Due fumetti proto-supereroistici, ma esterni ai giochi delle grandi sorelle (Marvel e DC Comics) meritano una menzione da parte mia.
Sto parlando di Battling Boy e del suo spin-off, Aurora West, entrambi pubblicati dall’ottima BAO, quantomeno per il mercato italiano.
Battling Boy è farina del sacco di Paul Pope, uno dei pochi fumettisti contemporanei ad avere una voce propria, forte e distinta, per quanto essa possa sembrare strana o poco “allineata” ai canoni delle graphic novel di più ampia diffusione.
Aurora West si avvale anche dei disegni di David Rubin, autore (tra le tante cose) dell’ottico dittico L’Eroe, una delle migliori saghe autoconclusive a fumetti che mi sia capitato di leggere ultimamente.
Anche nel caso del mondo creato da Pope parliamo in fondo di eroi, tra rimandi e reinterpretazioni di alcune “maschere” classiche del mondo dei giustizieri e dei vendicatori e spunti originali, nonché bizzarri.
Arcopolis è invasa dai mostri, che portano i bambini negli orrori del loro tetro mondo sotterraneo. Solo un uomo può sconfiggerli, il geniale vigilante Haggard West. Purtroppo Haggard West è morto. Arcopolis è nel panico, ma quando la sua salvezza si presenta sotto forma di un semidio dodicenne, nessuno è più sorpreso delio stesso Battling Boy.
Questo è il contesto in cui Pope ci presenta il mondo di Arcopolis, che è poi il nostro, rivisitato però in chiave più dark e vagamente distopica.
Ci sono i mostri, che rapiscono i bambini e li utilizzano per scopi assai poco nobili. Nessuno sa da dove queste creature sono sbucate e pochi individui possono affrontarli con successo. Con la morte di Haggard West, un vigilante a metà tra Batman e Rocketeer, tocca a un ragazzino proveniente da una dimensione semidivina, simile alla Asgard marvelliana, affrontare la minaccia.
Ma prima dovrà affrontare se stesso.
Ad Arcopolis ci sono troppi mostri e pochi eroi. Per fortuna, ne sta arrivando uno nuovo di zecca. Aurora West ha il suo bel daffare a trovare il tempo per le lezioni di arti marziali tra quelle di chimica e matematica, mentre aiuta il padre nelle sue missioni e indaga sul mistero della morte di sua madre. La risposta, scoprirà, potrebbe essere nei suoi ricordi d’infanzia. Prima di scoprirla, però, dovrà sopravvivere alla minaccia del mostruoso Sadisto e della sua banda.
Aurora West (titolo originale: The Rise of Aurora West) è il prequel di Battling Boy.
In questo volume ci viene raccontata la storia del vendicatore mascherato Haggard West e quella di sua figlia Aurora, la cui infanzia è stata segnata dalla morte della madre, evento quasi contemporaneo al diffondersi dei mostri ad Arcopolis. Ovviamente questi due eventi risultano essere correlati, e la soluzione del mistero porterà un po’ di chiarezza allo scenario inventato da Pope.
Oltre a svelare dettagli sulla figura affascinante di Haggard, questa graphic novel rivela infatti – almeno in parte – la natura dei mostri che infestano il mondo inventato dall’autore.
La saga in questione, che probabilmente avrà altri capitoli, è divertente, un poco naif, ma anche ricca di omaggi, di richiami a capisaldi della narrativa supereroistica a fumetti, al pulp e alle dime novel del mistero.
Se alcuni rimandi sono facilmente riconoscibili – per esempio i già citati Batman, Thor, Rocketeer – altri sono più sottili, deliziosi per gli esperti e per gli appassionati.
Forse Battling Boy non cambierà le sorti del fumetto mondiale, ma risulta essere una lettura più matura (pur avendo un protagonista ragazzino) di tante altre testate ben più celebrate.
I disegni sono particolari. Ho apprezzato soprattutto quelli di Aurora West. Amando il tratto di Rubin non poteva che essere così.
Date un’occhiata e, se cercate qualcosa di diverso dal solito, senza però allontanarvi troppo da un certo tipo di narrativa, valutate l’acquisto di questi due fumetti.
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