La settimana appena trascorsa è stata una di quelle memorabili - in negativo - per la nostra editoria. Anzi, per dirla tutta l'intera nuova stagione si sta rivelando un disastro, tra proposte sballate, libri rivenduti a prezzo quadruplo rispetto all'originale, case editrici che aprono collane a casaccio, altre che chiudono i rapporti con la blogosfera. Ce di tutto, di troppo, tranne la qualità, sempre più relegata in un angolino o affidata al caso.
A darci dentro con lo scempio sono spesso le case editrici maggiori, quelle che dovrebbero dare esempio di professionalità, se non nei contenuti (il mainstream è una brutta bestia) almeno nella forma e nel rispetto del lettore/consumatore.
Come partecipare al censimento
Visto che qui siamo in tanti e che a tutti voi piace leggere, facciamo dunque questo censimento.
Invito ciascuno di voi a citare il nome di minimo una massimo tre case editrici che giudicate assolutamente pessime e minimo una massimo tre case editrici che giudicate buone. Purché siano italiane. Valgono anche gli editori esclusivamente digitali, come la neonata Pyra, per capirci.
Escludiamo invece dall'elenco le case editrici che chiedono contributi per la pubblicazione, visto che non le considero nemmeno giudicabili. Escludiamo anche le associazioni culturali, perché altrimenti andrebbero considerati anche gli autori autoprodotti, e non se ne esce più.
Ovviamente vi chiedo di motivare le vostre scelte. Non è necessario scrivere un poema, però due righe di spiegazione per ciascun nome fatto (in positivo e in negativo) sarebbero gradite.
Io, pur divertendomi a scrivere, non ho nessun interesse a pubblicare attraverso l'editoria italiana tradizionale, quindi non ho nemmeno nulla da perdere, non ho amici da sostenere o nemici da abbattere.
Però parliamoci chiaro: questo blog non è Gamberi Fantasy. Chiedo quindi un buon livello d'educazione, vi esorto a evitare frasi quali "datevi fuoco" o cose del genere, pur lasciando libertà di critica anche dura.
Credo che i dati che otterremo risulteranno molto interessanti.
E, ovviamente, passate parola.