Come ogni tanto mi capita, vi segnalo un interessante articolo preso dal freepress "Metro News", quotidiano che si distingue per qualità rispetto agli altri. O che almeno ci prova.
Oggi ho trovato questo pezzo, firmato Emma E Forest. Il titolo è esplicativo: "Sei creativo? Quindi imbrogli". Lo potete leggere anche online, qui. Si trova a pagina 19.
Ma il contenuto dell'articolo è presto detto. Leggiamo l'incipit: "Vi considerate dei creativi? Allora siete anche più propensi alla truffa, almeno secondo un nuovo studio condotto dalla Business School dell'Univesità di Harvard".
Stringendo ulteriormente, questa ricerca pare aver scoperto che la creatività aiuta a risolvere conflitti e problemi di varia natura, ma mostra anche una spiccata tendenza all'imbroglio, inteso sia in senso positivo che negativo. Però non confondiamoci: gli psicologi di Harvard non mettono in relazione l'intelligenza con la disonestà, bensì la creatività con un'estrema facilità nel risolvere "conflitti morali", imbrogliando col prossimo, ma anche con noi stessi.
Insomma, siamo un po' al consueto luogo comune dell'artista maledetto, e anche un po' cialtrone.
L'articolo propone anche tre domande per capire se la usate la vostra creatività anche per scopi non propriamente cristallini. Io ve le scrivo, ma se volete rispondere fatelo senza barare.
Oggi ho trovato questo pezzo, firmato Emma E Forest. Il titolo è esplicativo: "Sei creativo? Quindi imbrogli". Lo potete leggere anche online, qui. Si trova a pagina 19.
Ma il contenuto dell'articolo è presto detto. Leggiamo l'incipit: "Vi considerate dei creativi? Allora siete anche più propensi alla truffa, almeno secondo un nuovo studio condotto dalla Business School dell'Univesità di Harvard".
Stringendo ulteriormente, questa ricerca pare aver scoperto che la creatività aiuta a risolvere conflitti e problemi di varia natura, ma mostra anche una spiccata tendenza all'imbroglio, inteso sia in senso positivo che negativo. Però non confondiamoci: gli psicologi di Harvard non mettono in relazione l'intelligenza con la disonestà, bensì la creatività con un'estrema facilità nel risolvere "conflitti morali", imbrogliando col prossimo, ma anche con noi stessi.
Insomma, siamo un po' al consueto luogo comune dell'artista maledetto, e anche un po' cialtrone.
L'articolo propone anche tre domande per capire se la usate la vostra creatività anche per scopi non propriamente cristallini. Io ve le scrivo, ma se volete rispondere fatelo senza barare.
1. Imbrogliereste in un compito o in un quiz se ci fosse in palio del denaro?
2. Il vostro profilo Internet riflette la vostra personalità o vi siete "migliorati"?
3. Avete mai giustificato il fatto di portare a casa qualcosa dall'ufficio?
La mie risposte sono sì alle domande 1 e 3, e no alla domanda 2. Premetto che ho dato una libera interpretazione alla domanda 3. Non ho mai rubato nulla in ufficio, se non qualche foglio per stampare, tuttavia abbondo nell'utilizzare Internet a fini non lavorativi.
E voi che fate?