Il Plessi Museum. Il 21 giugno ha inaugurato sull’autostrada del Brennero, sul vecchio confine tra Italia e Austria, il nuovo museo dedicato a Fabrizio Plessi (1940). Il Plessi Museum rappresenta un luogo simbolico di passaggio: fino al 1995 il Passo del Brennero era infatti luogo di confine per la presenza della dogana, poi, con gli Accordi di Schengen, il suo ruolo cambia, trasformandosi in territorio di connessione e di incontro. Con la costruzione dell’opera dedicata all’artista veneto (emiliano d’origine, ma Venezia è stata, dall’età di 15 anni, la sua base), il viaggiatore potrà fare una pausa anomala: potrà visitare un Museo.
Quando nel 2000, in occasione dell’Expo di Hannover, Plessi realizza un’imponente installazione per celebrare l’unione delle tre provincie di Trento, Bolzano e Innsbruck, la Società Autostrada del Brennero la acquista. Ecco che nasce l’idea di costruire intorno una struttura altrettanto importante, firmata dall’ingegnere Carlo Costa. Questa struttura, oggi in “carne e ossa” è il Plessi Museum, in cui l’artista ha realizzato ad hoc altre opere che interagiscono con lo spazio e con il visitatore. Il Museo, oltre alla sua struttura in vetro e ferro esteticamente d’impatto, conduce a una riflessione sulla storia del luogo che rappresenta e i suoi simboli, attraverso opere multisensoriali che inevitabilmente spingono il visitatore a nuove esperienze e sensazioni. E’ raro trovare un Museo con opere d’arte in un contesto come quello dell’autostrada, un non-luogo per eccellenza, dove si trasforma in un “passaggio mitico”. Fabrizio Plessi imposta il Museo come luogo quasi spirituale grazie alle sue opere evocative e d’impatto: tecnologie, sculture di luce, l’ imponente installazione centrale, la biblioteca in ferro contenente .. alberi ( e non libri), lo scorrere dell’acqua, uno scorrere tecnologico, non naturale, le video installazioni e le opere pittoriche. La struttura è inserita nel paesaggio naturale circondato da strade per dare una visione tra passato, presente e futuro, ispirato dalle forme architettoniche. Il risultato : un’opera d’arte totale che avvolge e coinvolge il visitatore, che diventa spettatore e sperimentatore in prima persona di sensazioni, colori, suoni e percezioni dati dai quattro elementi che qui convivono armoniosamente, come convivono bene la natura e il ferro, elemento fondamentale del Museo . Anche natura e tecnologia si uniscono, come spesso accade nelle opere di Plessi: “penso che il video formi con l’acqua un binomio perfetto: l’acqua è un elemento cangiante, antico, ancestrale primordiale, il video è un elemento della contemporaneità: entrambi sono fluidi, instabili. Entrambi emanano un bagliore azzurro».
L’ acqua rappresenta un vaso comunicante attraverso il quale lo spettatore si orienta ed è un trait d’union nel percorso delle opere. Il Passo del Brennero, grazie a Fabrizio Plessi, ritorna da oggi una meta anche per i viaggiatori dell’arte. (da Arte n. 479, Luglio 2013).