Questa sera inaugura al L.E.M. (Laboratorio Estetica Moderna) di Sassari la personale della pittrice romana Sabrina Casadei (1985). Il percorso dedicato all’artista, che da anni vive e lavora tra Roma e Berlino, è a cura di Carolina Lio e Giovanni Manunta Pastorello, che riportano negli spazi di Sassari un’evoluzione della complessa poetica di Sabrina Casadei attraverso una serie di dipinti su carta riuniti a un’inedita installazione di 24 piccoli disegni alternati a citazioni dall’Orestea di Eschilo e all’Ifigenia in Aulide di Euripide. Casadei riprende temi classici nei suoi lavori pittorici, portando avanti un’attitudine derivata dai suoi studi. Il tema della tragedia è ricorrente nei disegni, per poetica e per forma: l’arena come citazione di un passato tragico, il mare come fine. In SMOTTAMENTI.FRANE si aggiunge una critica Nietzchiana nei confronti dell’uomo, che infatti mai compare nelle opere dell’artista. Casadei assorbe quei concetti di “menzogna e verità”, “illusione della conoscenza” e “incapacità dell’uomo di controllare la realtà” all’interno dei suoi paesaggi dai colori sempre tenui, ma decisi, silenziosi e solitari, ma forse salvifici poiché, secondo Nietzsche, c’è solo un modo attraverso cui l’uomo può salvarsi: l’arte.
Ecco che in mostra sono visibili “paesaggi aridi o comunque disabitati di cui il
titolo della mostra descrive la sensazione di irrequietezza e instabilità. Una
condizione di perenne passaggio da uno status all’altro, propria di un’umanità
che si affida a conoscenze temporanee e a nuove soluzioni … “attraverso le parole della giovane curatrice Carolina Lio, con un risultato, scrive Pastorello, secondo curatore e ideatore della mostra al L.E.M., di ”movimento, viaggio, tracce del suo
passaggio. Appunti di viaggio di un paesaggio che ci attraversa da sempre”.