Stare in cima a una valle, avvolti nel verde, tra fruscii di animali e foglie, lo sgorgare dell’acqua, il lavorio degli artisti e i racconti sul territorio, è solo il punto di partenza di una giornata di questa particolare piccola comunità che si sta creando, e, già dopo pochi giorni, evolvendo insieme.
Il tempo passo veloce. Talmente veloce che alla sera ci rintaniamo stanchi nelle nostre stanze. Oggi è stata la giornata degli incontri in paese; del tour per gli artisti all’interno della casa dove Francesca ha fatto scovare nuove stanze e cunicoli che ogni anno lei rimette in vita. Ogni artista si sceglierà la sua stanza, il suo luogo non di creazione, ma dove l’opera creata, o l’installazione, o il progetto nella sua processualità, avranno il loro simulacro definitivo. Alla fine della residenza infatti, prima dell’apertura al pubblico il 31 di luglio, Mia e Edo, Joris e Aya, Monica e Francesca, avranno individuato il luogo dove installare le proprie tracce.
La giornata si è conclusa, prima della cena, con la passeggiata nel bosco per trovare, insieme a Monica, le opere realizzate durante l’edizione del 2013 di Case Sparse, curata da Gaia di Martino, dove la tematica da affrontare era proprio quella del bosco e delle sue entità. Abbiamo quindi visto le opere di Luisa Littarru, Esther Mathis, Alessandra Messali, Monica Carrera e Francesca Damiano, che chiudono il percorso con due opere site specific proprio accanto alla casa.
Domani è un altro giorno. Nuovi spunti, partenze di persone che ci mancheranno, connessioni sempre più vicine tra noi, e la produzione del lavoro che inizia a concretizzarsi. Tutti gli artisti hanno infatti iniziato a lavorare, a proprio modo. Francesca ha già creato il primo manufatto che farà parte di una nuova realtà tutta costruita in mano utilizzando diversi tipi di legno; Monica, copiando uno scritto di Foucault che le è stato di ispirazione, ha iniziato il suo “diario” all’inverso, dove scrive su un grande quaderno con la mano sinistra, ricercando la sua natura istintiva che le è stata portata via, perchè vista come un difetto; Suppiej & Zanato ricercano, si indagano, si pongono domande, condividono esperienze, pensieri tra loro, spulciando tutti quei punti di riferimento ed ispirazioni che li hanno portati fin qua insieme; Joris, attraverso la sua meditazione, sta cercando il suo luogo, dove poter relazionarsi con atmosfere, energie e mood creando uno scambio tra energia interiore e suono e il luogo circostante; e infine Aya che, appena arrivata a Case Sparse, si è sentita a casa, in Giappone, per i vari rimandi che la natura le ha restituito: le montagne, l’acqua che scorre, i grandi Pini e, in particolare è stata intimamente colpita da un’acacia abbattuta a terra. Per questo, silenziosa, con precisione e un grande sorriso, ha iniziato a tagliarne le piccole foglie verdi, per poi bollirle per creare un colore con cui dipingere.