Carla Accardi. Segno e trasparenza
di Giovanni Scucces
Fino al 12 giugno la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania rende omaggio a un artista, la siciliana Carla Accardi, capace di riscrivere i stilemi artistici del Novecento. E lei ha ben pensato di “ricambiare il consenso” realizzando la grande opera permanente Vie alternative, che accoglie i visitatori all’ingresso del cortile interno del palazzo. Si tratta di un ampio pannello bianco e nero in gres e smalto ceramico (mt 6,50x5,90) che riprende la caratteristica bicromia positivo/negativo determinata dal contrasto superficie/colore che ha contraddistinto parte dei suoi lavori noti con il nome di “negativi o labirinti”.
Il curatore, Luca Massimo Barbero, ha deciso in questa occasione di mettere da parte ogni riferimento cronologico optando per un allestimento basato sulle diverse tipologie di lavori, accostando cioè, tra di loro, opere che ribadiscono lo stesso concetto.
Un percorso che parte dai primi segni cromatici degli anni Cinquanta, da quelle integrazioni inconsulte frutto del manifesto dell’arte astratta italiana sottoscritto dai membri del gruppo Forma 1, di cui la Accardi faceva parte, e sfociati nei positivo-negativo in bianco e nero. Al centro della sala l’installazione Casa Labirinto, un’opera/struttura in plexiglas disseminata di segni grigi e neri, percorribile al suo interno, in cui lo spettatore, a causa del gioco di trasparenze, perde il reale rapporto dimensionale fra opera e ambiente.
Proseguendo lungo le sale ci si imbatte nella serie dei tondi o cervelli e delle griglie, opere a carattere centrifugo/centripeto che giocano sul rapporto luce-colore con il risultato di suscitare un brulichio agli occhi, di provocare un bagliore dall’effetto accecante e irritante attraverso la disposizione di centinaia di segni e simboli e l’accostamento di colori intensi e fluorescenti. Ci troviamo di fronte ad alcune opere degli anni Sessanta, il periodo in cui si affermava in Europa la Optical Art.
Ma come ci suggerisce il titolo “Segno e trasparenza”, la mostra vuole porre l’accento anche sulla produzione in sicofoil dell’Accardi, un materiale trasparente con cui l’artista vuole superare il concetto di superficie in pittura, mettendo in relazione l’interno e l’esterno del quadro, rivelando il fondo, il telaio e agendo sul materiale plastico con pennellate e tracciati di colore. In alcuni casi, tagli e sovrapposizioni di strisce di socofoil accentuano ulteriormente la percezione della tridimensionalità. Un ulteriore passo avanti fu rappresentato dalla realizzazione di installazioni e ambienti con grandi fogli di plastica dipinti come Rotoli (1965-69), Tenda (1965-66), Cilindrocono (1972), Paravento (1972), fino alle opere più recenti in ceramica come la serie dei Coni in maiolica (2004), Si dividono in vano (2006) e la già citata opera permanente posta nel cortile interno della Fondazione, Vie alternative (2010).
Negli anni Ottanta si assiste nuovamente a un ritorno all’uso della tela grezza come supporto per la sua pittura segnica e cromatica che, adesso come allora, è priva di qualsivoglia riferimento alla realtà, costituendo di per sé un’entità espressiva autonoma.
Completano la mostra altre due sale al piano superiore. La prima contiene i grandi dipinti esposti in occasione della Biennale veneziana del 1988. Nell’altra, a fianco, è sistemato un pavimento di piastrelle in gres dipinto con segni verdi e bluastri su sfondo bianco associato a un’installazione sonora eseguita dalla rockstar Gianna Nannini. In questo modo, all’esperienza visiva si accompagna anche quella sonora attraverso un brano concepito per simulare e guidare i passi del pubblico sul pavimento (Superficie in ceramica e Passi di Passaggio, 2007). Ai lati, tre opere dell’Accardi, una su ciascuna parete, tra cui un lavoro Grigio azzurro appositamente realizzato per l’occasione.
La mostra offre l’opportunità unica di ripercorrere l’intera carriera di Carla Accardi dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri. Lavori singolari che si prestano a una doppia lettura, una più intima, come un’esamina al microscopio, l’altra più generale e istintiva. Opere che spesso sembrano perdersi nel vuoto e racchiudere in sé un intero universo.
Carla Accardi. Segno e trasparenza
quando: dal 06/02/2011 al 12/06/2011
dove: Fondazione Puglisi Cosentino - Palazzo Valle
Via Vittorio Emanuele, 122 Catania
tel: +39 095 7152118
Orari: Da martedì a domenica: ore 10.00 - 13.00 e 16.00 - 19.30
Sabato chiusura: 21.30
Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 24 aprile
Aperture straordinarie su prenotazione
Sito: http://www.fondazionepuglisicosentino.it