Scrivere di vampiri

 

Il testamento di Gionata Hutter

Solo pochi giorni fa annunciavo la pubblicazione imminente di un mio racconto horror, a tema vampiresco.
Il titolo sarà Il testamento di Gionata Hutter. Sì, ogni richiamo a nomi che vi sembra di aver già sentito da qualche parte è assolutamente voluto e consapevole.
Il racconto farà parte della collana Italia Doppelganger, con le stesse caratteristiche “tecniche”: sarà autoconclusivo e potrà essere letto indipendentemente dai volumi già pubblicati.
La cosa singolare è che, pur essendo l’horror uno dei miei generi di riferimento, in quanto autore non ho mai scritto nulla sui vampiri. In perché è presto detto: questa figura iconica è stata talmente abusata e snaturata che spesso il solo accennarla mi mette nausea. Eppure, nonostante tutto, mi ero ripromesso da tempo di lavorare alla mia storia di vampiri.
Che non doveva essere paranormal romance, né troppo canonica. Una via di mezzo, insomma. Qualcosa di godibile per i veri appassionati di horror, ma con qualche minima pretesa di originalità.

Il testamento di Gionata Hutter va in questa direzione?
Non lo so.
Se dovessi definirlo paragonandolo a opere già esistenti, direi che incrocia (ci prova) le atmosfere di Nosferatu a quelle de Le notti di Salem.
Sarà ambientato nel lodigiano, in tempi moderni, più o meno come tutti i racconti di Italia Doppelganger. Ci saranno però dei richiami molto espliciti alle tradizioni folkloristiche dei Balcani, terra sempre ricca di tradizioni vampiresche, forse ancor più di quella Romania che deve la sua fama soprattutto al Dracula di Stoker.
Tradizioni che tra l’altro non vengono nemmeno cancellate dal mondo moderno, fatto di cose molto tangibili e assai lontane dal mistero e dal mistico.

Sembra incredibile ma non siamo di fronte all’ennesimo film o libro sui vampiri, perché tutto ciò sta accadendo realmente nella città serba di Zarozje, dove il mese scorso il consiglio comunale ha emesso una delibera di pubblica sicurezza a proposito del vampiro locale, un certo Sava Savanovic, che a quanto pare potrebbe essere a caccia di prede.

La paura si è scatenata quando il vecchio mulino, in cui il vampiro pare abitasse, è crollato. Secondo l’emittente ABC News, il sindaco della città, Miodrag Vujetic, avrebbe detto: “La gente è preoccupata, tutti conoscono la leggenda del vampiro e il pensiero che ora possa essere senza casa e in cerca di un nuovo rifugio e forse di nuove vittime, è terrificante…”

Zarozje-8

La ridente cittadina di Zarozje, in Serbia.

Questa notizia, pubblicata da National Geographic, è di un paio di anni fa.
Ovviamente in tutto ciò c’è anche un tentativo bizzarro di implementare il “turismo del brivido”, lo stesso che attira migliaia di persone nei Dracula Tour, organizzati da molteplici agenzie di settore.
In realtà nelle piccole comunità rurali persiste un certo timore dei vampiri, anche se i fenomeni che un tempo facevano credere all’esistenza di tali creature sono state tutte spiegate scientificamente (epidemie di peste e tubercolosi, cadaveri ben conservati per singolari condizioni ambientali, casuali tracce di lupi in prossimità dei camposanti etc etc).
Ma, sì sa, le superstizioni sono dure a morire. Un po’ come i vampiri.

Tuttavia il vampiro de Il testamento di Gionata Hutter andrà a toccare una tematica spesso trattata qui su Plutonia, che esula dalla classica e archetipa figura del non-morto bevitore di sangue. Si tratta del vampirismo psichico, o energetico che, nella sua accezione “scientifica”, ha poco a che fare con la narrativa horror.
Ma il compito dello scrittore è proprio quello di mischiare le carte per ottenere il miglior risultato possibile.
Che poi, se vogliamo proprio dirla tutta, anche a livello di folklore locale e di esoterismo esistono figure che praticano il vampirismo energetico, come per esempio le larve astrali, gli jiang shi cinesi e la poludnitsa della mitologia slava.

Come vedete, c’è da sbizzarrirsi.
Basta volerlo.

nosferatu gif


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