Rettiliani a Rimini

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Il 22 ottobre a Rimini c’è stata una conferenza del più noto complottista vivente, l’ex calciatore, ex giornalista (ex altre cose) David Icke.
Un inglesotto furbo, ottimo affabulatore, che da anni sforna libri su libri zeppi di teorie della cospirazione, ovviamente prive di qualunque riscontro pratico o oggettivo. Ma ovviamente le prove mancano perché i poteri forti le nascondono bene.
E le teorie di Icke sono pieni di “manipolatori occulti”: dal Nuovo Ordine Mondiale ai discendenti delle monarchie europee, passando per banchieri, industriali, leader di culti religiosi eccetera eccetera. Tutti i classici bersagli facili dei complottisti, quelli a cui si può imputare di tutto di più: dall’inquinamento alla guerra in Siria, dalla fame nel mondo al terremoto di Amatrice.
I “saggi” che scrive Icke sono in qualche modo affascinanti, se li si considera fantascienza di serie B.
Ha alcune trovate particolarmente riuscite, soprattutto quella dei Rettiliani (alieni umanoidi, una sorta di uomini-serpente, che vivono in una dimensione parallela alla nostra e che ci dominano segretamente).
Il fatto è che Icke queste cose le spaccia per vere, e ci fa su i milioni.

 

Milioni con le royalties dei libri – vengono venduti anche in Italia, a prezzi esorbitanti – e altrettanti con le conferenze.
Sì perché Icke tiene molti “live” in giro per il mondo, a parlare di rettiliani, di NWO, di vaccini che causano l’autismo e di sacrifici umani che coinvolgono Obama, il Papa, la Regina Elisabetta e Putin.
Argomenti improbabili, ma che raccolgono un numero molto grande di fan e di affezionati.
Controllate nella libreria vicino a casa: magari non troverete un buon romanzo, ma non avrete problemi a reperire un libro di Icke.

I fan del nostro furbo “divulgatore” sono talmente tanti che David si può permettere di vendere a 95 euro i biglietti per assistere alle sue conferenze, oppure a 55 euro la possibilità di seguirle in streaming.
Evidentemente il capitalismo non fa parte dei suoi nemici giurati.

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Icke non fa nulla di illegale, anche se è discutibile sotto molteplici aspetti.
Innanzitutto perché è antiscientifico. Poi perché molti aspetti delle sue teorie richiamano all’antisemitismo (ed è anche apertamente anti-israeliano). Inoltre diffonde quell’insana voglia di attribuire le colpe di tutto ciò che va male a qualcuno che sta sopra di noi, povera gente.
Sono sempre i potenti a essere kattivi. I banchieri a fregarci. I politici a mentire. I religiosi a toglierci il libero arbitrio.
Personalmente trovo tutto questo molto pericoloso, perché contribuisce a rendere l’essere umano più rabbioso e al contempo più irresponsabile.
Se non è mai colpa nostra, allora non dobbiamo cambiare mai nulla delle nostre abitudini.
Gli insegnamenti di Icke vanno esattamente in questa direzione. Non sono poi tanto lontani dai dogmi dei movimenti populisti (e, sì, io col termine “populista” intendo qualcosa di negativo, con buona pace di chi la vede diversamente).

Eppure Icke si permette di chiedere le cifre che vi ho riportato, per ascoltare un’ora e mezza di stramberie. E la gente ci va, entusiasta. Ci va con convinzione, perché 95 euro non li spendi soltanto per toglierti una semplice curiosità.

In compenso c’è chi si lamenta di pagare 10 euro di tessera annuale per ascoltare musica live in un locale di provincia, o 20 euro per un onesto corso di *inserire argomento a piacere* tenuto da una persona valida, ma magari non di “grido”, non di richiamo. Non come Icke, insomma.

Evidentemente c’è qualcosa che continua a sfuggirmi, in questa società.

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