Con due nuove pubblicazioni tra i mesi di ottobre e novembre (rispettivamente Luoghi del Mistero e Grifo), posso ritenermi professionalmente soddisfatto per il buon lavoro svolto in campo autoriale.
Ora segue un lungo lavoro di promozione di questi due titoli. Promozione che deve essere fatta – come ci siamo detti in molte occasioni – in modo costruttivo, elegante e magari pure divertente. Non mancheranno quindi post di approfondimento, making of e magari anche qualche guest post per presentare i miei lavori in altri lidi.
Non bisogna però mai smettere di scrivere, né mi mancano i progetti in sospeso, i manoscritti già in stadio più o meno avanzato e le bozze di altri racconti e romanzi da scrivere ex novo.
Denuncio però una certa stanchezza, che è ciclica e naturale per tutti gli autori.
Stanchezza che NON è la “sindrome della pagina bianca”, perché di idee da sviluppare ne ho abbastanza almeno per due o tre anni.
In questo caso direi che tale fiacca nasce però anche da altri fattori.
In primis dalla quotidiana frequentazione delle classifiche Amazon/Kindle, nei miei generi di riferimento: horror, fantasy e fantascienza. E, lo so, mi ripeto, visto che ho parlato della medesima cosa non molto tempo fa.
Vediamo di articolare meglio il discorso, tanto per non fare un mero copia/incolla del vecchio post.
Partiamo quindi da un po’ di dati pratici e oggettivi.
Se non avete mai guardato le classifiche di cui parlo, fatelo ora.
In ordine di WTF:
- Horror
– Fantasy
– Fantascienza
Non sto nemmeno a discutere sulla bruttezza di buona parte di questi ebook. Del resto, mi dicono, tutto è soggettivo. Quindi può darsi che a molti piaccia sul serio qualcosa del tipo Gelidi abbracci del vampiro liceale, e forse sono io troppo vecchio e rude per adattarmi alle nuove tendenze letterarie.
No, quello che mi perplime e mi stanca è vedere l’invasione di certi titoli in categorie che oramai paiono snaturate e svuotate.
Laddove ci dovrebbero essere – non dico i Girola, i Mana, i Ramella o gli Etruscus – i Simmons, gli Howard, i Keene e gli Stross, troviamo soltanto robe discutibili, che vanno dal paranormal romance allo young adult. Senza dimenticare, cosa del resto impossibile, tutti i vari sottoprodotti erotici,in cui l’elemento fantastico è solo una scusa per far ingroppare principesse e unicorni.
C’è qualcosa di profondamente sleale nel mischiare filoni e sottogeneri tanto diversi tra loro da risultare praticamente nemmeno confrontabili.
Sarebbe auspicabile una riorganizzazione delle pagine di Amazon.it, magari arrivando a strutturarle come quelle di Amazon.com
Guardate per esempio la classifica americana dedicata al fantasy, ricca di sottosezioni facilmente individuabili e molto più ragionate.
Magari all’effetto pratico non cambia nulla, ma ci si sente meno idioti, a non comparire di fianco a romanzi come L’Unicorno non penetra solo col corno.
Ora, sperando di superare in fretta la fase dello scoramento, mi metterò a lavorare alla conclusione della trilogia di Sibir – Darkest, alla conclusione dei cicli di La Marmora e Marte, e alla nuova trilogia di Maciste (che, come voi avete deciso, si aprirà con Maciste contro il Golem). In tutto questo sto però già scrivendo la seconda avventura fantasy-storica dei Venatores.
Di lavoro ce n’è abbastanza per riempire l’agenda fino all’estate 2015. Ma, ecco, ogni tanto mi chiedo se ne vale ancora la pena.
- – -
(A.G. – Follow me on Twitter)
Segui la pagina Facebook di Plutonia Experiment
Archiviato in:doom, riflessioni, scrittura