Assolda un cybermago!

cybermago

Molte volte su questo blog abbiamo fatto delle considerazioni in merito alla dignità dei lavori creativi, ma anche di quelli “digitali”, dai webmaster agli esperti di marketing, passando per i grafici, i consulenti di social media etc.
Ho parlato spesso di come tali lavori vengano concepiti come giochetti da ragazzi troppo cresciuti che pasticciano col computer, e quindi non particolarmente “degni” di ricevere una retribuzione.
Il tutto si riassume con la battuta – ahimè fin troppo realistica – “Mi puoi fare il sito internet? Però posso darti solo dieci euro, sennò chiedo a mio cuggggino che è sempre al computer!
Il che è triste, squallido e assolutamente consuetudinario in Italia.
Però esiste anche un rovescio della medaglia, di cui si parla un po’ meno.
In settimana ho incontrato una vecchia amica. Tra una chiacchiera e l’altra vengo a sapere che l’azienda per cui lavora ha assunto un “esperto di Google”.
Wait… un cosa?

Avete letto bene.
Un esperto di Google.
Ma cosa fa esattamente questo tipo?“, chiedo alla mia amica.
La risposta è di quelle che mi lasciano a bocca aperta: “Tiene dei corsi per imparare a usare Gmail, Google Foto, Google Keep e il Calendario“.

Corsi per usare Gmail.
Considerate che non sto parlando un’azienda di ottuagenari completamente avulsi dal mondo informatico. L’età media dei dipendenti si aggira attorno ai 40 anni. Che poi è anche la mia età.

Non so voi, ma io sono un autodidatta quasi assoluto per tutto ciò che riguarda l’utilizzo degli strumenti informatici. Parlo di cose complesse come i programmi di impaginazione degli ebook, la progettazione di semplici siti Web, la gestione di blog su piattaforme diverse e applicazioni di grafica come Canva e simili.
Altre cose più immediate – Gmail, le varie applicazioni legate a Google e tutti i social network – ho imparato a usarle nel giro di pochi minuti, semplicemente provandole.

Non che occorra un genio: nel web 2.0 (o 3.0, ho perso il conto) tutto è molto intuitivo, a partire dalle app (applicazioni). Perfino Windows si è adeguato, adottando un estetica che richiama a smartphone e tablet.
Quindi davvero basta poco per imparare a utilizzare gli strumenti base per lavorare online. Parlo di azioni come mandare/rispondere a una mail, gestire una qualunque applicazione-calendario e prendere appunti su blocco note digitale.

Che esistano degli imprenditori disposti a pagare degli “esperti” per tenere dei corsi di Google mi lascia basito, ma fino a un certo punto.
Del resto viviamo in un mondo in cui le istruzioni di un qualsiasi prodotto dotato di imballaggio specificano di non infilare la testa nel sacchetto di plastica per evitare di rimanere soffocati.

Si va dunque da un estremo all’altro. C’è chi non è disposto a investire più di dieci euro su un webmaster o un consulente di social media, e c’è anche chi butta migliaia di euro per assoldare qualcuno che gli insegni a usare l’app di Gmail. Il ragionamento di quest’ultimo imprenditore sarà qualcosa del tipo: “Io ti pago, tu mostrami la tua magia!”
Hai voglia, che magia.

Le vie di mezzo?
Mai.

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