Secondo la dottrina marxista-leninista non esiste nulla dopo la morte. Non solo non si deve sperare nella vita eterna in Paradiso, bensì non si tollerano illazioni su fantasmi, spettri, manifestazioni dall’aldilà.
Eppure il bolscevismo è caratterizzato da una serie di correnti di pensiero esoteriche, dal cosmismo alle ricerche paranormali del KGB.
E poi c’è Lenin, il “santo laico” dell’Unione Sovietica, la cui salma imbalsamata è esposta in un mausoleo ai piedi del Cremlino. Perfino nella Russia moderna c’è chi attende il suo ritorno, e chi ne fa oggetto di culto e di venerazione.
Ancora oggi la salma di Lenin viene sottoposta a un processo di conservazione, rinnovato annualmente, per evitare la formazione di muffe e funghi. Forse in attesa della sua resurrezione?
Ma la leggenda riguardante dei fantomatici poteri soprannaturali del padre dell’URSS risalgono a circa un mese prima della sua morte, quando Lenin si trovava nella città di Gorkij, l’attuale Nizhnyj Novgorod, sotto cura dalla malattia che il 21 gennaio del 1924 l’avrebbe poi definitivamente stroncato. Le sue condizioni fisiche erano precarie, condizionate da una paralisi in rapido peggioramento.
Eppure molte persone giurano di aver visto Lenin a spasso per il Cremlino, senza scorta e in buona salute fisica.
In altre parole, stiamo parlando del fenomeno noto come bilocazione.
I testimoni di questi episodi furono parecchi, tra cui fattorini, soldati, guardie di palazzo.
La scena è più o meno la stessa, in tutti gli episodi: mentre il governo e i giornali davano Lenin “in convalescenza” a Gorkij, il che voleva dire che era prossimo alla morte, c’era chi lo vedeva da solo, a spasso per Mosca, nei pressi del Cremlino, e non colpito da alcun tipo di paresi.
Lenin era inconfondibile, eppure c’erano dettagli che destavano perplessità, oltre alle condizioni fisiche assai diverse da quelle ufficiali. Per esempio la mancanza di guardie del corpo, nonché il tranquillo passeggiare per la città, come se si trattasse di visite di piacere, e non di lavoro.
L’episodio più clamoroso, avvenuto due settimane prima della morte di Lenin, riguarda un’apparizione (passatemi la parola) davanti a un intero gruppo di cadetti, impegnati in esercizi ginnici nel cortile del Cremlino. Il leader comunista salutò i giovani, ricambiato. Era senza il bastone che utilizzava abitualmente per camminare ed era solo, privo di scorta.
Le cronache ufficiali riportano che in quei giorni Lenin era a letto, in gravi condizioni di salute, a seguito del secondo ictus, subito nel dicembre del 1922, da cui non si riprese più.
Da allora Lenin è accompagnato da una strana fama mistica, che riguarda anche le sue presunte apparizioni post-mortem.
Molti custodi delle sue stanze al Cremlino, ora trasformate in una sorta di museo alla memoria, sostengono di sentire dei passi notturni provenire da quei locali. Questo avviene regolarmente, nonostante gli studi di Lenin siano sigillati e dotati di moderni allarmi.
Da qui la leggenda riguardante il fantasma del padre dell’Unione Sovietica, preceduta da quella sui suoi presunti poteri psichici.
Alla faccia dello scetticismo bolscevico.
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