Lana Del Rey, al secolo Elizabeth Woolridge Grant, nata a New York City il 21 giugno 1985.
Lei è la mia ultima “fissa” in campo musicale. Sì perché, se ancora non lo sapete, io sono assolutamente affascinato dalle voci femminili. Quasi una forma di feticismo, direi.
Modella e cantante (direi soprattutto quest’ultima), dotata di una voce “fumosa” e di uno stile che si diverte ad attualizzare il lounge e a imitare, sempre proponendolo in chiave moderna, alcuni stereotipi della cultura pop americana degli anni ’50 e ’60. I testi cupi, le melodie lente e ricercate la pongono su un piano diverso rispetto ad altre note dive del pop contemporaneo, che scelgono formule più immediate e semplici per proporre le loro hit.
Il suo pseudonimo deriverebbe dall’attrice Lana Turner e dall’auto Ford Del Rey. L’interessata non ha mai confermato né smentito.
Il suo album più venduto, Born to Die, ha diversi riferimenti al periodo in cui Lana soffriva pesantemente d’alcolismo. Il lavoro successivo, Ultraviolence (uscito nel 2014) denota un’ulteriore maturazione della cantante, il cui talento – piaccia o meno – è innegabile.
Una curiosità: prima di diventare cantante, Lana ha tentato a lungo di affermarsi come poetessa professionista.
In un certo senso c’è riuscita nel migliore dei modi.
Lana Del Rey gallery
June 30, 2013: Lana Del Ray, with daisy dukes, shows off her abs with a handgun tattoo and a tattoo that reads “Trust No Bitch” while filming a music video with director Anthony Mandler on the Los Angeles River Bed in Los Angeles, CA.
Mandatory Credit: INFPhoto.com Ref: infusla-52|sp|
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