Campale per il Governo, finalmente dimissionario, con gran gioia di chi non ne poteva più della dittatura soft di sottoculturati affaristi che hanno distrutto un paese mai del tutto compiuto. Ma non parleremo di politica.
Campale per l'editoria italiana, che dà sempre più l'impressione di essere un gigante dai piedi d'argilla (o forse un vitello dai piedi di balsa). Qui un articolo che dice tutto.
Campale per la blogosfera, al solito scossa da polemiche che, quando posso, evito perfino di leggere. Lasciamo che troll e psicopatici assortiti se la cantino e se la suonino. A noi che importa?
Potremmo parlare di quanto risulti sempre più masochistico, eppure necessario, il gesto di curare un blog libero, di occuparsi di libri, di scrivere a babbo morto (espressione usata dai saggi dei lincei, come sapete).
Ma, diamine, è domenica. Perciò prendiamoci una pausa. Io ho già iniziato a farlo da ieri, davanti a un bel bicchiere di Bloody Mary.
Vedo già le vostre facce schifate. Molti non sopportano questo cocktail mentre io lo adoro. Non solo, è l'unico cocktail superalcolico, se si eccettuano quelli a base di Southern Comfort, che riesco ancora a bere.
Per preparare un buon Bloody Mary è necessario imparare a dosare bene gli ingredienti, in particolare tabasco e pepe nero. A me poi piace senza gocce d'arancia e senza gambo di sedano. A ogni modo questa è la lista di tutto ciò che vi serve se, come me, volete imparare a preparare questo gustoso cocktail.
2 parti di vodka
3 parti di succo di pomodoro
1 pizzico di sale e di pepe nero
6 gocce di Salsa Worcester
5 gocce di Tabasco
1 piccola costa di Sedano
1 pizzico di rafano
qualche goccia di limone o di lime
qualche goccia di arancia (facoltativo)
Mescolare o shackerare, a scelta, non cambia granché.
Un giorno mi piacerebbe provare una sua variante, il Bloody Bull, che unisce al succo di pomodoro il brodo di carne. Anche il Bloody Geisha è una variante interessante, col sake al posto della vodka.
Beveraggi a parte, la mia attenzione degli ultimi giorni è dedicata ad alcuni libri illustrati che sto cercando, in particolare Man after Man di Dougal Dixon e il Codex Seraphinianus di Luigi Serafini. Di entrambi potete trovare qualche immagine sul mio Tumblr, che si sta dimostrando ottimo, oltre che per postare foto delle mie celebs preferite, anche per questi promemoria artistici, più funzionali dei post-it di cui riempio la scrivania.
Si tratta di libri bizzarri, con "mostri" immaginari e mondi stravaganti che popolano le pagine splendidamente disegnate. Ottime ispirazioni per il mio lavoro sul mondo al di là del tunnel, accennato ne Il treno di Moebius e approfondito nel seguito, La Nave dei Folli.
Come tutti i volumi illustrati anche questi costano cifre bestiali. Il lavoro di Dixon si trova usato attorno ai 50 dollari e nuovo attorno ai 200. Stessa cifra per il Codex di Serafini, specialmente se si cercano le vecchie edizioni. Trattasi però è una vera e propria opera d'arte da collezione, un'opera che, a sentire chi la possiede, è in grado di "parlare" in modo differente a secondo di chi ha la fortuna di sfogliarla.
L'avvicinarsi del mio 36esimo genetliaco potrebbe spingermi a insani azioni.
Anzi, mi sa che ho appena fatto la prima.