Molti anni fa avevo già scritto un racconto basato sul mistero del Gabinetto RS/33, ma in Grexit Apocalypse ho ripreso di nuovo in mano questo tema, dandogli una lettura narrativa totalmente diversa da quella classica.
Per chi ancora non sapesse di cosa parliamo, riferendoci all’RS/33, ecco qui un breve sunto dei fatti:
Nel 2000, durante un simposio ufologico a San Marino, Roberto Pinotti ha annunciato di avere ricevuto da una fonte anonima materiale proveniente da presunti archivi fascisti sugli UFO, successivamente pubblicato, riguardanti un disco volante che si sarebbe schiantato nei pressi di Milano nel 1933, circa 14 anni prima dell’incidente di Roswell nel Nuovo Messico.
Ne sarebbe seguita un’indagine, condotta da un sedicente Gabinetto RS/33 (RS starebbe per “Ricerche Speciali”), autorizzato dallo stesso Benito Mussolini, guidato dal fisico Guglielmo Marconi. Nonostante la copertura dell’OVRA, nel 1941 i fascicoli dell’indagine sarebbero caduti nelle mani della Gestapo, per l’avvio di un analogo programma nazista da condurre in cooperazione con l’Ahnenerbe.
L’astronave sarebbe stata nascosta in un hangar della Savoia-Marchetti a Vergiate (VA), ma non esiste alcuna prova della sua presenza, né di un suo supposto trasferimento nell’Area 51 (Nevada in USA). Non esistono prove nemmeno dell’esistenza del Gabinetto RS, la cui storicità nemmeno nel mondo ufologico è unanimemente accettata. (Fonte: Wikipedia)
Per la cronaca, Roberto Pinotti è forse il più noto ufologo italiano. Questo è il suo sito, se vi interessa l’argomento.
Come vi dicevo, in Grexit Apocalypse ho trasformato il mistero di RS/33 in qualcosa di radicalmente diverso, ovviamente ai soli fini della storia che ho scritto. L’idea mi è venuta dall’esigenza di dover trovare e giustificare la presenza di un Kaiju (un mostro gigante) sul suolo del nostro bel paese.
Qui un breve estratto del passaggio in questione (con tanto di spoiler):
«Durante gli incessanti lavori di bonifica agraria voluti dal Duce, uno dei consorzi che se ne occupava trovò qualcosa sotto il fondale del lago di Comabbio, nel Varesotto. Era un mostro gigante. Sembrava mummificato. Mussolini diede ordine di costruire un magazzino dove nasconderlo e istituì il gabinetto di ricerca RS/33, per studiarlo. La polizia del regime, l’OVRA, badò a impedire fughe di notizie e creò la falsa pista del disco volante, prendendo spunto dalle idiozie ufologiche di cui si occupavano gli amici nazisti.»
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