Cinque inutili commenti da lasciare su un blog

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Con il crescente strapotere dei social network i commenti sui blog stanno diventando sempre più rari.
Un bene? Un male? Chissà.
Alcuni blogger si disperano e piangono perché i loro articoli non vengono più commentati. Per cercare di recuperare la media perduta si avventurano in ardimentosi post del tipo call to action. Secondo i guru del Web è infatti sempre consigliabile coinvolgere i lettori, magari anche con quesiti semplici e immediati, perché a tutti piace dire la loro e partecipare a giochini strambi.
Altri blogger se ne fregano del numero basso di commenti e proseguono nel loro lavoro. Sono quelli – mi ci metto anch’io – che non rimpiangono alcuni generi di commentatori seriali, i cui contributi sono spesso nocivi ai sistemi nervosi più sensibili.

Cinque commenti di cui un blog può fare a meno

  • Bel post, complimenti :)

Un complimento fa sempre piacere, per carità. Eppure esistono commentatori che a ogni articolo rispondo con questa formula o con varianti molto simili. Il loro scopo, nascosto da un’apparente gentilezza, è quella di ricordare al blogger e ai suoi lettori che esistono. Magari lasciando un link nella firma, che vedi mai…
In gergo vengono chiamati Pisciatori, perché, come certi cani, lasciano la loro traccia in casa altrui.

  • Interessante il film di cui parli. Hai per caso visto quest’altro?

L’Altrista è un commentatore che riesce sempre ad andare off topic. Tu recensisci Star Wars e lui ti chiede se hai visto Star Trek. Tu parli di Tolkien e lui ti suggerisce di leggere Terry Brooks. L’Altrista è qualcosa a metà tra il distratto e il saccente inconsapevole. Quando si impegna riesce a far deragliare anche i commenti degli altri lettori.

  • Hai un bel blog! Se vuoi visita anche il mio.

Lo spammer seriale, una figura che da queste parti viene fucilata (bannata) senza appello e senza processo. Allo spammer non importa nulla di quello che scrivete, se non a livello molto, molto vago. Cerca soltanto blog del medesimo settore di cui si occupa, per lasciare pubblicità attraverso i commenti. Sono individui tollerati pochissimo, eppure non diminuiscono mai di numero. Il mio consiglio è di eliminarli all’istante.

  • Il film di cui parli è chiaramente una metafora del proletariato.

Oppure del fascismo. O magari del colonialismo. O forse del signoraggio bancario. Ebbene sì, stiamo parlando del Politologo. Il commentatore che deve buttare tutto in politica. Perfino se parli di fumetti, di cucina o di belle donne, questo individuo riuscirà a infilarci il marxismo, la dialettica storica o l’autodeterminazione dei popoli. Per un blog apolitico (tipo Plutonia Experiment), il Politologo è una presenza che diventa fastidiosa dopo uno o due interventi.

  • Nell’elenco di 154 film che parlano di zombie del tuo post hai sbagliato a indicare la data del titolo n°95.

Il Precisino. Una presenza funesta, solitamente un nerd monomaniaco senza l’ombra di una vita sociale, che passa al setaccio tutti gli articoli che parlano dei suoi argomenti preferiti, col solo scopo di trovare un qualunque errore su cui costruire un commento lungo il doppio dell’articolo. Il Precisino è di una noia mortale. Non è cattivo, ma è talmente incapace di provare empatia che si rende subito odioso.

Nota bene: Da questo elenco sono esclusi i puri e semplici troll, di cui abbiamo parlato in altre occasioni. E su cui magari torneremo.

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