Christian Zanotto
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- http://www.christianzanotto.com
- biografia:
Christian Zanotto e' nato in Italia (Marostica, provincia di Vicenza) l' 11 Giugno 1972.
Fin dall'infanzia le esperienze che maggiormente lo coinvolgono sono quelle del disegnare, del fare, del costruire; e' allora che apprende il concetto di "licenza poetica" e ne viene totalmente affascinato.
Col passare degli anni tale vocazione artistica trova conferma e si esplica in tutta la sua importanza, tramite la scelta degli studi: l'Istituto d'arte G. De Fabris di Nove (Vicenza) e l'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove frequenta i corsi di Pittura e Decorazione.
Nel 2000, spinto dai venti della sua natura mercuriale, stabilisce il suo atelier ad Amsterdam, continuando comunque a spostarsi, in particolare tra Olanda, Italia e Spagna.
La ricerca artistica di Zanotto, dopo essersi impadronito delle tecniche rappresentative classiche, sembra indirizzarsi, a partire dagli anni accademici, verso il medium tecnologico del computer, oggetto con cui nutre la confidenza datagli dall'esperienza fatta gia' coi primi modelli di tali elaboratori ,da lui posseduti sin dall'infanzia: vi trova un mezzo con cui poter far confluire e sommare tutte le sue esperienze di pittura, scultura, fotografia, video.
In un primo periodo veneziano, quasi "iconoclasta",l'attenzione e' rivolta maggiormente alla materia ed ad una ricerca della sua espressivita' intensa e a volte minimale (metalli trattaci con acidi o vernici, strutture di filo di rame, tele nude e bianche segnate da pieghe, strappi,cuciture e corde metalliche di strumenti musicali, e ancora legno, gommapiuma, strati di ceralacca o lisce e immacolate superfici di resina); appare gia' pero'in qualche lavoro l'elemento tecnologico ed elettrico dello schermo televisivo, acceso, ma non sintonizzato su un canale ed ha inizio la sperimentazione nel campo della video-art, condotta con l'ausilio di videocamere e schermi televisivi.
Nel corso della sua ricerca e durante le varie fasi iconiche attraversate, Zanotto,riavvicinandosi alla raffigurazione attraverso il medium del personal computer, mantiene ben presente un doppio interesse: quello per l'immagine, da un lato, e quello per la materia cui l'immagine va a legarsi, dall'altro.
I lavori realizzati da Zanotto con l'ausilio della fotografia e dei primi software apparsi, per mezzo della tecnica del digital painting si materializzano su diversi supporti : tela trattata con pigmenti e foglia oro e argento, superfici plastiche, pvc, metallo; la sperimentazione che piu' interessa l'artista e' con le resine sintetiche, che, in superfici lisce o mosse, stese in strati intervallati da livelli di foglia oro e argento e diverse vernici, gli permette di ottenere quell'alchimia tra immagine e materia che e' una costante del suo intento artistico, che non si soddisfa del semplice trasferimento piatto dell' immagine su un supporto bidimensionale, ma cerca di renderla nella sua presenza impalpabile eppure effettiva, come se emergesse da un pittorico tempo-spazio profondo.
Figurativamente l'artista, a partire dal 2000, attraversa un periodo di soggetti solenni e frontali(le ieratiche e ferme "icone" di Adamo/autoritratto ed Eva, l'occhio divino,il serpente, il cancello dell' Eden), che continua con l'introduzione di "personaggi" piu' vari, sempre legati da un lato ad un universo spirituale (segnalato dall' aureola) e dall'altro a quello del gioco, della guerra, della sensualita'(il Baby-me, il Baby-Saint, la Barbie e molti altri). Le aureolate e sensuali figure femminili culmineranno in seguito con le "Saints", pittoriche elaborazioni di volti catturati attraverso il fermo-immagine, dove il viso, colto in un momento di godimento, si trasfigura in quello di colorate sante in estasi.
Terreno e spirituale convivono costantemente, insieme a tracce e simboli della civilta' contemporanea, evocata dal senso del giocattoloso-plasticoso, dai riferimenti alla guerra, alle armi, alle macchine e, piu' in seguito, a simboli legati alla societa' dei consumi, guardata in questo momento anche attraverso il lato oscuro di un erotismo perverso; come nelle foto in cui corpi femminili, molto spesso col viso posto al di fuori dell'inquadratura, emergono da un oscuro fondale per mezzo di luci ed ombre quasi caravaggesche, legate ad elementi come indumenti erotici,spade, pistole,manette,bambole, tacchi vertiginosi.
Un femminile inquieto,dove il senso del piacere pare legarsi ad una sofferenza, senza pero' nascondersi, cosi' evidenziate come sono dal loro essere incastonate in lucidissime cornici color "rosso Ferrari".
Una vena piu' ironica appare nelle diverse e successive, ma pur sempre promiscue, "Madri Superiori" (che confondono i confini tra oggetto ed essere animato) o nei nudi tatuati, borchiati e legati della serie "Exoskeleton" dove il corpo, cosi' trattato, si fa analogo ad un oggetto di design.
Zanotto e' un artista complesso,la cui attivita' artistica e' comunque una continua ricerca;la sua e' una personalita' che attentamente osserva per studiare e trovare le strade che uniscono gli opposti e per poter gettare sempre nuovi ponti tra estremi apparentemente incolmabili; in lui e' l'intento di esplorare l'universo che unisce cio' che apparentemente e'sacro o profano, oltre ad un giudizio, per cercare di capire, andando al di la' di schemi tipici e prestabiliti ed obsoleti tabu'.
Il suo e' uno studio sull'alchimia tra immagine e materia e la sua ricerca estetica esplora il mondo delle matrici-immagini, la loro natura,il potere intrinseco della subliminalita', di cui testa le potenzialita'.
L'artista si serve della figura umana perche' lo svolgersi del lavoro avviene in tal modo come "allo specchio"; inoltre il corpo e' molto legato all'erotismo, che Zanotto considera una chiave fondamentale per attrarre, affascinare e nello stesso tempo creare una breccia che inevitabilmente muova fino alla nostra parte piu' primitiva, dalla quale possono partire pensieri, sensazioni e ragionamenti successivi.
In Zanotto convivono un rigoroso spirito progettuale ed un rispetto sacrale per la casualita'e le nuove strade che essa lascia apparire che rendono il suo fare aperto ad una mutabilita'continua, che schiude nuovi orizzonti momento per momento; nella sua personalita' follia e razionalita' si completano, cosi' come l'amore per il giusto e per il falso, come quando gioca a rendere reali immagini virtuali e viceversa.
I lavori piu' recenti (2010/2011)) sono particolarmente elaborati: l'artista si avvale dell'ausilio della fotografia e di vari software (che per il suo operare costituiscono il corrispondente digitale di tutti i tradizionali attrezzi del fare artistico) per costruire una scena completamente virtuale e tridimensionale, a cui egli da corpo con figure ed oggetti (ed all'interno della quale si puo' virtualmente viaggiare).
Il rendering dell'opera va ad impressionare una supericie di cristallo,
opportunamente trattato, per mezzo della tecnica del trasferimento di immagini digitali attraverso un processo di esposizione fotograficoIl risultato plastico-scultoreo e' di grande impatto, i grandi vetri incorniciati divengono specchi e soglie schiuse su un mondo che, seppur onnipresente e vivo, raramente ci si mostra in modo diretto, universo velato e profondo della psiche umana. L'iconografia di queste opere e' simil-religiosa, non per aderenza, ma per accostarsi,ai fini dell'indagine filosofico-artistica, alle icone create dall'uomo per i suoi credo, i quali ci vengono infatti mostrati chiaramente attraverso questi quadri nella loro natura di macchina, meccanismo che l'essere umano si e' impegnato a costruire ed elaborare usando come materiale le sue paure, speranze e felicita'. Accanto alle opere su cristallo una serie di video costituiscono viaggi di introspezione all'interno dell'universo in cui le immagini dei quadri esistono nella loro immaterialita' di luce. La ricerca piu' attuale di Zanotto comprende anche l'interesse per l'approfondimento e la sperimentazione relativi alla percezione visiva tramite ancor piu' nuove tecnologie, in particolare in relazione alle varie tecniche di visione tridimensionale e stereoscopica, testate attraverso video ed immagini.
L' ultimissima evoluzione che l'artista sta sviluppando si dirige verso il mondo dell'olografia, per ampliare le possibilita' espressive gia' insite nelle sue creazioni, trasformando le sculture virtuali in sculture di luce tramite installazioni olografiche.
Sonia Arata
Christian Zanotto - Curriculum Vitae
http://www.christianzanotto.com/CV.html
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Christian Zanotto was born in Italy (in Marostica, in the province of Vicenza) on the 11th of June 1972.
From early infancy the experiences which capture his imagination most are drawing, making things and building; it is during his childhood that he learns the concept of “poetic licence” and is fascinated by it.
As time goes by his artistic vocation is confirmed and develops greatly, leading him to choose for his high school studies the Art Institute G. De Fabris in Nove (Vicenza) and following this the Academy of Fine Arts in Venice, where he follows the courses Painting and Decoration. In the year 2000, prodded by the winds of his Mercurial character, he opens his own atelier in the city of Amsterdam, continuing, however, to travel in particular between Holland, Italy and Spain.
Christian Zanotto's artistic research, after the initial phases in which he learns to become a master in the classical techniques, seems to be directing him, even while still at the Academy, towards a technological medium using the computer, an object with which he has a considerable familiarity, developed during the experience he gained through using the first of these “elaborators”, a possession of his childhood, and which he followed in its developments and evolutions, and in which he found a means through which he was able to create the sum of his experiences in painting, sculpture, photography and video.
During an initial, almost “iconoclastic” phase, while he was still in Venice, his attention was directed mostly to substances and to the research into the intense expressive capacity contained within them, sometimes minimal, (metals treated with acids or paint coatings, structures made in copper wire, white naked canvases marked by pleats, slashes, seams and the metal strings of musical instruments, and again wood, latex rubber, layers of ceiling wax or smooth immaculate surfaces in resin); however, what has already become apparent in some of his works at this time is the electrical and technological element of the television screen, turned on but not tuned in to a particular channel and here begins his experiment in the field of “video-art”, conducted with the aid of video-cameras and television screens.
While he was experimenting and carrying out his research and during the various iconic phases, Christian Zanotto approaches figurative art again more closely through the medium of the personal computer and very soon develops a double interest: on the one hand for 'the image' and on the other for 'the substance' or 'material' with which the image was to be united and through which the image was to take on its appearance and 'become' itself. The works created by Zanotto with the aid of photography and of the first softwares available through the technique of digital painting materialise on a variety of supports: canvas treated with colour pigments and gold and silver leaf, plastic surfaces, pvc, metals. The experiments which capture the imagination of the artist most of all are with synthetic resins, which, creating smooth or rough surfaces spread in alternate layers of gold or silver leaf or a variety of paints or coatings, enable him to reach that alchemy between image and substance which is the all mark of his artistic intent, which is not satisfied by simply transferring the flat image onto a bi-dimensional support, but tries to imbibe it in its most ephemeral but effective presence, as if it had emerged from a profound pictorical time-space depth.
The artist's figurative development beginning with his experience of the year 2000 goes through a period of solemn front facing subjects (the hieratic and static “icons” of Adam/a self portrait and Eve, the divine eye, the serpent, the Gate of Eden) to continue with the introduction of the widest variety of characters, always linked on the one hand to a spiritual universe (shown by the halo) and on the other to a world of games, of war, of sensuality (the “Baby-me”, the “Baby-Saint”, the “Barbie” and many others). The haloed and sensual female figures will later culminate in “The Saints”, a pictorical elaboration of faces captured through stills, in which these faces, immortalised in a moment of enjoyment, are transfigured into those of colourful saints in ecstasy.
The terrestrial and the spiritual are constantly intertwined, together with traces and symbols of contemporary civilisation, evoked through a sense of what is “toyish” and “plastiky”, through references to war, to weapons, to machines, and later to symbols connected to the consumer society, observed in this moment also through the dark side of a perverse eroticism, as in the photos in which female bodies, very often whose faces are placed outside the view point, emerge from a dark abyss by means of light and shade of almost Caravaggian quality, connected to elements such as erotic garments, swords, pistols, handcuffs, dolls, vertiginously high heeled shoes.
A disturbing femininity, where the sense of pleasure seems to be linked to suffering, but without hiding itself, so highlighted as it is by being set in glossily shiny “Ferrari Red” frames.
A more ironic vein appears in the following different, but still promiscuous “Mothers Superior” (which confound the borders between inanimate object and animate being) or the tattooed nudes, studded and chained as in the “Exoskeleton” series in which the body, thus treated, becomes similar to a 'design object'.
Zanotto is a complex artist, whose artistic activity is always continuous research; his is a personality which observes attentively in order to study and discover the paths which join opposites and which aim at throwing new bridges between apparently incompatible extremes; in him we find the intention of exploring the universe which unites what is apparently sacred or profane, by-passing any kind of judgment, but searching for understanding going beyond the typical preordained conventions and obsolete taboos.
His is a study of the alchemy which emerges from the mix of image and substance and his search for aesthetics explores the world of 'matrix-images', their nature, the intrinsic power of the subliminal, of which he tests the potential.
The artist uses the human figure because the development of his work takes place as if “through a mirror”; what is more the body is closely linked to eroticism, which Zanotto considers a fundamental key to entice and fascinate and at the same time create a breach which moves inevitably right to the most primitive part of us, from which thoughts, sensations and reasoning can then follow.
In Zanotto we find together the spirit for rigorous adherence to a project and at the same time an almost sacred respect for the casual and for new paths which 'the casual' can indicate and which lay open his labour to a continuous mutability which in turn opens up new horizons moment by moment. Within his personality the rational and the irrational complete each other in the same way as his love for what is right and true and for what is false, as happens when he plays at making virtual images appear real and vice versa.
His most recent works (2010/2011) are particularly elaborate: the artist makes use of photography and of a variety of softwares (which for his works are the digital equivalent of all the traditional tools of the artist's work) in order to build a scene which is completely virtual and three-dimensional, to which he gives body with figures and objects (and inside of which one can travel virtually).
The renderings of digital works are impressed on crystal sheets, suitably treated, by means of the technique of transferring the digital image through a process of photographic exposure.
The plastic-sculptural result is of great impact, the great panes of glass, framed, become mirrors and thresholds onto a world which, although omnipresent and alive, rarely shows itself so directly, a deep and veiled universe of the human psyche. The “Iconography” of these works is semi-religious, not from adherence, but from the fact that it moves at its side in order to carry out a philosophic-artistic investigation into the icons created by man for his own beliefs, which in fact are clearly shown to us through these paintings in their nature as machinery, mechanisms which human beings have undertaken to build and develop using for their material their fears, hopes and happiness. As well as the works on crystal, a series of videos make up a journey of introspection inside the universe in which the images of the pictures exist in their immaterial form of light. The most up to date research carried out by Zanotto includes an interest for experimenting and probing into visual perception and even newer and more sophisticated technology, in particular that related to three-dimensional vision, tested through video and images.
The latest evolution that artist is developing heads towards the world of holography, to expand the expressive possibilities already intrinsic in his creations, transforming the virtual sculptures in light sculptures through holographic installations.
Sonia Arata
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- http://www.youtube.com/user/AntimatterArt
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