Christian Zanotto e' un artista complesso, la cui arte e' una continua ricerca; la sua e' una personalita' che attentamente osserva per studiare e trovare le strade che uniscono gli opposti e per poter gettare sempre nuovi ponti tra estremi apparentemente incolmabili. Il suo e' uno studio sull'alchimia tra immagine e materia, e' una ricerca estetica che va dalla scienza alla pornografia, e' una visione acuta che esplora il mondo delle matrici-immagini, la loro natura, il potere intrinseco della subliminalita' del messaggio, di cui testa le potenzialita', creando imput subconsci a volte nichilisti ed "istiganti" all'autolesionismo, come nel video in cui Hitler, Marilyn e Gesu' parlano dei loro suicidi mentre una ballerina di strip-tease li intrattiene. L'arte di Christian Zanotto e' continuamente tesa a ricercare e mettere in atto la congiunzione degli opposti sia materiali che immateriali, a voler vedere com'e' l'universo che unisce cio' che apparentemente e'sacro o profano, oltre ad un giudizio, per capire, andando al di la' di schemi tipici e prestabiliti, per cercare Cristo e l'Anticristo, i livelli dell'estasi che uniscono sante e pornostar, la sensuale e spirituale intimita' di Madri Superiore che pregano. Queste contraddizioni si traducono anche nell'uso e nel trattamento dei materiali scelti per le opere, che vanno per esempio dal plastico e chimico di resine al poliestere al naturale e biodegradabile di carte di cotone realizzate da lui stesso a mano e tinte con pigmenti naturali. In Zanotto convivono un rigoroso spirito progettuale e un rispetto sacrale per la casualita'e le nuove strade che essa lascia apparire, rendendo cosi' il suo fare aperto ad una mutabilita' continua che apre nuovi orizzonti momento per momento, portandolo quasi alla ricerca paradossale del non dormire.Nell'artista follia e razionalita' si completano, cosi' come l'amore per il giusto e per il falso, come quando gioca con estrema abilita' a rendere reali immagini virtuali e viceversa, con la volonta' addirittura di confondere se stesso e, per esempio, viaggiare nel tempo creando immagini definibili "finti del passato", che lui stesso firma e data. Anche la tecnologia e' un campo di esplorazione in cui trovare e sfruttare gli errori provocati da un uso atto a confondere e corto-circuitare la mente del calcolatore, in quanto secondo l'artista nell'errore del computer si puo' ricercare una traccia di un'intelligenza artificiale. Christian Zanotto e' insofferente alle regole, soprattutto se imposte, contrarie alla natura sempre mutevole della conoscenza che la sua arte va cercando; ama i giochi di parole e l'ironia e lo si puo' trovare a divertirsi in compagnia di Leonardo o De Dominicis. Da 10 anni vive ad Amsterdam, ove lo hanno spinto i venti della sua natura mercuriale alla ricerca di un sito a lui piu' consono.
Gli ultimi lavori (2010) sono molto elaborati, realizzati per mezzo della tecnica del trasferimento di immagini digitali su cristallo attraverso un processo di esposizione fotografico; le opere fisiche sono in relazione a video, realizzati dall'artista stesso (immagini,suoni,musica,parole) che costituiscono viaggi di introspezione all'interno dell'universo in cui le immagini dei quadri esistono nella loro immaterialita' di luce. Grandi cristalli incorniciati che sono nello stesso tempo riflettenti specchi e soglie: specchi, quindi non isolati in se e distanti, ma interagenti con l'ambiente circostante; soglie in quanto aperture attraverso le quali possiamo cogliere uno scorcio di un mondo che, seppur onnipresente e vivo, raramente ci si mostra in modo diretto. L'universo che Zanotto ci sta mostrando e che ci permette, sottraendolo alla sua condizione normalmente nascosta e velata, di visitare, e' di natura psico-filosofica. Psicologica in quanto mondo interno della psiche umana, situato oltre ai confini della personalita' individuale, nel livello piu' profondo ed estremamente vitale e carico di forti energie della coscienza collettiva; filosofica perche' si colloca nel centro di questa coscienza estesa e sotterranea in quanto luogo specifico dove ci si confronta e si cerca una risposta ai fondamenti dell'esistenza, ci si interroga e si cercano spiegazioni circa la condizione dell'essere umano . A partire da questo intento l'artista opera cercando innanzitutto di porsi dal punto di vista piu' neutrale e scevro di preconcetti, in quanto vuole adottare uno sguardo il piu' possibile oggettivo, ben consapevole dell' impossibilita' di basarsi su delle certezze. L'iconografia di queste opere dunque e' simil-religiosa non per aderenza ad un credo, ma per accostarsi,ai fini dell'indagine filosofico-artistica, alle icone create dall'uomo per la sua religione,la quale ci viene infatti mostrata chiaramente attraverso questi quadri e video nella sua natura di macchina, meccanismo che l'uomo si e' impegnato a costruire ed elaborare usando come materiale le sue paure, speranze e felicita, con la volonta' di spiegarsi le cose e tentando di controllare il mondo, che pero' in una visione complessiva rimane inafferrabile.
Sonia Arata