Se non scrivessi narrativa potrei gestire il 90% dei miei affari col solo supporto dello smartphone.
In un pugno di applicazioni riesco a controllare tutti i miei social network, il blog, il conto corrente bancario, Amazon, eBay, PayPal. Riesco a leggere libri, documenti, PDF. Posso modificare foto, eseguire semplici lavoretti grafici, gestire profili Tumblr, Pinterest e simili. Posso ovviamente prenotare alberghi, voli, ingressi a musei etc. Posso (e questo non è male) gestire le inserzioni su Facebook, che risultano molto meglio organizzate grazie alla apposita applicazione che non su computer.
In linea di massima un buon cellulare è oramai più veloce di un computer di fascia media, e di un tablet di qualunque fascia (a eccezione di quelli costosissimi).
Leggendo l’ottimo saggio di Cristiano Carriero Mobile working: Lavorare ovunque in modo semplice e produttivo mi sto rendendo conto che, anno dopo anno, lavorare in Rete sarà sempre più una questione di mobilità.
Oltre a tutta una serie di applicazioni esaminate e suggerite per il “nomade digitale”, il manuale di Carriero offre anche spunti pratici per organizzare uno zaino leggero per essere in condizioni di viaggiare senza rimanere disconnessi.
La questione è di carattere pratico e di buon senso applicato alla vita quotidiana. A tutti gli effetti io ho un bagaglio da mobile worker, che al momento uso quando sono fuori Italia, o anche quando semplicemente vado in montagna per qualche giorno.
Esso si compone di:
- Smartphone personale, con le app aggiornate e coi file più importanti in condivisione tramite Google Drive, su tutti i miei apparecchi.
- Smartphone lavorativo, agganciato a una compagnia telefonica diversa rispetto a quello personale. Spesso lo uso con funzioni di tethering.
- Una power bank (una batteria esterna) da 10.000 mAh. Di dimensioni “importanti” (di solito è grossa più di uno smartphone), è in grado di offrire fino a quattro ricariche complete di cellulari, tablet, fotocamere o simili. Per esempio questo modello della TeckNet, che non costa molto.
- Una power bank “da tasca”, sottile, da usare quando non vogliamo aprire lo zaino e disfare il bagaglio. Suggerisco una da 4.000 mAh. Consiglio una sottile PowerMi, il massimo della comodità.
- Un cavo USB da due metri, antigrovigli. Non vi sto a spiegare il perché