Tomorrow War

Tomorrow War

In un futuro non troppo remoto, durante una missione segreta oltre i confini siriani, un agente governativo scatena inconsapevolmente un evento che altera lo sviluppo della società: viene innescata un’arma terribile, che, se lasciata libera di agire, distruggerà il morale dell’intero genere umano. Colpita dalla crisi, la popolazione tenta di sopravvivere in un mondo privo di risorse. L’inflazione affossa l’economia statunitense e squadroni di blindati militari pattugliano le strade. Soltanto un uomo si erge a combattere la schiacciante ondata di tirannia che fa seguito all’imposizione delle nuove leggi su scala nazionale, ma come potrà vincere contro un nemico dispotico, dotato di incredibili tecnologie e deciso a strappare l’idea stessa di libertà dalle pagine della storia futura?

J.L. Bourne è uno di quegli autori che il pubblico statunitense definiscono “zombie guy”. Questo perché la loro fama deriva da romanzi o saghe a base di zombie apocalypse, particolarmente apprezzati/e dai fan del genere.
Altri famosi zombie guy sono, per esempio, Brian Keene e Max Brooks. Poco importa se poi alcuni di questi autori cercano di smarcarsi e di scrivere altro: l’etichetta rimane, con tutti i suoi pro e i suoi contro.

Bourne è stato uno dei primi a scrivere di zombie apocalypse, dopo che il filone è tornato di moda. Io lessi il suo primo romanzo, Day by day armageddon, in inglese, prima che Multiplayer facesse il lodevole sforzo di pubblicare l’intera saga in italiano.
Se vi interessa qui sol blog trovate le mie recensioni ai tre libri della saga:

Diario di un sopravvissuto agli zombie (di J.L.Bourne)

Diario di un sopravvissuto agli zombie 2 – Oltre l’esilio (di J.L. Bourne)

Diario di un sopravvissuto agli zombie 3 – La Clessidra infranta (di J.L. Bourne)

Con questo Tomorrow War, Bourne abbandona gli amati zombie – che alla fine sfiniscono qualunque autore – ma resta su uno scenario apocalittico, questa volta di genere finanziario/economico, generato da un virus informatico militare incontrollabile, che devasta il sistema finanziario mondiale nel giro di poche settimane.
Fantascienza pura?
Non è detto, purtroppo.

Lo stile di Bourne non cambia: asciutto, tecnico, essenziale. Il protagonista potrebbe essere intercambiabile con quello della saga sugli zombie. Stessa personalità, stesse caratteristiche. Cambia il genere di fine del mondo, ma non il modo di affrontarla: con preparazione, sacrificio e lucidità.
Tutt’intorno al protagonista, il mondo crolla sulle sulle ceneri di quelle che erano le piccole certezze quotidiane: carte di credito, bancomat, conti correnti bancari. Una ricchezza intangibile, eppure data per scontata, che in Tomorrow War si trasforma presto in un ricordo, in un miraggio. Il sistema economico moderno si accartoccia su se stesso. Ciò che rimane è la lotta per procurarsi cibo, medicine, energia. Difficile farlo, in un mondo che non prevede più il denaro come strumento di transazione.

Mi piace questo modo di descrivere la sopravvivenza all’apocalisse: da duri, ma senza machismi esagerati. Bourne è un militare, ma non un fanatico omicida. Questo si evince da ciò che scrive, anche perché credo che i protagonisti dei suoi romanzi siano quasi tutti lo specchio dell’autore. Ci sarebbe da fare qualche ragionamento sullo spirito che muove i veri militari, in contrasto con quello dei militari di fantasia, tratteggiati da autori che a stento sanno cos’è un soldato.
Magari ne riparliamo in futuro, eh.

Per contro non aspettatevi di trovare nulla di sconvolgente o di particolarmente originale, bensì solo un buon libro di distopia, scritto con competenza e con realismo.
Che poi, visto i tempi che corrono, non è nemmeno poca roba.

Lo trovate qui, in cartaceo o digitale.


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