Edge of Tomorrow
di Doug Liman
USA/Australia 2014
Il maggiore Cage è l’ufficio stampa dell’esercito mondiale nella più grande guerra mai sostenuta dall’umanità, quella contro gli alieni atterrati sul nostro pianeta. Reticente a misurarsi sul campo di battaglia quando viene inviato sul fronte dal generale rifiuta l’incarico e per questo viene ammanettato e spedito lo stesso a combattere come disertore, proprio nel giorno della gigantesca offensiva progettata dall’umanità. Totalmente incapace di manovrare l’esoscheletro con il quale si combatte nelle prime fasi di battaglia distrugge un alieno ma rimane contaminato dal suo sangue e da quel momento ogni volta che muore si risveglia sempre nello stesso punto, all’inizio di quella giornata da disertore, condannato a ripetere sempre gli stessi eventi.
Con il continuo ripetere comincia a conoscere bene le mosse del nemico, dimostrando un’abilità in battaglia che cattura l’attenzione di un altro soldato che sembra aver capito tutto e sostiene di poterlo aiutare. (Fonte: MyMovies)
Film passato un poco in sordina (o, quantomeno, io non ne ho sentito parlare granché), Edge of Tomorrow è un buon esercizio di military science fiction – fantascienza militare. Pur senza strafare offre una storia mediamente più intelligente di quanto capita di vedere nei film Sci-Fi degli ultimi anni, impreziosita da una regia attenta e pulita.
Non poteva essere altrimenti, essendoci un ballo la delicata faccenda del viaggio nel tempo, seppur limitata a un giorno nel passato, che è poi il massimo range del potere di manipolazione temporale del cervello-madre degli alieni Mimic.
Abbiamo dunque a che fare con una versione fantascientifica di Ricomincio da Capo, in cui i sopracitati Mimic “riavvolgono” ripetutamente le ultime 24 ore, ogni qual volta le armate terrestri riescono a ottenere una parvenza, seppur minima, di vittoria.
Piaccia o meno, l’ingombrante presenza di Tom Cruise serve per dare i giusti ritmi al film. Tom è un veterano della fantascienza e si vede. Il suo ruolo da eroe per caso funziona e diverte. Ottima anche Emily Blunt come sua spalla, massiccia come un vero sergente, ma non macchiettisticamente mascolina.
Spendo anche due parola per gli scenari post-apocalittici del film. I paesi europei conquistati dai Mimic, Francia su tutti, hanno una resa estetica sorprendentemente efficace e riuscita.
Ottimo anche il comparto armeria ed equipaggiamento, caratterizzato da esoscheletri credibili e non di meno affascinanti e da mezzi bellici che uniscono un’estetica essenziale a una praticità credibile.
Sono anche questi dettagli – gli scenari, l’equipaggiamento – a decretare la riuscita di un film di fantascienza militare. Con Edge of Tomorrow direi che ci siamo.
Aggiungiamo anche degli omaggi ad alcune celebri battaglie dei due conflitti mondiali – Verdun, Dunkerque e Normandia – e il piatto diventa davvero ghiotto.
Una curiosità: il film è tratto da All You Need Is Kill, un romanzo breve dell’autore giapponese Hiroshi Sakurazaka. Non l’ho mai letto ma potrei farci un pensierino.
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