Roma, la città eterna, ha iniziato, durante le prime settimane di questo nuovo anno, un percorso deciso due anni fa per far rivivere le sponde del Tevere. Il progetto, nato grazie all’associazione Tevereterno che dal 2005 ha come ruolo quello appunto di far vivere il fiume romano attraverso progetti d’arte contemporanea ( e i nomi passati non son da poco: Jenny Holzer nel 2007 e Kiki Smith nel 2009), ora è nelle mani di un altro tra i attivi artisti nel panorama del contemporaneo: William Kentridge.
Kentridge, illustratore – riconoscibile per le sue magiche silhouette - compositore, pittore e video artista sudafricano, è già stato protagonista a Roma l’anno scorso, con una mostra al MAXXI dal titolo Vertical Thinking. Oggi è possibile godersi una sua opera pubblica, di una lunghezza (non ancora raggiunta, perché in fase di sviluppo) di 550 metri sulle rive del Tevere, tra ponte Sisto e ponte Mazzini. Il soggetto: una serie di eroi mitologici per narrare la storia dell’antica Roma, che prendono vita senza i mezzi canonici dell’arte, nessun segno di pittura, nessuna bomboletta ma una pulitura accurata e minuziosa del travertino sporcato e logoro dallo smog. Ecco che da un gesto di pulizia nascono le figure, visibili anche da lontano, e illuminate durante la notte. Triumphs and laments (Trionfi e lamenti) è un chiaro segnale di quanto l’arte contemporanea sia necessaria nelle nostre città. E Roma in questo caso ha vinto, per ora.