La domanda è rimbalzata su De Ebook Mysteriis, il gruppo Facebook di cui sono uno degli amministratori.
“Voi quante parole scrivete in un’ora?”
Il quesito è interessante, soprattutto considerando che c’è chi mi giudica troppo produttivo (cit) e chi, al contrario, ritiene troppe lunghe le attese tra un ebook e l’altro.
Anche le risposte al suddetto post si sono rivelate assolutamente soggettive, un po’ come i giudizi sui miei ritmi di scrittura che, come vedete, vanno da un estremo all’altro.
Scrivere è innanzitutto una questione di tempo. Tempo che va ritagliato ad altre attività, anche quando sembra impossibile. Ed è esattamente quel che faccio da diversi anni a questa parte. Scrivo anche durante le festività, o quando ho un famigliare in ospedale, o appena rientro a casa dopo un lungo viaggio. Quantomeno ci provo. Sempre.
Il lungo esercizio ha affinato la velocità della mia scrittura. In un’ora mediamente produttiva riesco a produrre 1200 parole editate in maniera “light” (ovvero da sottoporre ad altri giri di editing approfondito).
Sarà tanto? Sarà poco?
Recentemente ho anche letto un breve saggio in materia, suggeritomi da Davide Mana. È 5,000 Words Per Hour: Write Faster, Write Smarter: Write Faster, Write Smarter, scritto da Chris Fox. Lettura molto interessante e scorrevole (è disponibile solo in inglese, ma si comprende facilmente).
Il manualetto di Fox non rivela segreti sconvolgenti (proprio per questo è decisamente credibile), bensì insegna una serie di semplici esercizi per ottenere il maggior risultato nel minor tempo possibile.
Si tratta sostanzialmente di ottimizzare una serie di “micro-momenti” che la giornata ci offre, imponendoci di scrivere esattamente in questi ritagli di tempo, senza distrarci (il wi-fi spento è una soluzione), senza fermarci a editare, cosa che faremo in un secondo tempo.
Ci sono poi dei consigli riguardanti la miglior location, anzi, il miglior habitat in cui dedicarsi alla scrittura, e altri ancora sull’uso di software di dettatura, che dovrebbero letteralmente “ammazzare” i record di scrittura.
Io non ne ho mai provati, ma presto o tardi lo farò.
Come ho già detto: niente trucchetti da guru della mutua, bensì un bel po’ di esercizi di buon senso, che magari già adottate, ma che qui vengono riassunti in maniera piuttosto chiara.
Il resto, come sempre, è questione di metodo e di applicazione. Una cosa che diceva anche un certo Stephen King, in un suo manuale di scrittura.
Attenzione: nessuno sostiene che la quantità sia il sinonimo della qualità. Quest’ultima rimane direttamente correlata alla bravura dei singoli autori. La questione “quante parole scrivi in un’ora” è quasi del tutto matematica, ma prende in considerazione uno dei problemi più diffusi nel mondo della scrittura: la lentezza, oltre la già discussa la mancanza di tempo.
O, meglio ancora, la fallimentare ottimizzazione di quest’ultimo.
(A.G. – Follow me on Twitter)
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