Baltimore (di Mike Mignola e Christopher Golden)

Baltimore Plague Ships
Ardenne, Prima Guerra Mondiale.
Durante una battaglia sanguinosa tra inglesi e tedeschi, i soldati finiscono per caso in un terreno sconsacrato dove giacciono sepolti dei vampiri, da tempo in animazione sospesa. Il sangue e la violenza svegliano le temibili creature e in particolare una di esse, Haigus, potente vampiro vecchio di secoli. I succhiasangue fanno strage degli inglesi, ma il loro ufficiale, lord Baltimore, riesce a sopravvivere e a cavare un occhio ad Haigus, prima di perdere i sensi.
Quando si sveglia, amputato a una gamba e debilitato, il mondo che conosceva sta già cambiando.
Altri vampiri si ridestano in tutto il Vecchio Continente, spargendo la pestilenza in ogni dove. Nel giro di poche settimane la guerra cessa, ma solo perché un Male peggiore sta devastando popoli e paesi. I soldati tornano nelle loro terre natali, spesso trovando solo morte e disgrazie. Uno di questi è lord Baltimore. Rientrato in Inghilterra scopre infatti che Haigus si è vendicato della ferita subita massacrando la famiglia del nobile britannico. Da quel momento in poi l’unico scopo della vita di Baltimore sarà quello di rintracciare Haigus per ucciderlo definitivamente.

Baltimore è un fumetto del genio (per me lo è) Mike Mignola e dell’ottimo mestierante del fantastico, Christopher Golden. La saga nasce come proseguo del romanzo illustrato Baltimore – Il tenace soldatino di stagno e il vampiro. In questo volume, oramai disponibile a pochi euro su Amazon (vedi link), si narrano le origini di Baltimore e l’origine dello scenario in cui si muove, un 1918 in cui la Grande Guerra non si conclude con la vittoria degli Alleati, bensì con lo scatenarsi di una piaga di vampiri.
Ucronia e orrore, quindi. Un ottimo mix che Mignola e Golden padroneggiano da veri maestri.

Baltimore (fumetto) prende il via appena dopo i fatti narrati nel romanzo. L’Europa è appestata. I paesi si frammentano, le comunità si chiudono su se stesse. Qualche città, meno colpita dalla peste vampirica, tenta di mantenere un’apparente normalità, ma è evidente che tutto precipita verso un progressivo sfacelo. I veterani sono stanchi, shockati da quanto hanno visto in trincea, e ora si trovano a che fare coi familiari trasformati in vampiri, oppure impoveriti tanto dalla guerra quanto da ciò che ne è seguito.
In questa situazione apocalittica emergono figure inquietanti: falsi profeti, predicatori, assassini. Ma c’è di peggio: il risveglio dei vampiri pare aver scosso altre creature del mondo d’incubo, ancora più crudeli e disumane. Poco a poco fanno capolino nel nostro mondo, aggiungendo distruzione a distruzione.
In tutto questo caos c’è chi, come lord Baltimore, si muove con la fredda determinazione propria degli uomini che non hanno più nulla da perdere.
Baltimore è un dannato che, quasi incidentalmente, si trova quasi sempre a combattere dalla parte del Bene.

baltimore chapel of bones

In Italia sono disponibili i primi due volumi della collana (che in totale sono sette, di cui sei già pubblicati in inglese). Su questo blog ho già pubblicato la recensione de Le Navi della Peste, datata 2012.
Dopo qualche anno mi sono convinto a proseguire la lettura in inglese, partendo ovviamente dal terzo volume, che ho acquistato in versione digitale, ma solo per motivi di risparmio.
Ecco, è stato piacevole scoprire che la storia, già buona, diventa davvero ottima, di pari passo col periplo di Baltimore nei vari angoli europei devastati dalla piaga dei non morti. La sua ricerca di Haigus lo porterà a scoprire quanto e come è davvero cambiato il mondo, dopo il risveglio dei vampiri.
E, città dopo città, i lettori scopriranno che Haigus non è il male peggiore. Un’oscura presenza sta arrivando “a traino” dei non morti: il Re Rosso. Cosa esso sia non è chiaro, ma di sicuro porta con sé l’annientamento definitivo del genere umano.

Se non l’avete ancora capito ve lo scrivo senza giri di parole: Baltimore è una saga ottima, narrativamente superba, disegnata benissimo e ricca di suggestioni.
Non costa pochissimo raccogliere tutti i volumi, ma ne vale la pena.

baltimore red king


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