Cinque prelibatezze sulla mia tavola

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Ogni tanto mi piace scrivere qualche post “alimentare”. Non li definisco di cucina, perché non sono un cuoco, semmai uno che ogni tanto prepara qualcosa ai fornelli. C’è una grande differenza tra le due cose, anche se oramai CHIUNQUE pensa di poter scrivere ricette, e magari farci pure i soldi.
Direi che il periodo estivo è perfetto per affrontare questo genere di post di alleggerimento.
Nell’articolo di oggi mi limito in realtà a citare cinque pietanze che solleticano in modo particolare la mia acquolina. In un’epoca – la nostra – in cui non si rifiuta nulla, mi piacerebbe perfino provare a fare degli esperimenti del genere “post in cambio di un pasto”. Che fa molto barbone, lo ammetto, e quindi perfettamente in linea con l’idea che alcuni hanno dei blogger.

Cinque prelibatezze sulla mia tavola

  • Paté di vitello

paté di vitello

Mi piacciono tutti i tipi di paté, con buona pace dei vegani e dei vegetariani, che magari mi toglieranno l’amicizia su Facebook. Il paté di vitello è però il mio preferito. Praticamente è l’alimento migliore dei pranzi delle grandi feste annuali (Natale, Pasqua), quello che attendo con più gioia. Alla faccia di panettoni, colombe e altri piatti tradizionali. Ovviamente non sono tutti uguali, sicché cerco di non comprare quelli iperscontati, perché di solito sanno solamente di gelatina e di conservanti.

  • Paella Valenciana

Paella

Volete farmi un bel piatto unico? Preparatemi una paella valenciana. Non c’è un solo modo per cucinarla, visto che esistono molte varianti, a seconda dei gusti e delle tradizioni. Io preferisco quella mista, di carne e di pesce. Pollo, cozze e gamberi, chiaramente in aggiunta agli altri ingredienti tipici: piselli, peperoni, zafferano, uno spicchio d’aglio e un pizzico di paprika. Come riso la mia predilizione va per l’Arborio, anche se su questo aspetto sono piuttosto flessibile.

  • Riso alla cantonese

Riso alla cantonese

Già vi sento: “Eh, ma la cucina italiana?!? In nessun altro posto si mangia bene come qui da noi.” Vero, probabilmente, ma io sono un goloso-curioso, caratteristica che mi ha portato fin da giovanissimo a sperimentare altre tradizioni gastronomiche. A dire il vero ne ho trovate poche indigeribili, forse perché mi approccio sempre con la giusta apertura mentale. Il riso alla cantonese per me rimane un must per le serata in cui voglio mangiare qualcosa di diverso senza spendere troppo. Anche qui, occorre avere un ristorante take away di fiducia, per evitare fregature. Ma si trovano, eccome se si trovano!

  • Hamburger di Chianina

Hamburger di Chianina

Gli hamburger mi piacciono in tutti i modi possibili e immaginabili, ma quelli di carne Chianina sono i migliori, quantomeno per il mio senso del gusto. Costa un po’ più di quelli tradizionali, ma il surplus è del tutto giustificato dalla qualità del cibo.
Un hamburger di questo tipo, accompagnato da qualche fetta di pomodoro fresco e da una foglia di lattuga, rappresenta per me un buon pranzo completo.

  • Purè di patate

Purè

E se ti capita di mangiare a casa di un amico vegetariano“, dice, “che ti prendi?
Nulla di complicato, in realtà. Preparatemi un bel purè di patate e io sarò felicissimo di divorarlo, e di raschiare pure il fondo del pentolino (cosa che mi insegnò a fare nonna, vera e propria cuoca valtellinese old style). Se, come nel nostro esempio, non posso accompagnarlo con della carne, sarò ben felice di consumarlo con una selezione di formaggi. Dovessi sceglierne soltanto uno direi pecorino romano. Assolutamente.

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