In anni di vistosi cambiamenti e capovolgimenti anche gli spazi espositivi delle gallerie cambiano, spesso ridotti in spazi dalle minor pretese per far fronte al ridimensionamento generale del mercato, o anche solo per esagerata prudenza e poco spirito combattivo. Nel caso di Bianca Maria Rizzi e Matthias Ritter, coppia di galleristi che già ci avevano abituato a una conduzione della galleria connotata da freschezza e dinamicità, l’entusiasmo invece aumenta, e la voglia di espandere il proprio raggio d’azione porta alla decisione di cambiare sede, optando per uno spazio di grande dimensione nel quale poter liberamente allestire mostre ampie ed aperte ai vari media della contemporaneità.
Per l’inaugurazione del nuovo spazio è stata allestita una mostra che unisce video arte, pittura e fotografia in un mash-up di generi amplificato dall’abbinamento di due artisti dalla grammatica differente, quasi opposta, avvicinabili per la sotterranea tendenza alla classicità nei riferimenti iconografici, rielaborati nella piena libertà espressiva. L’abile manipolazione del tempo fa sì che le opere dei due artisti procurino nello spettatore un efficace straniamento percettivo. Il tempo si fa rallentato e come sospeso in una dimensione onirica nel caso di Daniele Pignatelli, film maker di fama internazionale, che presenta in mostra un’opera consistente in due proiezioni video affiancate ed abbinate a una traccia audio, in un loop fuori sincrono dalle associazioni sempre differenti e ciononostante sempre armoniche. L’elegante bianco e nero e il lento slow-motion delle proiezioni enfatizzano la classicità dell’opera, nella quale il fluido magma informale, disegnato dall’agitazione delle onde del mare, è accostato ai movimenti di una ballerina professionista che volteggia nello spazio in un’estatica danza, sottolineata dalla traccia audio che riproduce il potente scroscio delle onde in burrasca. I moti interiori dell’uomo, rappresentati nella danza, vengono così accostati alle potenze della natura, in un gioco di rimandi che va dal romanticismo per la rappresentazione degli stati d’animo, all’estetica minimale e concettuale per l’accostamento d’immagini. Oltre al video, Pignatelli presenta una serie di opere fotografiche abbinabili a esso, nelle quali la sagoma nera dell’artista dialoga con la proiezione delle onde, sovrapponendosi e quasi confondendosi con essa. Una colorazione più fiabesca emerge nell’altra opera video di Daniele Pignatelli esposta, girata nello studio di Luca Pignatelli, nella quale un cavallo nero passeggia con grazia tra le opere pittoriche dell’artista, in un’atmosfera intrisa di mistero e malinconia, enfatizzata dal finale dominato da una fitta neve che scende sulla scena come in una boule de neige.
Il tempo sospeso di Pignatelli si fa incalzante e sincopato in Kinki Texas, artista tedesco molto noto e amato anche in Italia, del quale è esposto un video dal ritmo incalzante, seduttivo come un videoclip, dove i folli personaggi creati dall’artista con anarchica audacia, sono presi da un fitto movimento che crea crudeli metamorfosi, dalla bellezza convulsiva tanto amata dai surrealisti, con i quali Kinki condivide anche il gusto per l’espressione automatica degli impulsi istintivi, repressi dalla società borghese. La stessa tipologia di personaggi compare nei dipinti di grandi dimensioni e nelle opere su carta di dimensioni più contenute: cavalieri coraggiosi e grotteschi avanzano in compagnia di animali minacciosi, con i quali sono uniti, formando un ibrido uomo-animale. Le pulsioni inconsce, come nella tradizionale iconografia del bene che sovrasta il male, sono così rappresentate dall’animale sottostante, governato dal cavaliere che lo sovrasta, che in questo caso non vengono divisi nettamente senza possibilità di dialogo, ma vanno a formare un’unità organica dalla vitalità sorprendente. Una mitologia contemporanea, quella di Kinki Texas, che della contemporaneità vive anche la libertà d’utilizzo di mezzi espressivi differenti, come nella serie di frame tratti dal video, stampati su tela, sui quali l’artista ha aggiunto ulteriori sovrapposizioni pittoriche, facendo sì che l’opera resti sempre aperta a nuove manipolazioni, in un fluido flusso di coscienza nel quale tutto è possibile.
Info:
Dal 16 dicembre 2011 al 10 febbraio 2012
Daniele Pignatelli, Kinki Texas - Io ed esso… ergo sum
A cura di Fortunato D’Amico
Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter
Via Tertulliano 70, ingresso da via Cadolini - Milano
Orario d’apertura: dal martedì al sabato 14,30 – 19,00, domenica e lunedì chiuso
www.galleriabiancamariarizzi.com – info@galleriabiancamariarizzi.com
Tel +39 02 58314940