Inaugura questa stasera a Circolo Quadro la personale di Agnese Skujina (1985. Limbazi, Lettonia) fino al 31 aprile, a cura di Arianna Beretta (Circolo Quadro) e da Francesca Pergreffi (Spazio Meme). Un trio femminile che porta in scena una serie di paesaggi romantici, poetici, ma al contempo forti per natura e stile, che riprendono la cultura dell’artista lettone, la sua terra, la natura che sovrasta l’uomo, essendo ancora la più forte.
La mostra è accompagnata da un catalogo con due testi interessanti delle curatrici: il primo, della Beretta, racconta nel dettaglio le opere dal punto di vista di una persona che ha visto l’artista crescere, percependo le piccole evoluzioni stilistiche e formali. Il secondo, della Pergreffi, è sviluppato sotto forma di intervista, dove ciò che preme all’interlocutore è la visione sull’arte da parte dell’artista stessa, e un aspetto interessante: il rapporto tra mente e gesto. La simultaneità delle azioni, e la prevalenza del gesto, più veloce del pensiero nel caso della Skujina, ma on una sorpresa finale: una composizione pittorica equilibrata e armonica.
Un percorso meditativo tra paesaggi spopolati, solitari, a volte casuali … riporto una citazione del primo testo, molto indicativa per l’opera di Agnese: “La tua terra sopravvive. E le tue radici nella tua terra”, Vizma Belsevica. La natura domina, ma l’uomo la vive | La mostra sarà portata a Spazio Meme, a Carpi.