Un sottomarino nucleare al comando di Pete Mathews (Kenneth Tobey) rintraccia un grosso oggetto non identificato nelle profondità oceaniche. I test atomici hanno risvegliato un polpo gigante dalla fossa delle Filippine, come conferma anche la biologa Joyce (Faith Domergue), interpellata dalla US Navy per studiare il caso. Dopo un’escalation di incidenti lungo tutta la costa del Pacifico, la gigantesca bestia si dirige verso San Francisco, attirata dal brulicare di vita della città californiana…
Nuovo appuntamento col cinema di mostri giganti: oggi tocca a Il mostro dei mari (1955), primo film che riunisce il produttore Charles Schneer e il maestro degli effetti speciali Ray Harryhausen.
La pellicola segue il canovaccio classico di questo filone. C’è un mostro di dimensioni enormi – questa volta un polpo gigantesco – risvegliato dai test atomici fatti dalla Marina. Il mostro minaccia il genere umano ed è tanto grande e resistente che le armi convenzionali faticano a tenergli testa. Sarà solo combinando l’intelligenza degli scienziati con il coraggio di alcuni militari che l’uomo prevarrà una volta ancora sulla bestia.
Il mostro dei mari è un film abbastanza standard, che ha il suo picco d’interesse nel momento in cui il mostruoso polpo attacca San Francisco, provocando un bel po’ di danni (ben ricostruiti – con gli scarsi mezzi del 1955 – da Harryhausen). Scordatevi gli effetti mirabolanti dei blockbuster moderni. Una volta depurata la mente dai vostri pregiudizi e preconcetti, potrete godervi il fascino del vecchio silver screen.
L’elemento più interessante della pellicola è però un altro ancora, vale a dire la protagonista femminile. Scienziata, combattiva, fedele al compagno ma capace di flirtare con un ufficiale della US Navy, la dottoressa Joyce è una delle prime donne della nuova generazione. Non sono più soltanto damigelle in pericolo, che urlano per essere salvate dal mostro di turno, bensì si comporta con coraggio, con intelligenza, pur senza rinunciare alla sua femminilità.
Per essere il 1955 era un fattore assolutamente sorprendente.
A parte questo, il mostro ha la singolarità di avere solo sei tentacoli al posto dei canonici otto. Ciò era dovuto ai limiti di budget, che obbligarono Harryhausen a lavorare con mezzi di fortuna. Le riprese riescono a nascondere il difetto per quasi tutto il film, ma in alcune inquadrature la cosa si nota comunque.
Ho poco altro da dire sul film in questione.
Nei prossimi articoli di questa rubrica, affronteremo pellicole ancor più particolari…
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