Siena è una città da “grand tour” ancora oggi. La sua Piazza del Campo, dove ogni anno riprende vita la corsa per il Palio, la Torre del Mangia, il Duomo, le varie Basiliche, le fontane, ognuna dedicata a una Contrada diversa, come le porte dell’antica città Toscana, esercitano sempre un grande fascino per tutti. Se poi l’ospite è un artista internazionale, che ha girato e lavorato in quasi tutto il mondo, allora Siena diviene ancora più preziosa da scrutare.
Máxi Gonzalez (Paraná, Entre Ríos, Argentina. Vive e lavora a Città del Messico) è un artista visivo noto nel panorama internazionale da parecchi anni per i suoi lavori che difficilmente passano inosservati: grandi, vivaci, ironiche e molto d’impatto le sue installazioni e i suoi interventi spesso con uno sfondo di critica sociale, caratterizzata da un timbro molto energico, molto sudamericano per lo stile e il messaggio, ma con quelle influenze che l’artista ha assorbito viaggiando ed esponendo in diversi paesi. Dal Messico, agli Stati Uniti, dall’Italia alla Germania, dalla Spagna alla Turchia, dalla Francia al Paraguay, Uruguay, Guatemala fino ancora all’Inghilterra o l’India. E ora nella città toscana dove il Siena Art Institute - un’associazione no profit gestita da uno staff di giovani provenienti da tutto il mondo – l’ha invitato mettendogli a disposizione una casa nel centro storico (con vista panoramica tra la natura toscana e le torri medievali) e uno studio dove poter lavorare.
LabRouge è andato a trovarlo proprio durante la sua lecture presso l’Istituto. Gonzalez, in residenza insieme a un’artista coreana Maele Lee, ha infatti tenuto un’ora di lezione ironica e completa raccontando la sua esperienza di vita come artista, dagli esordi dei primi anni ’90, quando dall’Argentina si trasferisce in Messico, bussando a ogni porta proponendo i suoi grandiosi progetti, all’esposizione a quando dall’Argentina si trasferisce in Messico, bussando a ogni porta proponendo i suoi grandiosi progetti, all’esposizione al Museo d’arte contemporanea di Città del Messico … fino ad oggi.
Un esempio di quanto il lavoro duro e assiduo di un artista talentuoso e ricco di iniziativa, forza di volontà e progettualità, porti a percorrere strade sempre più interessanti. Lasciando tracce di energia in ogni tappa in cui Maxi Gonzalez è passato, perché per lui “el arte es vida”.
Consiglio tutti di andare a curiosare il lavoro di Gonzalez. (Ringrazio Ivan Buenander per le immagini).
Il progetto itinerante CHANGARRITO – ideato da Maxi Gonzalez nel 2003
Lavori in RESIDENZA