno stampate, grazie al supporto dell’agenzia di Comunicazione e marketing Altavia, in un numero limitato di copie, e distribuite in 10 punti chiave nel mondo. Le fanzine, numerate, saranno dunque reperibili in bookshops, musei, librerie di settore da Milano a Hong Kong.

Ogni mese verranno distribuite le fanzine di 2 artisti. Ogni anno, per 3 anni, Subculture fanzine produrrà 24 fanzine. Alla fine dei 3 anni sarà realizzata una collana speciale con tutti i lavori stampate e distribuite.

Subculture Fanzine dimostra come, con un’idea e spirito di aggregazione e creatività, si possa organizzare una rete funzionante e viva nel panorama dell’arte contemporanea.